Internet nutre di nuovo i cervelli libici

Via Pino Bruno Dopo 171 giorni di blackout, in Libia hanno riacceso internet. “Welcome back to the Internet, Libya”, titolava ieri il Washington Post. Già, ma a Bengasi la rete non si è mai spenta, e non si può dire che il Consiglio Nazionale per la Transizione ne abbia fatto buon uso. Al suo esordio, … Leggi tutto

I piccoli Soria del web e non solo

Via Repubblica

I “furbetti” dei finanziamenti a fondo perduto avevano capito come ottenere un sacco di soldi pubblici senza fatica: gonfiando fatture, si poteva accedere ai contributi pubblici erogati dalla Regione attraverso Finpiemonte e ottenere rimborsi senza troppi controlli. Bastava produrre la documentazione opportunamente contraffatta per siti internet che sulla carta erano costati 50 mila euro anziché molto meno, 3000 euro, per ottenere 25 mila euro gratis di rimborso.

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Vent’anni fa il primo sito web

Via AGI

Come sarebbe il mondo oggi senza Google, Wikipedia, i vari Facebook e Twitter, e poi i siti di informazione, Youtube, in una parola senza Internet? Il world wide web, letteralmente “la ragnatela vasta come il mondo”, cioe’ Internet come lo sconosciamo adesso, compie 20 anni: risale al 6 agosto 1991, infatti, la pubblicazione online del primo sito web, che per la prima volta apriva il suo indirizzo con le fatidiche “www”, acronimo appunto di world wide web, inaugurando una svolta epocale che, secondo Nicholas Negroponte, “meriterebbe il Nobel per la Pace”. Se l’origine di Internet risale agli anni ’60, con Arpanet, finanziato dal ministero della Difesa degli Stati Uniti, e’ nel 1980 che le reti (utilizzate a scopi militari e scientifici) iniziano ad essere connesse insieme tramite protocolli specifici. Ma e’ il 6 agosto 1991, presso il Cern di Ginevra, che il web vede la luce: il ricercatore Tim Berners-Lee aveva definito il protocollo HTTP, che permette una lettura ipertestuale dei documenti, in pratica il sistema che ci consente di saltare agilmente da una pagina all’altra, letteralmente “navigando” sulla rete.

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Citynews si allarga

Citynews dopo aver aperto in origine a Roma, Milano, Napoli, Firenze , Pescara, Piacenza, Parma , Foggia e Torino ora ha aperto a Bari, Bologna, Brescia, Salerno, Padova, Vicenza, Pisa, Modena, Catania, Palermo.

Il comunicato stampa Agcom sullo schema di regolamento

Il Consiglio dell’’Autorità per le Garanzie nelle comunicazioni, presieduto da Corrado Calabrò, nella sua riunione odierna, ha approvato a larghissima maggioranza (7 voti a favore, un astenuto e uno contrario) uno “schema di regolamento in materia di tutela del diritto d’autore sulle reti di comunicazione elettronica”. Il provvedimento sarà sottoposto a consultazione pubblica, della durata di 60 giorni dalla sua pubblicazione nella Gazzetta ufficiale, con l’obiettivo di acquisire tutte le proposte e le osservazioni dei soggetti interessati e di consentire così un’occasione aggiuntiva di confronto puntuale sul testo.
Lo schema di regolamento è stato infatti rielaborato a seguito della consultazione pubblica sui “lineamenti di provvedimento” che ha visto la partecipazione di 55 soggetti in rappresentanza, a vario titolo, delle
diverse comunità e gruppi di interesse.

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L’indifferenza a difendere la libertà di rete in Italia

Stefano Epifani via Punto Informatico Insomma, ad essere inquietante non è un provvedimento che probabilmente (anche) questa volta verrà disinnescato. È inquietante il fatto che la manifesta indifferenza di gran parte degli utenti della Rete, inconsapevoli dei loro diritti e del rischio di perderli, è un segnale forte e chiaro per chi un giorno questi … Leggi tutto

Fermare l’Agcom che censura il web

Via Il Fatto Quotidiano

Tutto era cominciato a marzo 2011 in una maniera tranquilla quando L’Autorità garante per le comunicazioni (l’Agcom) aveva pubblicato delle linee guida per un possibile provvedimento con un successivo coinvolgimento degli addetti ai lavori e dell’opinione pubblica per rispondere a una consultazione aperta.

Poi però la situazione è velocemente cambiata con una delibera in lavorazione da parte della stessa Agcom che permetterebbe di intimare agli Internet Service Provider di rimuovere contenuti attraverso una semplice procedura amministrativa sulla base di segnalazioni dei detentori dei diritti, senza passare attraverso l’autorità giudiziaria …

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