Google ha lanciato Google Buzz il suo servizio sociale con l’evidente obiettivo di contrastare la crescita degli altri competitor come Facebook e Twitter. Era da un po’ che ci si stupiva che BigG non riuscisse ad inventarsene una delle sue per colonizzare appieno il mondo dei social network. Anche se è presto per fare analisi e in queste ore sta avvenendo la migrazione degli account Gmail che piano piano si trovano anche Buzz disponibile sembra che siamo di fronte a un servizio con ottime chances di successo.Google hanno scelto pragmaticamente di interpretare un adagio semplice: se non hai una buona idea, copiala !
Google Buzz sembra moltissimo a Friendfeed con in più tutta la facilità del mondo Google. La scelta strategica però appare sensata: obiettivo primario puntare all’utilità d’uso del servizio.
I media tradizionali da tempo stanno facendo da grancassa dei successi di Twitter e Facebook, inducendo aziende e cittadini a sbarcare su questi con risultati altalenanti. Oramai piccole e grandi aziende, giornali, enti, associazioni, circoli ricreativi, bocciofile e altro ancora si sono aperti un account Twitter che mediamente usano come megafono delle loro attività o spesso come piccolo, grande strumento di spam veicolando link alle loro risorse web, sperando che i followers visitino le pagine in questione. Agli estremi opposti Facebook è diventato la sarabanda globale con di tutto di più, un media in cui il rapporto segnale-rumore si fa bassissimo e la confusione sovrana da megalopoli ipertrafficata è il pane quotidiano.
Google has a problem. Despite having their hands in just about everything online, they’ve never been able to tackle what is a key part of the fabric of the web: social. Yes, they have Orkut and OpenSocial, but no one actually uses them. Okay, some people use them, but not in the meaningful social ways that people use Facebook or even Twitter. Today, Google may have just solved their social problem.
The company’s chief executive, Steve Ballmer, has continued to deliver huge profits. They totaled well over $100 billion in the past 10 years alone and help sustain the economies of Seattle, Washington State and the nation as a whole. Its founder, Bill Gates, is not only the most generous philanthropist in history, but has also inspired thousands of his employees to give generously themselves. No one in his right mind should wish Microsoft failure.