Marchionne, Renzi, le corazzate dell’informazione e il loro pubblico che non c’è più (semmai c’è stato)

Via Linkiesta

Abbiamo fatto un test in redazione, e una rapida ricerca in archivio. Non ricordiamo di aver mai letto un politico di prima fascia – uno di quelli che punta a governare il paese conquistando il centro, per intenderci – parlare come ha parlato Matteo Renzi, mentre si rivolge all’amministratore delegato di Fiat. Ha detto le cose che pensano in tanti, in Italia, e cioè che Marchionne sia bravissimo nel gioco del pokerista che tiene coperte le carte, fino a quando qualcuno non lo obbliga a mostrarle. Ha detto, testualmente, che Marchionne ha preso in giro l’Italia. Noi, che sulla base dei numeri siamo sempre stati assai critici nei confronti della strategia di Sergio Marchionne, apprezziamo dunque le parole di Renzi, anche per il coraggio che esprimono, oltre che per l’acuta strategia comunicativa, che mette molti alleati e avversari sotto scacco.

Ma soprattutto apprezziamo la nonchalance con cui Renzi si è attirato piccole e grandi ripicche dalle corazzate dell’informazione in un modo o nell’altro legate a Fiat. Che da domani – c’è da scommetterci – non mancheranno di farsi sentire. Renzi sicuramente ci ha pensato: ed evidentemente scommette su quell’opinione pubblica che, ogni giorno di più, si forma lontano da quelle corazzate di carta.