Agnelli segreti in un libro da leggere

Via QP E’ uscito da pochi giorni il nuovo libro di Gigi Moncalvo: Agnelli Segreti, peccati, passioni e verità nascoste dell’ultima famiglia reale italiana edito da Vallecchi. Il libro racconta Processi abbuiati e testamenti secretati, amori clandestini e morti sospette: a dieci anni dalla morte dell’Avvocato. Agnelli segreti è la naturale prosecuzione del precedente libro … Leggi tutto

Marchionne, Renzi, le corazzate dell’informazione e il loro pubblico che non c’è più (semmai c’è stato)

Via Linkiesta

Abbiamo fatto un test in redazione, e una rapida ricerca in archivio. Non ricordiamo di aver mai letto un politico di prima fascia – uno di quelli che punta a governare il paese conquistando il centro, per intenderci – parlare come ha parlato Matteo Renzi, mentre si rivolge all’amministratore delegato di Fiat. Ha detto le cose che pensano in tanti, in Italia, e cioè che Marchionne sia bravissimo nel gioco del pokerista che tiene coperte le carte, fino a quando qualcuno non lo obbliga a mostrarle. Ha detto, testualmente, che Marchionne ha preso in giro l’Italia. Noi, che sulla base dei numeri siamo sempre stati assai critici nei confronti della strategia di Sergio Marchionne, apprezziamo dunque le parole di Renzi, anche per il coraggio che esprimono, oltre che per l’acuta strategia comunicativa, che mette molti alleati e avversari sotto scacco.

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Fiat non solo non investe nell’auto elettrica ma cerca di ostacolare iniziative pubbliche di mobilità sostenibile

Via Repubblica Torino

Enzo Lavolta, alla vigilia della settimana dedicata alla mobilità sostenibile ragiona sulle “resistenze” prodotte da Fiat nella città. Ultimo esempio? Il car sharing elettrico.  Negli ultimi sei mesi hanno bussato alle porte di Palazzo Civico due produttori, Renault e MercedesBenz, per proporre un servizio di auto elettriche a nolo sulla città. Il tutto chiavi in mano. La casa automobilistica francese ha appena fornito i mezzi elettrici a Napoli, dove in questi giorni è partito sotto forma di test il car sharing elettrico. E mostra interesse verso quello che si sta facendo a Brescia, Firenze, Milano e in Emilia Romagna. I tedeschi hanno messo in piedi un sistema, Car2go, che è già funzionante in diverse città: Amsterdam, Ulma, Amburgo, Austin nel Texas.

Opportunità che il Comune di Torino potrebbe cogliere per realizzare un primo servizio di noleggio auto “pulito” da un punto di vista ambientale, integrandolo con quello che già esiste, e conveniente dal lato economico. Qui entrano in gioco le “resistenze” di Fiat che vorrebbe mantenere un controllo diretto e indiretto sulla città: di fronte alla possibilità di auto marchiate Renault o Mercedes storce il naso. Insomma, meglio di no per via Nizza. In cambio mette sul piatto le 500 elettriche, prodotte in Michigan, tecnologia su cui Fiat è indietro rispetto alle altre case e soprattutto non ha un sistema “chiavi in mano”.

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La Panda è simpaticamente: l’incapacità di gestire le PR online di Fiat

I geni della brand reputation ora mandano in avanscoperta gli avvocati che così combinano disastri senza confini sulla Rete. Complimenti ai geni della comunicazione ed agli uffici legali. Via QP Succede che la “piccola, simpatica, anti-crisi” nuova Panda sia stata costretta a rivolgersi a un avvocato per tutelarsi dalle terribili accuse lanciate contro di lei dal giornalista-blogger de l’Espresso Alessandro … Leggi tutto

I misteri degli Agnelli in un libro

Via QP Il prossimo 15 novembre, sono undici anni dalla morte di Edoardo Agnelli, caduto da un viadotto nei pressi di Fossano, sull’autostrada Torino-Savona. La morte venne da subito ritenuta un suicidio , anche se delle incongruenze dell’indagine condotta, hanno fatto crescere delle diverse possibili interpretazioni della vicenda. In questi giorni è uscito un libro … Leggi tutto

Pensavo fosse un piano industriale, invece era una dichiarazione d’intenti

Via Linkiesta L’amministratore delegato di Fiat-Chrysler, Sergio Marchionne, è tornato ancora una volta su Fabbrica Italia. Da «più straordinario piano industriale che il paese abbia mai avuto», come scriveva nell’aprile 2010, nei giorni scorsi era diventato «una dichiarazione d’intenti». Oggi, invece, «l’espressione di un indirizzo strategico». Se fosse un film, probabilmente si chiamerebbe “Pensavo fosse … Leggi tutto

Cronache di una fabbrica in dismissione

Vera Schiavazzi su Repubblica

La fabbrica che sembra sul punto di spegnersi non è uguale dappertutto. Alle Presse, per esempio, si lavora poco, ma non così poco come altrove, visto che si continuano a produrre pezzi anche per altri stabilimenti, per esempio quelli del Ducato firmato Iveco (che, bene o male, si continua a vendere). La desolazione più grande è quella delle Carrozzerie. Si lavora due, massimo tre giorni a settimana, e non sempre gli stessi. E ai nuovi modelli ormai credono in pochi: “Per montare una catena di montaggio partendo da zero non basta un giorno, ci vuole qualche mese. Se poi di nuovo si vogliono fare anche degli stampi è ancora peggio, sono macchine che vanno progettate e costruite apposta, neanche Mandrake può deciderlo senza molto, molto anticipo. E, nel frattempo, questa fabbrica non è diventata né più nuova né più efficiente”. Perfino gli spogliatoi hanno un’aria dismessa, grigiastra, come lo sgabuzzino di una casa dove non ci si decide a dare il bianco perché forse si sta per traslocare.

In sei anni, dai tempi della “luna di miele”, quando l’arrivo di Marchionne aveva fatto respirare perfino ai più scettici un’aria diversa (ricordate? Era l’epoca dei “collaboratori” diventati “lavoratori”, dei ristoranti tirati a lustro, dei murales dipinti dagli operai e degli internet point gratuiti ai quali accedere durante la pausa) è cambiato tutto, o quasi. “Sono cambiate la facce – racconta Antonio – e non solo perché sono più vecchie le persone. Tutti capiamo che questa fabbrica non potrà più risuscitare. La differenza è che qualcuno ancora si incazza, altri preferiscono lasciar perdere e concentrarsi su qualche lavoretto da fare fuori, nell’attesa”.

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Ma di che cosa si lagna Marchionne ?

Un combattivo Luciano Gallino su Repubblica via Dagospia

Marchionne ha affermato che l´Italia deve cambiare atteggiamento nei confronti di Fiat Auto. L´Italia dovrebbe diventare più comprensiva nei confronti delle sue strategie. Più aperta al nuovo che esse rappresentano in tema di relazioni industriali e di piani produttivi. Da ciò si dovrebbe anzitutto dedurre che i suoi uffici gli passano da tempo una rassegna stampa largamente incompleta.

Una pur rapida scorsa agli articoli pubblicati nell´ultimo anno o due, alle dichiarazioni dei politici, ai comportamenti di due dei maggiori sindacati su tre, porta a concludere che nove articoli su dieci dei maggiori quotidiani, quattro quinti degli accademici, l´intero governo, e perfino gran parte dei politici di opposizione si sono espressi con fervore dalla parte delle strategie di Fiat. Tutti d´accordo: chi critica Fiat si oppone al nuovo che avanza, ai dettami della globalizzazione, allo sviluppo industriale del paese.

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Gli “imbonitori sindacali” di Fiat alla Bertone

Via QP Nella sede torinese della Fiom-Cgil si è svolta ieri una riunione degli iscritti delle Officine automobilistiche Grugliasco (ex-Bertone), a cui hanno partecipato oltre 200 lavoratrici e lavoratori. La Fiom denuncia che, con l’approssimarsi del referendum di lunedì tra i lavoratori ex-Bertone, la Fiat, come già a Pomigliano e Mirafiori, sta intervenendo direttamente nei … Leggi tutto