Ipo fai da te per Goldman Sachs e Facebook

Via NYt Goldman Sachs has reached out to its wealthy private clients, offering them a chance to invest in Facebook, the hot social networking giant that is considering a possible public offering in 2012, according to people familiar with the matter. On Sunday night, a number of Goldman clients received an email from their Goldman … Leggi tutto

Dan Peterson torna in panchina a 75 anni

Via Corriere.it «Mamma butta la pasta». Per 23 anni si è tenuto lontano dalle panchine, confinato davanti al microfono a distillare queste e altre perle in un ormai proverbiale italiano stile John Wayne. Ad un soffio dai 75 anni (li compirà il prossimo 9 gennaio) Dan Peterson tornerà ora a confrontarsi con il basket giocato, … Leggi tutto

L’anno del passaggio verso i tablet

Via Luca De Biase

Nel 2010, la Apple ha di fatto creato il mercato dei tablet. E, connettendo il concetto a quello dell’iPhone, ha rilanciato il mercato delle applicazioni. Concepite come software che girano su oggetti mobili e belli.  Il 2011 si annuncia come un grande momento di passaggio per questo mercato. Al Ces stanno per arrivare molti nuovi tablet con sistemi operativi diversi, da Android a Microsoft e a Palm (probabilmente), in attesa del Rim. Questo renderà più complesso il mercato delle applicazioni. Comprese quelle editoriali.

L’editoria arrivava a prendere in considerazione le applicazioni dopo aver vissuto l’incubo della crisi della pubblicità del 2009. E sperava che le applicazioni riaccendessero il mercato dei giornali a pagamento anche nel digitale, dopo aver visto che sul web questo modello non passa. E ha pensato di poter contrapporre la logica delle apps a quella del web. Di questa idea si è fatto portavoce Chris Anderson su Wired, con il famoso e controverso (per non dire sbagliato) titolo estivo “il web è morto“. Anderson ha poi chiarito che l’eccessiva drammaticità della titolazione era un po’ dovuta a una scelta di comunicazione.

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Il giorno più lungo per Fiat

Via Lo Spiffero

Giornata storica per la Fiat dopo lo scorporo della società. L’amministratore delegato, Sergio Marchionne, presente come padrino al battesimo delle contrattazioni in Borsa di Fiat Industrial, l’azienda del gruppo che produce camion e trattori, separata da Fiat Spa, alla quale sono rimasti l’auto e altri asset. Chi detiene azioni “ex-Fiat” avrà in portafoglio entrambi i titoli del Lingotto. Mentre il mondo economico tiene gli occhi puntati su Piazza Affari, resta però un altro grande tema sul tappeto, i rapporti tra Cgil e Fiom in vista del referendum sull’accordo di Mirafiori: tema nel quale si inserisce anche Sergio Cofferati, che scende in campo a fianco dei metalmeccanici.

Chi detiene azioni “ex-Fiat” avrà dunque in portafoglio entrambi i due titoli del Lingotto scambiati a partire dal 3 gennaio: per ogni azione Fiat riceverà un’azione Fiat Industrial della stessa categoria. Le “scommesse” degli investitori sul valore che il mercato darà ai due titoli hanno portato, giovedì all’ultima chiusura di Borsa, le “vecchie” azioni Fiat a 15,43 euro (+2,94%). Rispetto a questo valore, se il mercato confermerà le stime del consensus di analisti raccolto da Bloomberg (Fiat 6,65 euro, 9,40 Fiat Industrial) i due titoli, insieme, verranno quotati con un premio di circa il 4%.

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Speranze e illusioni

Mario Monti sul Corriere

Questo arcaico stile di rivendicazione, che finisce spesso per fare il danno degli interessi tutelati, è un grosso ostacolo alle riforme. Ma può venire superato. L’abbiamo visto di recente con le due importanti riforme dovute a Mariastella Gelmini e a Sergio Marchionne. Grazie alla loro determinazione, verrà un po’ ridotto l’handicap dell’Italia nel formare studenti, nel fare ricerca, nel fabbricare automobili.

Ma in molti altri casi, basta pensare alle libere professioni, il potere delle corporazioni ha impedito che le riforme andassero in porto o addirittura venissero intraprese. E lì non si tratta di tenaci fiammelle rivendicative fuori tempo (ma che almeno vorrebbero tutelare fasce deboli della società), bensì di corposi interessi privilegiati che, pur di non lasciar toccare le loro rendite, manovrano un polo contro l’altro: veri beneficiari del bipolarismo italiano!

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Pensieri incumbenti

Via Vittorio Zambardino Penso che su questo tema ci sia molto da discutere. Questo è un paese che si chiede se sia da dar via libera a Marchionne o no. Che è come se l’Inghilterra dibattesse oggi della signora Thatcher e delle sue riforme. Farebbe ridere e infatti noi siamo un po’ comici e in … Leggi tutto

Le ingerenze dei politici sul caso Mirafiori

Via Agoravox

Voglio approfittare del fatto che l’anno sta terminando per fare alcune riflessioni sulla questione di Fiat, ovvero gli accordi separati di Mirafiori e Pomogliano e l’uscita da Confindustria. Sappiamo ormai che gli accordi in entrambi i casi suddetti sono monchi per la mancata firma da parte della Fiom Cgil la quale ritiene che tali accordi siano addirittura in contrasto con alcune norme costituzionali. Io a questo punto voglio innanzitutto affrontare il tema del referendum su tale accordo, referendum che interesserà agli inizi del nuovo anno gli operai della fabbrica di Mirafiori.

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