Mentre qualcuno grida demagogicamente alla vittoria, occorre capire che può succedere alla faccenda del Wi-fi post Pisanu (via Zeus News)
La promessa di liberalizzazione del Wi-Fi fatta dal ministro Maroni è una di quelle questioni apparentemente semplici ma che, in realtà, possono nascondere serie complicazioni: la verità è che mancano ancora alcuni dettagli importanti e certe affermazioni sono poco chiare.
Già parlare di “abolizione del decreto Pisanu” richiede qualche precisazione. Secondo le parole esatte di Maroni, il ministro è convinto che “si possa procedere all’abolizione, diciamo, delle restrizioni del decreto Pisanu” e, a questo scopo, occorre procedere in due modi.
Il primo è semplicemente evitando di rinnovare il comma 1 dell’articolo 7, quello che prevede l’obbligo della richiesta di una licenza in Questura per chi voglia offrire accesso wireless: dato che tale comma è “a scadenza” (ossia richiede il rinnovo annuale per continuare a essere valido) è sufficiente aspettare il primo gennaio 2011 perché lo si possa ignorare.

Il 31 dicembre 2009 sono in scadenza alcune disposizioni del cosiddetto Decreto Pisanu (”Misure urgenti per il contrasto del terrorismo internazionale”) che assoggettano la concessione dell’accesso a Internet nei pubblici esercizi a una serie di obblighi quali la richiesta di una speciale licenza al questore.