Perchè molti giornalisti hanno paura di internet

Via LSDI

E’ interessante chiedersi perché alcuni giornalisti vedono internet come una opportunità per reinventare il proprio mestiere (e ci lavorano concretamente), mentre altri si lanciano in anatemi terrificanti e sterili. Due culture del giornalismo, di fatto, una delle quali vede internet come una minaccia assoluta che rimetterebbe in causa non soltanto il monopolio dell’ informazione, quanto le basi stesse dello status e della legittimità sociale dei giornalisti professionali, mentre l’ altra vi scorge un terreno avventuroso, in cui tutto deve essere ricostruito ma in cui c’ è posto per tutti, se si accetta questo cambiamento formidabile della regola del gioco…

«L’ allargamento dell’ accesso allo spazio pubblico su Internet ha in qualche modo comportato un abbassamento degli obblighi di distanza che hanno fondato le forme del discorso pubblico (politica, giornalismo, mondo intellettuale) piazzandolo nell’ orizzonte regolatore della ragione, dell’ autocontrollo, dell’ argomentazione e dal distacco rispetto agli interessi particolari […] Internet ci ha insegnato che, per allargare il cerchio dell’ espressione pubblica, è necessario tollerare delle enunciazioni in prima persona, dei punti di vista stentorei e delle voci flebili, dei colpi di tosse, delle affermazioni perentorie, delle idee azzardate, poetiche, strampalate, ridicole e vibranti. »

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Marc Andreessen: per i vecchi media è ora di bruciare la flotta

Via Techcrunch

Legend has it that when Cortes landed in Mexico in the 1500s, he ordered his men to burn the ships that had brought them there to remove the possibility of doing anything other than going forward into the unknown. Marc Andreessen has the same advice for old media companies: “Burn the boats.”

Yesterday, Andreessen was in New York City and we met up. We got to talking about how media companies are handling the digital disruption of the Internet when he brought up the Cortes analogy. In particular, he was talking about print media such as newspapers and magazines, and his longstanding recommendation that they should shut down their print editions and embrace the Web wholeheartedly. “You gotta burn the boats,” he told me, “you gotta commit.” His point is that if traditional media companies don’t burn their own boats, somebody else will.

Andreessen once famously put the New York Times on deathwatch for its stubborn insistence on trying to save and prolong its legacy print business. With all the recent excitement in media quarters recently over Apple’s upcoming iPad and other tablet computers, and their potential to create a market for paid digital versions and subscriptions of newspapers and magazines, I wondered if Andreessen still felt the same way. Does he think the iPad will change anything?

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Xcitta.it: qualcuno ci prova in Italia nell’informazione locale

Anche in Italia qualcuno ci prova con l’informazione locale. E’ appena uscito Xcittà un portale fra il citizen journalism, il blog e gli appuntamenti giovanilistici con una numerosa  squadra di redattori locali. Xcitta.it parte con 10 città: Torino, Milano, Treviso, Bologna, Genova, Firenze, Roma, Napoli, Bari, Palermo. Lo trovate anche su Twitter e Friendfeed

La RAI mette al rogo anche i libri

Via Chiara Jato Lasciamo perdere il fatto, di disinteresse nazionale, che io (consulente autrice di Per un pugno di libri) rimango senza lavoro. Ma… (e questo dovrebbe essere invece di interesse nazionale, se non fossimo un popolo di assuefatti) perché chiudere una delle poche trasmissioni culturali rimaste nella tv di Stato? L’unica che parla di libri … Leggi tutto

Modelli ibridi dell’editoria

Via Marco Bardazzi “Ibrido” sembra essere la parola magica del momento. Al Salone dell’Auto di Ginevra, le case automobilistiche di tutto il mondo hanno fatto a gara a presentare modelli ibridi o ad annunciarne l’arrivo. Ma anche nel mondo del giornalismo e, più in generale, nel settore della comunicazione e dei contenuti online, soprattutto negli … Leggi tutto

Quando in televisione si parla seriamente di internet e informazione

Questa mattina La7 ha trasmesso  in Omnibus un dibattito intitolato Media e informazione, ritorno al futuro ? Presenti in studio Massimo Gaggi , Marco Bardazzi, Diego Bianchi, Claudio Velardi, Riccardo Luna e Alessandro Gilioli. Una trasmissione da rivedere, se l’avete persa, perchè è una delle prime volte in cui si discute in televisione di informazione … Leggi tutto

L’Einaudi ritorna a Torino ?

Via Lo Spiffero Nuova vita per lo Struzzo einaudiano? Come l’araba fenice anche la casa editrice fondata nel 1933 da Giulio Einaudi potrebbe risorgere, questa volta dalle ceneri della colonizzazione milanese costretta a Canossa dal dissesto economico in cui il fondatore l’aveva fatta precipitare negli anni Ottanta e la conseguente cessione alla Mondadori (1994). Il … Leggi tutto