Il marasma mediatico regna sovrano

Via LaStampa

Stop al regolamento dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni nella parte che blocca i talk show in periodo elettorale.  Il Tar del Lazio ha accolto la richiesta di Sky e Telecom Italia Media (editore per La7) a favore della sospensione del regolamento, esattamente all’art. 6 comma 2, varato dall’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni che disciplina la par condicio in vista delle Regionali. L’Autorità ha deciso di riunirsi già oggi per valutare gli effetti del pronunciamento del tribunale amministrativo. E la decisione potrebbe riaprire indirettamente la partita anche per la Rai: «Se il Tar dovesse bocciare in qualche modo i regolamenti – aveva detto ieri, il presidente Paolo Garimberti – si riaprirà il consiglio di amministrazione». Garimberti s’era detto pronto a convocare una riunione già per lunedì.

Via Repubblica

Il premier voleva mettere il bavaglio ad Annozero. Lo scrive oggi in prima pagina “il Fatto quotidiano”, citando un’inchiesta a Trani durante la quale – in maniera del tutto casuale – sarebbero state intercettate le telefonate che dimostrerebbero le pressioni e gli interventi di Berlusconi contro la trasmissione di Santoro.

Leggi tutto

Il massacro delle istituzioni

Carlo Azeglio Ciampi intervistato da Repubblica

Dopo il ricorso già avanzato da diverse giunte regionali, potrebbe persino accadere che, ad elezioni già svolte, anche la Consulta giudichi quel decreto illegittimo, con un verdetto definitivo e a quel punto davvero insindacabile. Questo preoccupa Ciampi: “Il risultato, in teoria, sarebbe l’invalidazione dell’intero risultato elettorale. Il rischio c’è, purtroppo. C’è solo da augurarsi che il peggio non accada, perché a quel punto il Paese precipiterebbe in un caos che non oso immaginare…”. Il presidente emerito non lo dice in esplicito, ma dal suo ragionamento si evince che qualche dubbio lui l’avrebbe avuto, sulla percorribilità giuridica e politica di un decreto solo apparentemente “interpretativo”, ma in realtà effettivamente “innovativo” della legislazione elettorale.

Leggi tutto

Xcitta.it: qualcuno ci prova in Italia nell’informazione locale

Anche in Italia qualcuno ci prova con l’informazione locale. E’ appena uscito Xcittà un portale fra il citizen journalism, il blog e gli appuntamenti giovanilistici con una numerosa  squadra di redattori locali. Xcitta.it parte con 10 città: Torino, Milano, Treviso, Bologna, Genova, Firenze, Roma, Napoli, Bari, Palermo. Lo trovate anche su Twitter e Friendfeed

Uno scontro istituzionale durissimo con minacce dal Premier

Via il Messaggero (per ricorsi storici rileggere qui). Se Napolitano è stato minacciato deve fare solo una cosa: dirlo pubblicamente per salvare l’Italia ! Update: la vicenda raccontata dal Corriere

«Non ho bisogno della tua firma». Duro, durissimo Silvio Berlusconi al Capo dello Stato è arrivato a prospettare non solo l’inutilità della sua firma sotto al decreto legge, ma anche l’uso della piazza per contestare «una decisione che priva del diritto di voto milioni di cittadini».  La tensione con Giorgio Napolitano della sera precedente è stato di una durezza tale che solo ieri mattina è stato – forse soltanto in parte – recuperato il rapporto tra i due grazie alla telefonata che ieri mattina Gianni Letta ha imposto al Cavaliere: «Chiama Napolitano altrimenti non ne usciamo». Il consiglio del sottosegretario e di qualche ministro è stato raccolto dal presidente del Consiglio solo nella tarda mattinata.

Ripristinato un clima di «confronto istituzionale», come ieri sostenevano alcuni deputati del Pdl, è ripresa una trattativa difficile e complicata dalla voglia del Cavaliere di ”mettere una pezza” anche sul pasticcio compiuto a Roma, mentre leghisti ed ex An mostravano qualche cautela in più nei confronti del presidente della Repubblica e si sarebbero accontentati di sanare le irregolarità milanesi.

Leggi tutto

Se Berlusconi sapesse che il PdL ricorda il vecchio partito comunista

Via Corriere.it

Il Pdl va rassomigliando sempre di più al Partito comunista di un tempo. I suoi tre coordinatori mi perdoneranno, ma proprio questa è stata l’associazione scattatami nella mente leggendo la loro replica al mio editoriale «Il fantasma di un partito » di mercoledì.

Cosa c’entra il Pci? C’entra perché, come spesso capitava con i dirigenti di quel partito, anche Bondi, La Russa e Verdini nella loro replica sono costretti a confutare in pubblico ciò che in privato, invece, un gran numero di loro eminenti compagni di partito (per non parlare d’iscritti ed elettori!) sono prontissimi non solo ad ammettere, ma a denunciare apertamente essi per primi. Per buona educazione non faccio nomi, naturalmente.

Leggi tutto