Lettera aperta all’Ordine dei Giornalisti del Piemonte

Rendo pubblica questa lettera aperta allegata un esposto indirizzato al Consiglio Regionale dell’Ordine dei Giornalisti e in conoscenza al Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti. L’esposto ha avuto seguito per ora una audizione presso l’ODG piemontese nella giornata di giovedì scorso

E’ arrivato il momento per parte mia di uscire dal politicamente corretto e dall’asepsi delle parole per affrontare “in campo aperto” e “senza censure” quanto accaduto alla mia persona in questi anni dal punto di vista umano e professionale.
Nell’inviarvi la documentazione e l’esposto che allego a questa mia desidero trasmettere riflessioni sulla mia vicenda che esprimo in Lettera Aperta che nei prossimi giorni renderò pubblica. La mia storia professionale giornalistica è intrisa di una serie di avvenimenti e di circostanze che quando narrate a colleghi di altre regioni producono domande del tipo “ma che succede in Piemonte ?”.
Penso che il voler lavorare in una delle regioni più mature economicamente, socialmente e culturalmente dell’Italia non possa essere un handicap per chi lo vuol fare liberamente, seriamente, con professionalità e onestà nel settore giornalistico.
Penso che la situazione di estrema difficoltà dei giornalisti in questa regione sia visibile a tutti.
Penso che coloro i quali denunciano irregolarità deontologiche e codicistiche debbano essere tutelati per l’opera che svolgono per una professione migliore e per la tutela dei colleghi.
Penso che coloro i quali violano le leggi e la deontologia professionale debbano essere giudicati correttamente e non “amnistiati”.

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Cronache di un’invasione dell’orticello di Wikipedia

Questo increscioso episodio è accaduto undici mesi fa: Via Maurizio Codogno Un mio lettore (lascio l’anonimato per sicurezza, se vuole può tranquillamente appalesarsi nei commenti) mi ha fatto notare questa modifica alla voce di Wikipedia relativa a Vittorio Pasteris, dove si aggiunge un dubbio sulla sua effettiva “enciclopedicità” (tradotto dal wikipediese, sul fatto che la … Leggi tutto

Time they are changing: Perugia 2010-2011, senza perdere la tenerezza

Un anno fa venni a Perugia stanco, malato, vessato, pressato.  Un anno dopo ritorno a Perugia con un sacco di cose in corso d’opera, sempre con la schiena dritta, con molto rispetto delle persone che mi circondano e molta dignità dentro e fuori, avendo distinto gli amici veri e gli uomini veri. Con un futuro … Leggi tutto

Bla bla su Rai Uno Rai su blog, giornali, internet

L’intervista di venerdì su Radio Uno in Start, a seguire ha parlato un “certo” Giorgio Napolitano [audio:http://www.quotidianopiemontese.it/wp-content/uploads/2011/03/RaiRadio1-pasteris-QP.mp3] I gentilisssimi collaboratori Rai mi hanno chiesto scusa “sa, dobbiamo cambiare la scaletta per mettere in onda il discorso di Napolitano da Torino”. Mi sono concesso un “penso valga la pena di farlo :-))”

Internet: blogger, una passione che puo’ diventare professione

Via ADNkronos

Chi apre un blog in Italia forse non potra’ aspirare a venderlo un giorno per 315 milioni di dollari, com’e’ avvenuto qualche settimana fa negli Usa con la cessione del superblog Huffington Post al colosso del web America Online. Ci sono pero’ varie possiblita’ di trasformare questa passione in una vera e propria attivita’ professionale, a partire da un investimento iniziale consistente, anche solo considerando l’impegno in termini di tempo. I costi di apertura infatti, spiega a LABITALIA Vittorio Pasteris, giornalista e docente di Editoria multiemdiale all’universita’ di Torino, e ovviamente blogger (autore tra l’altro di ‘Pasteris.it’), sono pari a zero o quasi.

“Normalmente – racconta – si inizia aprendo un blog su una piattaforma gratuita, come WordPress, Blogger, o Splinder, siti che offrono gratuitamente pagine dalla grafica preimpostata, su cui e’ possibile caricare contenuti testuali, fotografici e multimediali”. Per farlo un po’ piu’ seriamente, secondo Pasteris, “occorre pero’ aprire un dominio da personalizzare, installando un software di blogging (ce ne sono molti gratuiti, come quello offerto da wordpress.org, ndr)”.

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No comment

Facendo riferimento a questa riga di Twitter e alle molte mail ricevute a cui si è risposto in modestissima parte, si comunica che per ora non si fanno commenti sulla vicenda  :-)