Un bell’addio di Veltroni

Caro Walter Veltroni: grazie per 45 minuti di parole e di sogni. Era il caso di dover “immolare” una personalità politica del genere per poter sperare in un centro sinistra “decente” ? L’audio del discorso di addio di Veltroni [audio:http://www.pasteris.it/download/audio/veltroni-addio.mp3] Commento veloce di Luca Sofri: A voi pare normale che si dimetta il capo di … Leggi tutto

Alchimie politiche

Via Luca Sofri Ho pensato che forse era sbagliato il PD, e forse solo la bravura di Veltroni in campagna elettorale ha alimentato l’illusione che si potesse fare una cosa così. Poi la bravura è passata, e si è visto che sotto il PD c’erano tutti i fallimenti e le mediocrità di prima, e nessuno … Leggi tutto

Walter il Verde

Da sito del PD

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“Oggi il Pd è il partito di un ecologismo moderno, che ha dentro di sé il Dna del riformismo. L’ambiente è il cuore del progetto politico del Partito democratico. Per questo proponiamo un piano per 1 milione di posti di lavoro, serio, che avrebbe bisogno di poco dispendio di risorse e assicurerebbe molti benefici”.

La crisi economica cambierà radicalmente il paese e il governo non riesce a dominare e nemmeno ad interpretare la crisi. Eppure da come si uscirà dalla crisi dipenderà la collocazione internazionale del nostro Paese. Non è mai successo che si verificasse una crisi di sistema come questa, in cui le crisi si manifestano tutte insieme.

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Veltroni riparte da Torino

Veltroni riparte da Torino si presenta con belle parole

Attendiamo un po’ di fatti in un partito che pare a rischio decomposizione o implosione …

Partire da Torino non è un caso. L’ho fatto, al Lingotto, quando ho lanciato la mia corsa alla nascita del Partito democratico. Ci torno oggi come prima tappa di un viaggio in Italia che ha proprio lo scopo di riprendere quei fili e di tornare ad ascoltare e parlare col Paese. Ma oggi ci torno in un clima economico del tutto diverso. La crisi colpisce duro qui come nel resto del Paese.

E colpisce direttamente le persone e le imprese, i redditi e il lavoro. L’impressione è che davanti all’arrivo di questo terremoto il governo abbia a lungo atteso, abbia poi tirato fuori misure del tutto inadeguate e anche sull’auto – tema centrale in questa città, ma anche cardine di un serio contrasto alla crisi, come ci dicono le mosse di Obama, di Angela Merkel o di Sarkozy – arriviamo per ultimi senza avere da parte del governo ancora le idee chiare.

Quando dico queste cose, quando polemizzo con le drammatiche sottovalutazioni del governo e del premier in prima persona, mi sento accusare di pessimismo. No, credo sia vero il contrario. Credo che la crisi vada affrontata con tutti gli strumenti e con tutte le idee nuove: a queste condizioni può essere persino una opportunità di cambiamento. E io so che l’Italia in questa temperie può dare il meglio di sé. Prendete Torino. Dentro una grande crisi che poteva portare la città al declino nel corso degli ultimi due decenni è stata capace di diversificare la sua struttura produttiva. Oggi, una miriade di piccolissime, piccole e medie imprese innovative della manifattura e dei servizi è parte di filiere produttive lunghe ed internazionalizzate.

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