Bertone ceduta al gruppo Fiat

Bertone dopo una difficile crisi e diversi colpi di scena viene ceduta al Gruppo Fiat. Il ministero dello Sviluppo Economico ha autorizzato i Commissari della Bertone a cedere l`azienda al Gruppo Fiat sulla base del piano industriale valutato positivamente dai Commissari stessi e approvato dal Comitato di Sorveglianza, che rappresenta anche gli interessi dei creditori.

Lo comunica il ministero spiegando che l`offerta Fiat «prevede un importo economico superiore a quello delle altre offerte e una prospettiva industriale a lungo termine». La cessione a Fiat – ha dichiarato il ministro Claudio Scajola, – consente di garantire il futuro di uno stabilimento storico dell’industria piemontese. Il piano prevede, infatti, il riassorbimento dei  1.137 dipendenti, che verranno gradualmente reinseriti nelle loro mansioni, e l’integrazione con la Chrysler per la produzione in Italia di alcuni modelli della Casa americana.

Fiat ha inoltre precisato che le risorse che saranno investite nel rilancio della Bertone, pari a circa 150 milioni di euro nei prossimi tre anni, sono aggiuntive rispetto al piano industriale del Gruppo per l’Italia e non andranno, dunque, a deprimere gli investimenti negli altri siti produttivi nazionali.

2 commenti su “Bertone ceduta al gruppo Fiat”

  1. Articolo tratto dal portale Indymedia Piemonte al link:

    http://piemonte.indymedia.org/article/5569

    BERTONE: FIAT HA COMPRATO UN “FERROVECCHIO”

    In una relazione riservata inviata ai 3 Commissari di Carrozzeria Bertone Spa (Prof. Avv. Stefano Ambrosini, Avv. Vincenzo Nicastro e Dott. Giuseppe Perlo) la sconcertante rivelazione: “ … Bertone vale poco o niente … è un ferrovecchio …Bertone è tecnicamente morta il 31 dicembre del 2005” … “”.

    “Carrozzeria Bertone è tecnicamente morta il 31 dicembre del 2005” … alla fine del 2005, quando andò in esaurimento l’ultima delle commesse “storiche” di Carrozzeria Bertone (la Commessa Opel Astra Cabrio) avendo integralmente perso il proprio capitale sociale, gli organi della società avrebbero dovuto deliberare lo scioglimento della società per sopravvenuta impossibilità di conseguire l’oggetto sociale. Invece proseguirono indisturbati sino al 2000…”
    E’ quanto è scritto in una relazione riservata inviata ai 3 Commissari Straordinari di Carrozzeria Bertone Spa in AS (Prof. Avv. Stefano Ambrosini, Avv. Vincenzo Nicastro e Dott. Giuseppe Perlo) e per conoscenza al P.I. del Tribunale di Torino Dott. Premoselli. Nel documento è indicata l’azione cautelare da promuovere nei confronti degli amministratori di Carrozzeria Bertone e la richiesta di sequestro conservativo per l’importo di 44.572.893,00 di Euro, contro Ermelinda Cortese ved. Bertone, Dott.ssa Barbara Bertone, Dott. Michele Blandino, Arch. Marie Jeanne Bertone, Dott. Vincenzo Tutino, Avv. Vito Truglia, Lilli Bertone e Dott. Reviglio (tutt’ora ancora in corso un’indagine penale a carico degli ultimi tre).

    La crisi della Bertone però ha radici ancor più lontane. Prosegue la relazione:
    “…la crisi di Carrozzeria Bertone ha radici lontane e risale agli anni immediatamente successivi alla morte del fondatore Nuccio Bertone (avvenuta nel 1997) nel corso dei quali si registra una drastica riduzione del fatturato della società. Al riguardo basti pensare che nel corso dell’esercizio 1999 la gestione caratteristica di Carrozzeria Bertone ha registrato perdite per oltre 55 miliardi di Lire (a fronte degli 8,8 miliardi dell’esercizio 1998 e dei 6,7 miliardi dell’esercizio 1997) a cui si è accompagnato un esubero di circa 700 operai e 40 impiegati (pari circa alla metà dei dipendenti che allora erano in forza alla società). In tale difficile contesto i soci dell’allora Carrozzeria Bertone decidono di “mettere in salvo” il cospicuo patrimonio immobiliare della società conferendo in una newco (che prenderà il nome di Carrozzeria Bertone) tutta la rischiosa attività operativa e lasciando invece in capo alla società conferente (che muterà la propria denominazione in Bertone Spa) l’intero patrimonio immobiliare. E’ l’iniziio della crisi di Carrozzzeria Bertone … le ricadute di atle tipo di gestione non hanno tardato a manifestarsi. A partire dal 1997 la società infatti non è più riuscita, salvo marginalissimi lavori di verniciatura ed ingegneria e la micro commessa MINI COOPERS (per sole 2000 unità a fronte di un break-even point di circa 30.000) ad acquisire nuove commesse. In questo lunghissimo arco temporale di 10 anni, Carrozzeria Bertone è stata gestita per anni sulla base di mere aspettative (nei fatti puntualmente disattese) e con la cieca ed irrazionale fiducia che “la strategia di aspettare gli eventi” (questa l’espressione usata da Barbara Bertone nella lettera indirizzata ala madre del 6.12.2007) potesse portare miracolosamente con sè qualche nuova opportunità di lavoro… l’organo gestorio della Bertone Spa (originariamente composto dalla Fam. Bertone, madre e figlie) ha omesso di assumere iniziative, dapprima finalizzate ad impedire la progressiva inattività della Carrozzeria e, successivamente, ad evitare che tale inattività fosse portata ad estreme conseguenze non attivandosi, malgrado delibere in senso contrario, per promuovere procedure concorsuali, con relativo danno per la Capogruppo …”.
    Ma voi direte: “che ce frega a noi … Bertone se l’è comprata FIAT. Dove sta il problema?”
    Infatti non c’è alcun problema. Anzi. Plausi a Marchionne e Board che han messo a segno un’altro colpo gobbo. Un’ affare coi controfiocchi.
    Il Dott. Fabrizio Torchio, consulente incaricato dalla Procedura (sulla base delle ricostruzioni contabili e osservazioni svolte personalmente e da alcuni soci di minoranza come la Fam. Gracco De Lay) ha osservato circa le pesanti svalutazioni delle immobilizzazioni materiali da operare:
    “In Bertone e Carrozzeria Bertone …la gran parte dei macchinari risulta di dubbia servibilità, fatti salvi l’impianto di verniciatura, quello di traslazione delle schocche e la centrale termoelettrica… il valore delle attrezzature site nel capannone deve con ogni probabilità considerarsi pari al prezzo del metallo recuperabile…”.

    Meno male che nel board di FIAT siede pure Mr. Ratan Tata. Come si suol dire a Bombay non van mai disprezzati i “ferri vecchi” (almeno non mancherà la materia prima per le acciaierie di Mr. Tata).

    (*) Tata è il multimiliardario indiano che controlla Tata Motors e Tata Group, che s’è comprato Jaguar e Land Rover. Aveva fatto pure lui un pensierino a Bertone Spa e Carrozzeria Bertone Spa ma quando i suoi consulenti gl’han esplicato i valori degli assets ha cambiato subito idea). Mr. Tata è proprietario anche di Tata Steel (una delle acciaierie più importanti del pianeta).

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