L’altra faccia delle crociere, quella degli sfruttati. La vita sotto il ponte, il video

In serata Servizio Pubblico ha messo in onda degli sprazzi di un docufilm realizzato dalla filmaker brasiliana Melissa Monteiro dal titolo Life Below Deck (in francese: La face cachée des croisières de luxe. In tedesco: Kreuzfahrt Undercover)

Il docufilm racconta l’altra faccia della rutilante vita nelle crociere: quella degli sfruttati dell’equipaggio fatto da lavoratori che arrivano dai paesi poveri del mondo. Dalla scheda del documentario giornalistico

You might imagine that life aboard a luxury liner is paradise. While this may be the case for paying guests, the reality for the workers below deck is far less idyllic. Filmmaker Melissa Monteiro worked undercover as a cruise ship waitress and experienced first-hand the hellish conditions endured by the onboard team – including cell-like shared rooms, exploitative pay and punishing shifts. After five months of sailing all over the world, she was forced to terminate her contract in Rio de Janiero due to health reasons. Treated like second-class citizens, constantly monitored for misbehaviour and generally maltreated, the journalist and her hidden camera expose not only the strictly regimented lives of cruise workers but also the tricks and techniques they use to stay sane while stranded at sea.

“Casualmente” nessuna catena televisiva italiana ha trasmesso il documentario ad oggi. Canal+ lo aveva trasmesso in Francia il recente 31 gennaio

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Il nuovo tablet OLPC

Via The Verge It was over four years ago that OLPC founder Nicholas Negroponte showed off images of an XO tablet, and promised it would ship to kids of the developing world in 2010 for $100 each. Obviously that didn’t quite happen, but it turns out both the company and the tablet are finally ready. … Leggi tutto

L’anno della protesta

Secondo Time la persona del 2011 è colui che protesta. La scelta è decisamente azzeccata dopo tutto quello che è accaduto in molti paesi del mondo. La scelta è però anche profetica perchè visto quello che ci aspetta nel 2012 e quello che succederà come effetto nell’ambito sociale, ci saranno molti altri focolai di protesta. … Leggi tutto

In Ucraina gli indignati sono i pensionati

Via corriere.it Un gruppo di manifestanti che protestavano contro gli annunciati tagli allo stato sociale hanno fatto irruzione nel Parlamento ucraino interrompendone una seduta. Circa 700 persone, tra cui veterani della guerra in Afghanistan e sopravvissuti all’incidente nucleare di Chernobyl hanno sbaragliato i cordoni di polizia posti a guardia del Parlamento e abbattuto una porta … Leggi tutto

Paesi occidentali esportatori di democrazia e moralità e qualche problemino collaterale

Via Libero

Diciassette secondi di video appena, che non aggiungono nulla di concreto alla vicenda della morte di Gheddafi che comunque resta un atto feroce. Ma che dimostra il volto più aberrante della rivoluzione e che ne mette in dubbio il valore morale, se ce n’è uno. In questi diciassette secondi di video, pubblicati in rete dal sito web Global Post, che ottiene le immagini direttamente dai miliziani del Cnt, si vede il colonnello di spalle e quindi non visibile in volto che viene sodomizzato, o quasi, con un bastone appuntito da uno dei miliziani che lo hanno catturato. Il video sembra essere autentico. Il raìs indossa la stessa divisa vista negli altri video negli attimi prima della morte. Le macchie di sangue sono compatibili, e anche l’ambientazione sembra la stessa.

Di lì a poco il raìs viene ucciso verosimilmente con un colpo alla tempia, sparato da un ragazzo con la pistola d’oro ritrovata nel bunker del Colonnello. Il corpo viene poi denudato, calpestato, martoriato dai ribelli presenti, quindi caricato su un automobile e portato a Misurata, dove si trova tuttora. E dove la gente fa la fila per andarlo a vedere, con la mascherina per proteggersi dal puzzo.

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I segreti sepolti con Gheddafi

Via Mimmo Candido

Ancora non era nemmeno confermata la notizia che a Sirte lo avevano fatto fuori, che già il potere che ora in Libia comandava senza più oppositori metteva le mani avanti: «Noi non abbiamo mai dato l’ordine di ammazzare Gheddafi». I governi – quelli ufficiali e regolari quasi sempre, figuriamoci poi quelli autodefinitisi transitori – non mostrano molti pudori nel difendere pubblicamente le loro malefatte, contando sul convincimento che alla fine le verità istituzionali hanno una buona capacità di tenuta nel tempo; i “weakyleaks” arrivano sempre dopo, quando la memoria si è affievolita e, soprattutto, le regole del gioco e i suoi stessi protagonisti sono ormai cambiati. E allora, perché non credere a quanto dicono oggi e dicevano già ieri Jalil e soci?

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Il qrcode sul tetto

Via Giornalettismo E l’idea imprenditoriale di un’azienda in Texas, che farà installare dei Qrcode sul suo tetto. Chiunque potrà acquistarli come spazio pubblicitario per “dirottare” gli utenti su un determinato annuncio. Il Qrcore infatti è uno speciale codice che, una volta fotografato genera un’azione come ad esempio aprire una pagina web, grazie alla sua “traduzione” … Leggi tutto