Piove, dio blogger

Via Macchianera

Un giornalista mi ha chiesto “chi ha vinto, in questa BlogFest?”. Va reso onore agli avversari: ha vinto la pioggia, uno a zero, ma ora c’è la partita di ritorno.
Io, alla fine di quei tre giorni di meteo modello giudizio universale, ho capito una cosa: che se dio esiste non è un blogger. Al massimo ha un profilo su Facebook.
In ogni caso, come ho più volte ripetuto nel corso della festa a chi me lo chiedeva: abbiamo avuto un tempo orrendo e una tromba d’aria; significa che il prossimo anno nessuno potrà dire “ah, ma la prima era tutta un’altra cosa”.

Qui esce fuori la parte di me che potrebbe sembrare ruffiana e invece, credetemi, parla col cuore. Siete stati tutti gentili, amabili, premurosi e affabili. Mi avete trasmesso un entusiasmo di cui non posso che esservi infinitamente grato. Vi parrà strano, ma che non ci sia stata una persona una che si sia presentata specificando “Salve, sono Tizio e tu, Macchianera, mi stai sulle balle sin da quando hai iniziato, così come mi staranno sulle balle tutti i tuoi discendenti fino alla settima generazione, dopodiché vedremo” a me ha fatto toccare il cielo con un dito. E me lo sono bagnato, il dito, perché il cielo non era messo bene.

E’ la stata la conferma ad una cosa che penso da quando mi è venuta l’idea di riproporre la BlogFest: il programma è soltanto lo scheletro ed è tutto sommato accessorio. Quel che davvero è imperdibile e speciale è ciò che succede a margine, quando le persone si incontrano.

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