Gianni Barbacetto Via Il Fatto Quotidiano
Eccoli, i risultati del blitz di fine anno nella vippissima Cortina. “Operazione mediatica”, aveva subito tuonato il presidente dei deputati Pdl Fabrizio Cicchitto. “Roba da Stato di polizia fiscale”, aveva protestato Maurizio Fugatti, capogruppo della Lega alla commissione Finanze della Camera. Il 30 dicembre, poco dopo Natale e due giorni prima di Capodanno, 80 funzionari dell’Agenzia delle entrate erano sbarcati a Cortina per un controllo fiscale.
Non proprio un cinepanettone (“Vacanze a Cortina”? “Sotto lo scontrino niente”? “Innocenti evasioni”?), ma un’operazione di verifica nella perla delle Dolomiti, e nel periodo più glamour dell’anno. Immediatamente criticata da una parte della politica come esibizione di forza, come esempio di vessazione dei poveri cittadini indifesi.
E’ stato firmato l’accordo raggiunto la scorsa settimana tra la Svizzera e gli Stati Uniti per il contenzioso fiscale riguardante i clienti di banca Ubs. Ubs fornirà alle autorità fiscali statunitensi i nomi circa di 4.450 clienti (e informazioni su almeno 10.000 conti). In compenso non dovrà pagare alcuna multa. Lo ha comunicato il presidente della Confederazione Hans-Rudolf Merz. L’intesa permette di mantenere intatto il segreto bancario e di non violare le leggi svizzere: infatti non verranno svelati in modo indiscriminato i nomi dei 52.000 clienti americani titolari di conti Ubs, ma solo di coloro che hanno commesso un reato fiscale, al momento stimati appunto in circa 4.450. L’intesa ha messo sotto pressione il titolo Ubs, che nei minuti successivi all’annuncio dell’accordo ha perso il 2,7%. Il governo svizzero, in serata, ha deciso di vendere la propria quota in Ubs con effetto immediato.