Storie di uragani e web ovvero what happens when a hurricane hits the web

Dal blog di Cloudflare

Our network is designed to survive hurricanes and other natural disasters, so we were confident even if some of our data centers that were in the hurricane’s path failed, traffic would immediately be transferred to the next closest facility. That said, our preference is always that all our data centers remain online and able to continue to serve traffic.

Yesterday morning our ops team met to plan for the potential loss of our facilities in Newark, NJ, which we refer to by the airport code EWR, and potentially Ashburn, VA, which we refer to by the airport code IAD. Our equipment is located in an Equinix facility in both locations and we confirmed that they had taken steps to ensure their systems were tested and as hurricane-ready as they could be.

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Lo strano caso della cubana Yoani Sanchez

Gianni Minà nel suo blog cita un articolo di Salim Lamrani, docente universitario alla Sorbona di Parigi

Yoani Sánchez, famosa blogger cubana, è un personaggio molto particolare nell’ambiente della dissidenza cubana. Mai nessun oppositore ha ottenuto tanta esposizione mediatica né un riconoscimento internazionale così grande nel giro di poco tempo. Emigrata in Svizzera nel 2002, dopo due anni, nel 2004, ha deciso di rientrare a Cuba. Nel 2007 entra a far parte dell’opposizione cubana creando il suo blog Generación Y, e diventa un’irriducibile detrattrice del governo dell’Avana. Mai nessun dissidente a Cuba, e forse al mondo, ha ottenuto tanti riconoscimenti internazionali in così poco tempo, per di più con un particolare di non poco conto: a Yoani Sánchez è stato elargito così tanto denaro da consentirle di vivere tranquillamente a Cuba per il resto della sua vita. La blogger, infatti, è stata retribuita per un totale di 250.000 euro, un importo cioè pari a più di 20 anni di salario minimo in un paese come la Francia, quinta potenza mondiale. A Cuba il salario minimo mensile è di 420 pesos, pari a 18 dollari e a 14 euro, il che significa che Yoani Sánchez ha ottenuto, per la sua attività di oppositrice, l’equivalente di 1.488 anni di salario minimo cubano.

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Madrid burning

El Congreso se encuentra blindado por un fuerte dispositivo policialVer vídeo El Congreso se encuentra blindado por un fuerte dispositivo policial

Adethic: quando la publicità in rete vuole promuovere eticità, solidarietà e sociale

Nasce il primo social network cattolico, realtà di condivisione e dialogo a livello globale su questioni di fede, vita e società per i cercatori della verità. E’ così che si definisce Aleteia che verrà presentato nei prossimi giorni e che raccoglie le migliori produzioni di istituzioni e media cattolici del mondo. Ad Aleteia hanno già aderito finora, come membri, oltre mille tra siti web, radio e tv, istituzioni cattoliche e movimenti da tutto il mondo. “Si tratta di un’occasione formidabile per la Chiesa di ampliare il dialogo con cattolici, cristiani, credenti di tutte le religioni e anche non credenti, perché Aleteia offre risorse a tutti i ‘cercatori della verita””, spiega il presidente Jesus Colina, già animatore di varie iniziative cattoliche nel mondo dei media a livello internazionale. “Per questo motivo – aggiunge – Aleteia gode del patrocinio e dell’incoraggiamento dei Pontifici Consigli per le Comunicazioni sociali e per la Promozione della Nuova evangelizzazione”. Aleteia è anche la prima iniziativa lanciata dalla Fondazione per l’Evangelizzazione attraverso i Media (Fem). Inizierà la sua attività in sei lingue: italiano, arabo, inglese, francese, portoghese e spagnolo. Insieme alla presentazione di Aleteia, giovedì 20 settembre alle 11.30 nel Centro Russia Ecumenica a Roma, verrà annunciato anche il primo servizio mondiale di raccolta pubblicitaria online basatosu valori etici e solidali .Non solo pubblicità per il profitto, ma pubblicità per creare solidarietà e carità.

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I furbetti – kamikaze dell’immatricolazione ovvero il mercato dell’auto tradizionale va molto peggio di quello che si conta

Via Linkiesta

Nel mese di agosto appena concluso le immatricolazioni di auto nuove in Italia hanno segnato un nuovo picco negativo: appena 56.447 esemplari, con un calo del 20,23% rispetto allo stesso mese dell’anno scorso. Il gruppo Fiat, che ha registrato complessivamente un -20,53%, ha dunque seguito quasi esattamente l’andamento del mercato. Numeri che hanno fatto masticare amaro l’ad Fiat Sergio Marchionne, il quale ha dichiarato di non aver mai visto, in quel mese, risultati così bassi e di temere che «la luce in fondo al tunnel [del mercato, ndr] potrebbe essere quella di un treno».

In realtà, probabilmente Marchionne è preoccupato da ben altre cifre, quelle che vengono di solito fornite agli addetti ai lavori e che le statistiche ufficiali non rivelano. Sono i numeri delle vetture immatricolate negli ultimi tre giorni del mese, ossia quando i concessionari si precipitano a targare valanghe di auto che, in massima parte anche se non tutte, sono “km zero”, ossia esemplari che non hanno ancora dei veri clienti, ma che le concessionarie si auto-immatricolano per raggiungere i loro obiettivi di vendita o, più frequentemente, quelli “suggeriti” dalle rispettive case automobilistiche.

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