Il sano ritorno alle origini: il futuro dei media è fare le cose bene

Via Luca Sofri

Quindi per capire cosa saranno i media del futuro, vediamo di capire cosa sono i media del presente, e provo a spiegare perché ho chiamato questo mio intervento “il darwinismo applicato ai media”. Inciso: sì, dico “midia”, nella pronuncia inglese. Un po’ per abitudine e perché penso che le pignolerie linguistiche siano una delle grandi pigrizie che sostituiamo a impegni più ambiziosi, e un po’ perché la natura dei media di cui parliamo ha molto più a che fare con la cultura americana che con quella degli antichi romani.
Mi interessa fare un discorso che abbia a che fare peculiarmente con l’Italia, perché penso che il nostro paese meriti maggiori chances di partecipazione all’innovazione tecnologica e culturale di quelle in cui lo hanno rintanato le mediocrità umane che ne hanno governato politiche e cultura negli ultimi decenni. E credo che ci siano gigantesche opportunità di miglioramento in questo senso.

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Venice Sessions 4: il Futuro dei Media nell’era digitale

Venice Sessions si interroga sulle conseguenze del futuro e torna il 20 ottobre, sempre al Future Centre di Venezia, con un nuovo appuntamento dedicato al Futuro dei Media nell’era digitale. Il confronto tra menti sorprendenti capaci di aprire la strada a nuovi mondi, di “distruggere e ricostruire” dettando nuovi paradigmi, prosegue insieme a Martin Sorrell, … Leggi tutto

Le Sessioni di Venezia: episodio terzo

Terzo appuntamento martedì 12 maggio a Venezia per le Venice Sessions organizzate al Future Centre di Telecom Italia coorganizzato con Nova Dopo il primo evento ad ottobre, e il secondo a marzo , il tema del terzo appuntamento è Tecnologia e Arte contemporanea, due frontiere dell’innovazione lontane e al tempo stesso molto vicine. Il bloggante … Leggi tutto

Venice Sessions remix: i blogger non salveranno il mondo ma possono aiutarlo

Di ritorno da Venice Sessions frullano nella mente dei piccoli pensieri. L’esperienza è stata decisamente buona. Il pensatoio proposto da Telecom Italia si è dimostrato uno strumento utile e ben organizzato per pensare un po’ in maniera sensata al futuro. Ottima organizzazione, relatori mediamente di grande interesse, ogni tanto qualche scarica di sbadigli e stiracchiamenti, controbilanciati da momenti scoppiettanti. Ragionevole interazione a due vie fra gli spettatori decisamente non passivi degli eventi in corso.

Fra i presenti c’era anche un manipolo di blogger, tra cui l’indebito presente. Oddio, la categoria tassonomica di blogger è una forzatura di categorizzazione. L’essere blogger non è un mestiere, salvo per pochissimi: 2 o 3. E’ più decisamente un modo di pensare e di interagire con le cose del mondo: uno stile di vita di persone che nella vita divaccano facendo altro. Quasi volersi considerare dei piccoli Lifehacker esistenziali comntinui e recidivi. Certo che lavorare nella comunicazione aiuta il blogger: conosciamo pochi blogger noti che nella vita facciano gli odontoiatri o i tranvieri.

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