In Francia è vietato criticare Berlusconi se si lavora per un imprenditore russo

Via Daniele Sensi

France-Soir meglio non scrivere su Russia e Italia. Soprattutto se capita di essere un po’ critici nei confronti del potere in carica. Il quotidiano rilevato in gennaio da Alexandre Pougatchev, figlio dell’oligarca russo Sergueï Pougatchev, ha appena liquidato senza tanti complimenti i suoi due corrispondenti da Roma e Mosca.

Ariel Dumont, collaboratrice esterna dalla capitale italiana, il 13 novembre s’è vista notificare la fine della collaborazione per telefono, dal caporedattore, Charles Desjardins. Da settimane le era stato detto di non scrivere più sul presidente del consiglio, Silvio Berlusconi, amico del presidente russo Putin. “A più riprese, mi è stato rimproverato il mio ‘anti-berlusconismo’. Tuttavia, precisa, ero stata molto prudente. Utilizzavo perifrasi per parlare delle sue scappatelle, tipo: ‘la disordinata vita privata di Berlusconi’. A settembre, mi hanno fatto riscrivere un pezzo sulla Mostra di Venezia in cui parlavo del film Videocracy e delle dichiarazioni critiche di Michael Moore nei confronti del presidente del consiglio italiano. In ottobre, mi hanno fatto scrivere un solo articolo, con mille raccomandazioni. Poi, più nulla.”

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Berlusconi docet: bloccati i video satirici su Sarko junior

Via Corriere.it

La loro arma? La presa in giro, la satira pungente, l’ironia. I personaggi presi di mira: attori, politici e sportivi. È il popolarissimo Les Guignols de l’info, un puppet show francese che fa satira con le marionette. E in queste ultime settimane il protagonista indiscusso dello show non poteva che essere Jean Sarkozy, figlio del presidente francese Nicolas e l’affaire della candidatura alla presidenza dell’Epad, l’ente pubblico che gestisce il quartiere parigino degli affari della Défense.

I video in rete che prendono in giro il rampollo 23enne sono spariti. «Censura», accusa senza mezzi termini la stampa d’Oltralpe. Da palazzo nessun commento. Les guignols de l’info di Canal+ si rifà con successo alla leggendaria trasmissione settimanale sulla tv inglese Spitting Image, dove personaggi pubblici vengono presi in giro con pupazzi di gomma che sputano frasi irriverenti contro tutto e tutti. E come nel Regno Uniti anche in Francia nessuno si salva da una satira anche crudele. Ora ha fatto la sua comparsa anche Jean Sarkozy, secondo figlio del presidente, al secondo anno di giurisprudenza, che ha dovuto rinunciare alla testa del più grande quartiere d’affari europeo, dopo il terremoto provocato negli ambienti politici e le accuse di nepotismo.

Dall’archivio dei Guignols su Sarko

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France Telecom: suicidio numero 25

Via Repubblica.it La sospensione dei licenziamenti alla France Telecom e le dimissioni del vice presidente non hanno evitato che si sucidasse un ingegnere della compagnia telefonica. E’ il venticinquesimo negli ultimi 18 mesi. Una catena di morte iniziata dopo l’annunciato piano di ristrutturazione e tagli che ha ridotto drasticamente il personale. L’ultima vittima a fine … Leggi tutto

Google digitalizzerà la Bibliothèque nationale de France

Via La Tribune
Google

Selon les informations de La Tribune, la Bibliothèque nationale de France (BNF) discute avec Google : elle pourrait lui confier une partie de la numérisation de son fonds. En 2005 la BNF avait été le fer de lance de la résistance européenne au projet de bibliothèque numérique universelle de Google,

Vingt-neuf grandes bibliothèques dans le monde, à l’instar de la Bodleian Library d’Oxford, se sont déjà laissé convaincre par le service rapide et gratuit de Google.

Le géant Internet est également en passe de mettre fin à sa bataille avec les éditeurs américains, sous réserve que la justice américaine valide leur accord à l’automne et qu’il soit accepté par les autorités de la concurrence.

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Il mobbing che genera suicidi

Via Repubblica.it

Oltre un centinaio di dipendenti della France Telecom di Besancon, Francia, hanno manifestato questo pomeriggio, dopo il suicidio di un loro collega, il 20esimo caso in 18 mesi. I sindacati attribuiscono la colpa alla ristrutturazione in corso e alla cattiva gestione del personale del gruppo francese di telecomunicazioni. La direzione aziendale assicura: “Facciamo tutto il possibile per sostenere i dipendenti”.

I sindacati denunciano da diversi anni l’atmosfera di stress a France Telecom, gruppo francese, che dà lavoro a 187mila persone, e le “pressioni” sul personale da quando è stato privatizzato nel 2004, ma soprattutto dall’annuncio del piano di ristrutturazione che si è tradotto in 22mila “dimissioni volontarie” tra il 2006 e il 2008.

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Il coccolone vagale di Sarko

Mentre Contador vince il Tour e mentre nell’ultima tappa Cavendish vince una volata come in motocicletta, la Francia si preoccupa per il malanno vagale di Sarko Le président français Nicolas Sarkozy a été hospitalisé à l’hôpital militaire parisien du Val-de-Grâce après avoir été victime d’un malaise, dimanche 26 juillet vers 13 h 30, alors qu’il … Leggi tutto

Lift a Marsiglia il 18-20 giugno

Via Liftconference 500 participants from over 40 countries will gather in Marseille to explore the innovations that are changing society, business and culture. Take advantage of unique networking opportunities with the world’s brightest pioneers, find new ideas for your projects, and share your visions and achievements with an international community of influencers. The theme of … Leggi tutto

Gendamerie Ubuntu

A quando le nostre forze dell’ordine passeranno a Linux ?
Sarebbe una ottima sccelta considerato che spesso il parco macchine è vecchio e in male arnese.

VIa ArsTechnica

France’s Gendarmerie Nationale, the country’s national police force, says it has saved millions of dollars by migrating its desktop software infrastructure away from Microsoft Windows and replacing it with the Ubuntu Linux distribution.

The Gendarmerie began its transition to open source software in 2005 when it replaced Microsoft Office with OpenOffice.org across the entire organization. It gradually adopted other open source software applications, including Firefox and Thunderbird. After the launch of Windows Vista in 2006, it decided to phase out Windows and incrementally migrate to Ubuntu.

At the current stage of the migration, it has adopted Ubuntu on 5,000 workstations. Based on the success of this pilot migration, it plans to move forward and switch a total of 15,000 workstations to Ubuntu by the end of the year. It aims to have the entire organization, and all 90,000 of its workstations, running the Linux distribution by 2015.

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