«Esprimiamo la nostra più sentita solidarietà al nostro Presidente del Consiglio, l’on. Silvio Berlusconi, per la vile aggressione subita da parte di uno squilibrato e gli rivolgiamo calorosi auguri per una pronta guarigione. Sicuri di interpretare il desiderio di tutti gli italiani per bene, Le auguriamo inoltre Buone Feste!». Con questa descrizione il gruppo “solidarietà a Silvio Berlusconi” ha portato su Facebook la voce di maggior forza in sostegno del Premier dopo l’aggressione subita 24 ore or sono. Oltre 1.9 milioni di utenti risultano iscritti, per un gruppo comparso dal nulla. Ma il giallo è presto svelato.
Due gli amministratori segnalati: Leandra Rotolo e Marco Castaldi. Il gruppo, però, compare anche tra i risultati quando si cerca sul social network “facebook a pagamento”, uno degli incredibili mantra virali che hanno preso piede negli ultimi mesi raccogliendo milioni di adesioni dietro motivazioni del tutto fasulle e paradossali quali la creazione di una account VIP, la minaccia della chiusura di Facebook, la minaccia dell’introduzione di una login a pagamento sul sito, la promessa di velocizzare il caricamento delle pagine, eccetera. Una viralità fatta di click incauti, basati sulla credulità. Una credulità che, a stretto giro di posta, ha portato i propri effetti deleteri a chi ha ceduto al click.
Internet
Le prime foto del Google Phone ovvero Nexus One
Via Engadget
Geografie alternative
Via Repubblica Open Street Map, una fondazione no profit britannica con oltre 200 mila associati in tutto il mondo, si propone esattamente questo obiettivo: rendere anche le mappe un bene collettivo, frutto della collaborazione dal basso. “Che le carte fossero un fondamentale strumento di potere lo sapevano anche gli antichi romani, che disegnavano le proporzioni … Leggi tutto
La morte dei contenuti fatti “a mano” e il successo del “fast food content”
But as one of the innovators in the last go round, I think there’s a much bigger problem lurking on the horizon than a bunch of blogs and aggregators disrupting old media business models that needed disrupting anyway. The rise of fast food content is upon us, and it’s going to get ugly.
Old media frets over blogs and aggregators that summarize content and link back to the original source. They can’t make a business in that world, they say, so they run the other way and try to find a way to protect and charge for content.
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Giornalismo non è sinonimo di giornali
Chris Ahearn President, Media at Thomson Reuters.
First, journalism is not synonymous with newspapers and today the discussion has focused too much on newspapers alone. Second, journalism will do more than survive the Internet Age, it will thrive. It will thrive as creators and publishers embrace the collaborative power of new technologies, retool production and distribution strategies and we stop trying to do everything ourselves.
I agree with Mr. Murdoch that the bold will survive and the timid will fail. However, the newfangled aggregators/curators and the dominant search engines are certainly not the enemy of journalism. Nor are they the salvation. They do not always refrain from doing evil in their pursuit of profit and audience. And they do fail to “do unto others” at times -– some do steal and use complete or near-complete copies of our and other work and use ad networks such as AdSense to unlawfully monetize without sharing.
That said, most are a constructive and competitive part of the news ecosystem, I welcome them and I continue to believe and support the link economy.
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Lottare via internet per il proprio lavoro funziona
I risultati recenti di molti casi di singoli o di casi aziendali sono l’ennesimo successo della difesa in rete dei lavoratori. Attraverso la lotta in rete gestita da siti che fanno attivismo e informazione che non riusciva a passare attraverso i filtri perbenisti o anche solo annoiati della stampa old media si ottengono straordinari risultati di tutela dei propri diritti calpestati. La rete, i network sociali, i media fuori da un controllo bottom up sono una straordinaria arma per difendere il proprio lavoro, la dignità del proprio lavoro, la prosecuzione del proprio lavoro da sopprusi e ingiustizie o, se il caso, da datori di lavoro banalmente delinquenziali.
Le informazioni circolano veloci in rete e si è competenti e bravi per gestire la rete e il flusso informativo i risultati sono straordinari. Una volta se un singolo o un gruppo di lavoratori subivano delle vessazioni dovevano subire, rivolgersi ai sindacati, ricorrere alla giustizia ordinaria, cercare spazi non facili sui media. Spesso si doveva subire in silenzio vessati e presi per i fondelli.
Presentato JooJoo e Techcrunch non l’ha presa bene
E Techcrunch fa causa all’operazione
Alto rischio malware sotto Natale
E’ emergenza malware su Internet. Gli esperti di sicurezza di tutto il mondo si stanno scervellando per risolvere il problema, ma nel frattempo raccomandano: siate prudenti nell’uso delle carte di credito o nell’immissione di altri dati sensibili online. Un’addetta alla sicurezza online ha identificato un nuovo attacco che ha infettato quasi 300 mila pagine Web … Leggi tutto
Due massime per il successo dei media digitali
I giornalisti devono metterci la faccia ed imparare a comportarsi con una etica trasparente che unisce le caratteristiche di un medico e un ristoratore Per riuscire a conquistare il mercato dei lettori digitali bisogna convincere i non nativi digitali che e’ meglio un ottimo barbecue fra uoimini veri che una triste minestra scaldata fra finti … Leggi tutto
In Eutelia i manager vendono le loro quote
Via Localport Eutelia: chi può vende! O almeno questo appare dalle comunicazioni di Borsa, riprese ieri da Il Sole 24 Ore, che annunciano che Samuele Landi sta riducendo il numero di azioni di Eutelia detenute nel suo portafoglio personale. … Ieri il quotidiano economica riportava che Landi da ottobre ha venduto oltre 280mila azioni dell’azienda … Leggi tutto
Il momento della Regina Rania
Parla la Regina Rania e di capisce quando si ha carisma e idee chiare