Rubati i dati di 8 milioni di clienti Best Western

Alessandro Longo su Repubblica.it Siete stati in uno dei 1.312 hotel Best Western negli ultimi 12 mesi? Meglio vigilare sull’estratto conto. C’è appena stato infatti il più grande cyber-furto nella storia, ai danni della famosa catena alberghiera: i dati personali, tra cui quelli della carta di credito, di otto milioni di clienti sono stati trafugati … Leggi tutto

Il grande fratello nelle mani

Questa volta Apple l’ha fatta davvero grossa … via Massimo Russo

Apple ha la possibilità di controllare a distanza tutti gli iPhone e disabilitare, qualora lo ritenga opportuno, applicazioni e software installati sui terminali degli utenti. Dopo una settimana di indiscrezioni in proposito, è stato lo stesso amministratore delegato Steve Jobs ad ammetterlo a margine di un colloquio con il Wall Street Journal sull’andamento lusinghiero delle vendite delle applicazioni per il gadget tecnologico più desiderato del momento.

La possibilità per Apple di rimuovere software in remoto dai propri telefoni esiste, ha affermato Jobs, giustificandola come un estremo rimedio all’eventuale distribuzione di un programma dannoso attraverso l’Apple App store, il negozio online al quale è necessario ricorrere per scaricare e installare programmi sul telefono: “Speriamo di non aver mai bisogno di tirare quella leva”, ha aggiunto, “ma sarebbe irresponsabile non avere una maniglia come quella da tirare in caso di necessità”.

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Interviste creative (meglio dire false)

Dal Manifesto del 20 luglio

Chapeau a la Repubblica, anzi al Venerdì di Repubblica.
In metà anno ha fatto una serie di scoop strabilianti. In sequenza: il 18 gennaio un incontro-intervista con Gabriel Garcia Marquez a Cartagena, notoriamente non facile da avvicinare; il 9 maggio un’intervista al venezuelano Hugo Chavez nel palazzo di Miraflores a Caracas; il 6 giugno un’intervista «in un luogo segreto della foresta amazzonica» con i due leader massimi delle Farc dopo la morte di Tirofijo, Alfonso Cano e Mono Jojoy; l’11 luglio incontro-intervista, in un luogo imprecisato di Bogotá, forse lo stesso palazzo presidenziale di Nariño, con il presidente colombiano Alvaro Uribe, l’eroe della cinematografica liberazione della Betancourt di qualche giorno prima (il 2 luglio), un altro che per avvicinarlo bisogna sputar sangue; il 18 luglio in un luogo imprecisato della selva forse in Colombia forse in Ecuador, un nuovo incontro-intervista con Alfonso Cano nel giro di un mese. Straordinario, considerato che mezzo mondo cerca Cano, a cominciare dagli efficientissimi reparti anti-guerriglia di Uribe. E che, a quanto si sa Cano sono (erano) 8 anni che non dava interviste.

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Bic phone

Via Oneblog BIC, azienda famosa per le penne a sfera e le lamette da barba, ha rilasciato per il mercato francese, con l’ausilio dell’operatore telefonico Orange, un telefonino usa e getta. Il BIC Phone, questo il nome dell’originale prodotto, è in vendita comprensivo di carta SIM che consente 60 minuti di chiamate prepagate; il numero … Leggi tutto

A Reti unificate

Via Repubblica Infastidito dalle voci e dal chiacchiericcio su intercettazioni private a rischio pubblicazione, Silvio Berlusconi starebbe valutando la possibilità di una sorta di outing, o qualcosa che gli somigli. Se davvero il premier andrà stasera in diretta tv – perché la puntata di Matrix ha iniziato a vacillare – lo farà non solo e … Leggi tutto

Stop agli SMS con 899 compreso nel prezzo

Via Sos Computer L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha deciso di bloccare gli invii di sms che invitano i consumatori a chiamare i numeri ‘899…’ dal telefono fisso, con costi rilevanti, che partono da 15 euro come scatto alla risposta. La misura cautelare è stata adottata nell’ambito di un procedimento avviato per verificare … Leggi tutto

Wi-fi segnale d’allarme

La puntata di ieri sera di Reporter era anche dedicata a uno speciale della BBC sui rischi di inquinamento elettromagnetico del wi-fi Le comunicazioni senza fili ci danno la libertà di utilizzare un computer come usiamo un telefono cellulare. I governi e le compagnie telefoniche hanno deciso di puntare sul Wireless e stanno installando ripetitori … Leggi tutto

Gli schiavi del telefono

Gianluca Nicoletti sulla Stampa A molti spesso capita di sognare di lavorare da casa propria. Niente facce dei colleghi, niente orari, niente spostamenti. Per noi sarebbe forse un esempio di vita migliore, ma in Giappone è diventata una sindrome capace di portare a forme di depressione acuta e suicidio. A rischiare sono i hikikomori (i … Leggi tutto

Gli italiani che vogliamo

Una bella storia edificante, una storia di un italiano onesto, di un italiano normale, di un italiano che no trovrete mai nlle cornache, nelle serate vip o che altro. Antefatto: una settimana fa più o meno il bloggante arrivando al lavoro non trova più il suo fido Palm Tx. Dopo una ricerca furiosa nulla esce … Leggi tutto

Italiani, tecnologia e internet: siamo nelle retrovie

Pubblicati gli ultimi dati Istat

In Italia i beni tecnologici più diffusi sono la televisione, presente nel 95,9% delle famiglie e il cellulare (85,5%). Seguono il videoregistratore (62%), il lettore DVD (56,7%), il personal computer (47,8%) e l’accesso ad Internet (38,8%). Tra i beni tecnologici presenti nelle famiglie hanno un certo rilievo anche l’antenna parabolica (28,6%), la videocamera (26,1%), il decoder digitale terrestre (19,3%) e la consolle per videogiochi (17,5%).

Tra le famiglie si osserva un forte divario tecnologico da ricondurre a fattori di tipo generazionale, culturale ed economico. Le famiglie costituite da sole persone di 65 anni e più continuano ad essere escluse dal possesso di beni tecnologici: appena il 6,5% di esse possiede il personal computer, soltanto il 4,8% ha l’accesso ad Internet ed è quasi del tutto inesistente la diffusione di connessioni a banda larga (2,2%). Inoltre, in queste famiglie è limitato il possesso delle nuove tecnologie collegate alla TV: antenna parabolica (10,6%) e il decoder digitale terrestre (6,4%). L’unico bene diffuso (a parte il TV color) è il cellulare (52,2%).

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The dark side of BG e i problemi del giornalismo italiano

Premettendo che Beppe Grillo sta facendo, un po’ troppo a spallate ma quando ci vuole ci vuole, un grande lavoro per “visualizzare” importanti problemi dell’Italia. Al momento non è riuscito a risolvere nulla, forse non è neppure il suo ragionevole obiettivo, ma ha avuto anche la capacità di fare da ariete o paladino contro brutture, storture, clientele … e la capacità visionaria di capire l’importanza della rete per comunicare al grande pubblico.

Premettendo che “la casta giornalistica” in Italia è piena di problemi al suo interno e deve per amore o per forza trovare la capacità di rinnovarsi e ripulirsi per evitare il rischio di perdere credibilità e scomparire definitivamente sotto la “possente spallata” dei media elettronici.

Premettendo che oggi in Italia ci sono sicuramente giornalisti cialtroni, venduti e vergognosi, ma anche ottimi professionisti, non necessariamente i più visibili e famosi, che lavorano con grande capacità e deontologia, spesso rischiando la propria pelle per fare bene il loro lavoro.

Premendo questo e altro … Occorre leggere con attenzione e senza preclusioni, se possibile, la storia della tentata intervista di Alessandro Giglioli a Beppe Grillo

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Feed anche via SMS: inseguiti dagli RSS

La creatività italiana, quella di Rocco Verrastro, giovane programmatore di Easytech, ha partorito IT.RSS un software gratuito che permette di inviare gratis via SMS, per ora solo a clienti Vodafone, le notizie prese dai principali siti italiani o di un url RSS a scelta.

Lo ha testato dal vivo Blog a progetto

IT.RSS, on line da ieri, invece lo fa e lo fa gratis. È un progetto tutto italiano, sviluppato da un giovane italiano: già questo basterebbe a voler supportare questo software. In realtà It.RSS non necessita di nessuna installazione ed è quindi facilmente trasportabile anche su chiavetta usb o altri dispositivi portatili. Vediamo quindi come funziona e perché si differenzia dagli altri sistemi di gestione RSS.

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