C’era una volta la New Economy

Federico Rampini Su repubblica.it

L’euforia e poi il crollo della New Economy sembrano vicende lontanissime, tanto profondamente siamo cambiati da allora. Il periodo che si chiude in quel marzo 2000 è una sorta di Età dell’Oro che oggi appare quasi irreale. L’America di allora sta entrando nell’ottavo anno di presidenza Clinton, ha un bilancio pubblico in attivo, e incassa i dividendi politico-economici di un primato mondiale che sembra inattaccabile, irraggiungibile. La disoccupazione è praticamente scomparsa, scesa al di sotto del 4% che è considerato il minimo fisiologico. La Cina in quegli anni è solo un prezioso fornitore a basso costo, l’industria informatica californiana vi delocalizza le produzioni manifatturiere ma si tiene il controllo di tutte le funzioni strategiche come la ricerca. Al Qaeda è una sigla pressoché sconosciuta al grande pubblico. I protagonisti di quella fase oggi sono scomparsi o ridimensionati. C’è America Online (Aol), un portale Internet che dall’alto della sua quotazione stratosferica conquista il controllo di un gruppo multimediale più “maturo”, Time Warner. C’è Yahoo che sembra avviato a sfruttare come luogo di scambio le nuove abitudini degli utenti Internet. C’è Cisco, gigante virtuale dell’era in cui il mondo intero insegue l’America nel cablaggio a fibre ottiche. E c’è Microsoft, il Golia che sovrasta tutti, l’unico gruppo a cui si attribuisce la capacità di dominare il cyber-spazio. È ai confini di quel mondo che appaiono le prime patologie gravi. Enron sta in Texas anziché in California, è un gigante giovane che ha moltiplicato le sue fortune situandosi all’incrocio di tre fenomeni: la deregulation energetica, la deregulation finanziaria, e Internet. Ha creato un immenso mercato virtuale di futures e derivati per speculare sull’energia, di cui fa le spese la California stremata dai blackout elettrici. Worldcom è un altro colosso creato su una bolla, quella dei sovrainvestimenti nelle fibre ottiche, nati da proiezioni assurde sull’aumento dell’uso delle telecom. (Enron e Worldcom saranno i più gravi crac fraudolenti nel post-crac della New Economy, nel dicembre 2001 e aprile 2002).

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Perchè molti giornalisti hanno paura di internet

Via LSDI

E’ interessante chiedersi perché alcuni giornalisti vedono internet come una opportunità per reinventare il proprio mestiere (e ci lavorano concretamente), mentre altri si lanciano in anatemi terrificanti e sterili. Due culture del giornalismo, di fatto, una delle quali vede internet come una minaccia assoluta che rimetterebbe in causa non soltanto il monopolio dell’ informazione, quanto le basi stesse dello status e della legittimità sociale dei giornalisti professionali, mentre l’ altra vi scorge un terreno avventuroso, in cui tutto deve essere ricostruito ma in cui c’ è posto per tutti, se si accetta questo cambiamento formidabile della regola del gioco…

«L’ allargamento dell’ accesso allo spazio pubblico su Internet ha in qualche modo comportato un abbassamento degli obblighi di distanza che hanno fondato le forme del discorso pubblico (politica, giornalismo, mondo intellettuale) piazzandolo nell’ orizzonte regolatore della ragione, dell’ autocontrollo, dell’ argomentazione e dal distacco rispetto agli interessi particolari […] Internet ci ha insegnato che, per allargare il cerchio dell’ espressione pubblica, è necessario tollerare delle enunciazioni in prima persona, dei punti di vista stentorei e delle voci flebili, dei colpi di tosse, delle affermazioni perentorie, delle idee azzardate, poetiche, strampalate, ridicole e vibranti. »

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Xcitta.it: qualcuno ci prova in Italia nell’informazione locale

Anche in Italia qualcuno ci prova con l’informazione locale. E’ appena uscito Xcittà un portale fra il citizen journalism, il blog e gli appuntamenti giovanilistici con una numerosa  squadra di redattori locali. Xcitta.it parte con 10 città: Torino, Milano, Treviso, Bologna, Genova, Firenze, Roma, Napoli, Bari, Palermo. Lo trovate anche su Twitter e Friendfeed

Cracca al Tesoro 2010

Dopo il successo del 2009 siamo vicini all’edizione 2010 di Cracca il Tesoro si svolgerà a Milano, nella zona di Corso Como il 13 marzo. La Situation Room e la base logistica saranno situate presso l’Hotel ATA Executive di Milano. Per iscrivervi e informarVi potete visitare il gruppo su Facebook

Il Cubo di Telecom: entrano in campo Intel e Meego

Ci si chiedeva che fine avesse fatto il Cubo di Telecom: eccoci accontentati Telecom Italia e Intel hanno avviato una partnership per la distribuzione di servizi Internet e TV on line di nuova generazione che adottano la piattaforma software open source MeeGo. Il primo prodotto Telecom Italia dotato della piattaforma MeeGo sarà CuboVision, il nuovo … Leggi tutto

Modelli ibridi dell’editoria

Via Marco Bardazzi “Ibrido” sembra essere la parola magica del momento. Al Salone dell’Auto di Ginevra, le case automobilistiche di tutto il mondo hanno fatto a gara a presentare modelli ibridi o ad annunciarne l’arrivo. Ma anche nel mondo del giornalismo e, più in generale, nel settore della comunicazione e dei contenuti online, soprattutto negli … Leggi tutto

E-book ed editoria a Trieste

Il mondo dell’editoria sta vivendo una rivoluzione epocale. A poche settimane dalla presentazione dell’Ipad di Apple e a qualche mese dal lancio di Kindle di Amazon, tutta la filiera sta cambiando i propri connotati e ridefinendo il ruolo dell’autore e del lettore.Di questi temi si parlerà nell’incontro – “Scrivere e leggere al tempo dei nuovi … Leggi tutto