La Programma 101 ha vinto il duello dei computer storici

Via QP Ha vinto il made in Italy con la storica Olivetti Programma 101  la sfida, su tre round che ha visto sul ring dell’aula magna del Politecnico di Torino tre pezzi di storia dell’informatica mondiale. In gara a contendersi  il titolo di campione di bit  la Programma 101 – Olivetti, Italia, 1965; l’Apple-1 , Apple … Leggi tutto

I saggi per il Poli

Via Lastampa

L’ateneo torinese ha scelto di affidarsi a sei pilastri della ricerca tecnologica europea e mondiale, a cominciare dal Mit, il Massachusetts Institute of Technology, considerata la seconda migliore università al mondo. Tutte le altre saranno europee, perché l’America avrà sì un ruolo guida nella ricerca e nella didattica mondiale, ma ha strutture, dimensioni, finanziamenti non paragonabili, e avrebbe poco senso trasformare il Politecnico in una copia in miniatura di un college americano. Ecco perché gli altri cinque atenei sono tutti europei: la Technische Universität di Monaco di Baviera (Germania), l’Inp di Grenoble (Francia), l’Epfl di Losanna (Svizzera), la Chalmers University of Technology di Göteborg (Svezia) e l’Imperial College di Londra.

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Il Politecnico aiuta i soccorritori ad Haiti

Via Repubblica

E’ dalla notte di martedì che il gruppo di studiosi di Ithaca, la no-profit di Politecnico e Siti, lavora senza sosta sulle immagini dei tre satelliti dell´Agenzia spaziale italiana, per mappare in tempo reale edifici crollati e vie d´accesso alla zone più colpite dal terremoto di Haiti. Il lavoro che servirà a guidare i soccorsi del World Food Programme è pronto questa mattina e traccia uno scenario tragico: «Nell´area più colpita della capitale, quella a est vicino alla costa, dove si trovano tutte le sedi diplomatiche, il 40% degli edifici sono crollati» racconta Piero Boccardo, direttore della associazione.

E aggiunge: «Noi attraverso le immagini di tipo radar dei nostri satelliti stiamo tracciando gli edifici crollati, l´accessibilità delle strade che sono piene di macerie o dei ponti quando sono ancora integri, verifichiamo dove si stanno raccogliendo le persone per indirizzare lì i soccorsi e cerchiamo spazi aperti nella zona periferica della città che rappresentino potenziali piste di atterraggio per gli elicotteri».

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Buon decimo compleanno I3P

Dieci anni di imprese: la storia di domani è il titolo dell’evento per la celebrazione dei 10 anni di vita di I3P – l’Incubatore di Imprese Innovative del Politecnico di Torino, uno dei più importanti incubatori universitari italiani ed europei. L’incubatore accoglie start up ad elevato potenziale di crescita, fondate sia da ricercatori accademici sia … Leggi tutto

Verso una università senza docenti

Il preside della prima Facoltà Ingegneria Politecnico di Torino paventa un grave problema

Le università italiane avevano avuto assicurazione che alla fine del 2009 ci sarebbe stata un’erogazione di circa 2000 nuovi posti di ricercatore, la terza e più importante porzione del pacchetto dei cosiddetti “ricercatori Mussi”, gli ultimi che saranno assunti senza un impiego a tempo determinato. Sul finanziamento di tale pacchetto è cominciato il balletto degli emendamenti alla Finanziaria 2010. Gli atenei hanno bisogno di nuove forze strutturate, indipendentemente dai forti problemi esistenti di precariato universitario, sui quali bisognerebbe aprire un’onesta e approfondita discussione dentro e fuori l’Accademia.

Nei prossimi anni arriveranno alla pensione tutti i docenti che hanno preso servizio negli Anni 70 a seguito dell’elevato incremento di iscritti avvenuto durante gli Anni 60. La diminuzione dei docenti conseguente a tali molteplici ineluttabili anzianità e al blocco degli ingressi disposto dalle ultime leggi porterà a un’impossibilità di formazione adeguata nelle università pubbliche italiane, a beneficio sia di quelle private, sia delle università straniere verso le quali già si avviano, spesso solo per moda, molti appartenenti alle classi censuarie più elevate.

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L’Università dei fantasmi

Andrea Rossi via Lastampa.it

Gli emissari della facoltà di Lettere da qualche settimana si sono messi alle loro calcagna. Li cercano, li chiamano: «Lei è iscritto all’Università da oltre un decennio e non si è ancora laureato. Da anni non sostiene un esame. Che cosa intende fare?». L’obiettivo non dichiarato è accompagnarli gentilmente verso l’uscita, il più presto possibile.

A Lettere gli universitari di lungo corso sono circa trecento, iscritti alla laurea a ciclo unico, prima ancora della riforma del «3+2» del 1999. Di quasi tutti, l’Università ha perso le tracce da tempo. Fino a poco fa nessuno se ne curava: pagavano le tasse e non si facevano mai vedere, l’ateneo incassava senza dover offrire loro alcun servizio. Adesso, però, quei trecento – e quelli delle altre facoltà di Università e Politecnico – rischiano di trasformarsi in una zavorra. La riforma voluta dal ministro Gelmini parla chiaro: gli atenei saranno premiati anche in base alla «produttività», cioè la percentuale di iscritti che poi si laureano, e lo fanno senza essere fuori corso.

Il guaio è che i fuori-corso di lungo periodo sono solo la punta dell’iceberg. Sotto c’è una massa di universitari che risulta iscritta ma di fatto non esiste: non va a lezione, non dà esami, e se li dà non li supera. Il dato – elaborato dal Comitato nazionale per la valutazione del sistema universitario – è desolante: nel 2008 quasi uno su cinque, a Torino, non ha ottenuto nemmeno un credito formativo. Significa che non ha superato esami né laboratori.

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Il Politecnico di Milano va in onda su YouTube

Via Galileo Il Politecnico di Milano va in onda su YouTube. Dal 16 settembre infatti, è on line PoliMyTube, una finestra sempre aperta sul mondo di una tra le prime dieci università tecniche europee per importanza. A presentarla, ovviamente, è il rettore Giulio Ballio, con un tour virtuale che apre l’homepage e che accompagna i … Leggi tutto