Diciotto milioni per 1800 morti di mesotelioma, 5 mila euro a polmone

La vergogna non basta

Ci sono momenti in cui ci si adira con i politici, ci sono dei momenti in cui ci si vergogna degli enti preposti, ci sono altri momenti in cui si prova più schifo che rabbia per l’indegnità dei politici ma soprattutto degli uomini che prendono decisioni indegne. Oggi è uno di questi. Ma tutti pagheranno, non nell’aldilà, nella vita.Questa notte

Come più volte anticipato da Quotidiano Piemontese il consiglio comunale di Casale Monferrato ha approvato l’atto di indirizzo con cui mette la giunta di centrodestra in grado di accettare il risarcimento di 18,3 milioni offerto dalla Eternit nel processo per i morti da amianto. La seduta che si è chiusa alle 3 e mezzo del mattino di sabato è durata sei ore e mezzo ed è stata sospesa quattro volte dalla presidente per le proteste dei cittadini, che a centinaia si sono presentati in municipio per seguire i lavori. Il provvedimento  è stato approvato con diciannove voti favorevoli e undici contrari. L’accettazione dell’offerta economica da parte  di uno dei due imputati, lo  svizzero Stephan Schmidheiny, comporta il ritiro della costituzione a parte civile  della città di Casale Monferrato e la rinuncia a intraprendere, in futuro, qualsiasi azione legale

Fortunatamente qualcuno si era già indignato nei giorni scorsi

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Aspiranti giornalisti in cerca di Editore

Giuseppe Sicari Via Dazebaonews

Giovani, giornalisti e disoccupati, che per trovare sbocchi dove liberare il proprio sogno, trovano maggiore spazio sul web, scrivendo sì su testate giornalistiche ma on-line. E così sulla rete internet, si affollano migliaia di giornali. Pensando a ciò, è possibile ipotizzare una diversa e più accurata redistribuzione del finanziamento pubblico alle testate giornalistiche?

“Penso che in linea di principio sia giusto ma credo che per far ciò si dovrà arrivare con una decisione politica, una trattativa a cui dovranno partecipare tutte gli interessati. Però, immagino che le parti interessate all’interno della FIEG – televisioni, quotidiani, periodici ecc. – saranno riluttanti a perdere una fetta dei proventi che, allo stato attuale, ottengono. Per cui ci sarebbe bisogno sicuramente di una trattativa. Lo stesso discorso si è verificato con la pubblicità. Esiste una grande polemica tra carta stampata e televisione perché quest’ultima, negli ultimi anni, l’ha fatta da padrona, rastrellando forse l’80% della torta pubblicitaria, mentre prima avveniva il contrario”.

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Ora si inventano anche i finanziamenti ai giornali vecchi e inutili per la transizione al digitale

Una intervista al sottosegretario Malinconico sul Fatto Quotidiano

Altro che acqua gelida. C’è bisogno di milioni freschi per evitare che la carta bruci. Decine di quotidiani, consumati anni di sprechi pubblici, chi per colpe proprie chi per errori altrui, rischiano di scomparire. Carlo Malinconico, sottosegretario per l’Editoria, annuncia una riforma del sistema per il 2014 e consola i parlamentari in Commissione: “Il fondo reale è di 53,5 milioni di euro”. Al Fatto Quotidiano racconta di strade imboccate senza possibilità di ritorno. Non si torna indietro.
Sottosegretario, come spiegare l’editoria assistita?
Non va spiegato perché non esiste. Le testate che ricevono i contribuiti pubblici sono una parte consistente, non l’unica.
Perché sostenere i giornali di partito?
Noi dobbiamo difendere il pluralismo, assicurare la diversità al massimo.
Non basta la legge del mercato?
Il mercato va oltre le regole perfette. E noi interveniamo per difendere le voci che si esauriscono. Spesso il mercato è falso e spietato.

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La notiziabilità nei media subalpini

Un curioso giornale-sito torinese che sta operando pratiche dicutibili su internet si distingue pero (senza accento) per una vivace descrizione dei criteri di notiziabilità nei media subalpini Una ragazza dice di essere stata violentata da due stranieri, forse Rom. Il quotidiano della Fiat fiuta la storia, nota che la Compagnia di Sanpaolo, il Lingotto, la Fondazione … Leggi tutto

Nasce OsservatorioTivvù

Via Valigia blu

Valigia Blu e Giovanna Cosenza, docente di Semiotica all’Università di Bologna, hanno deciso di avviare OsservatorioTivvù. Un gruppo di giovani giornalisti e blogger, da un lato, e di studenti e neolaureati dell’Università di Bologna, dall’altro, seguiranno sotto il nostro coordinamento alcuni programmi della televisione generalista italiana, diversi per contenuto, canale, fascia oraria e target, da oggi alla fine di febbraio 2012.

Vogliamo registrare e annotare sistematicamente:
1) quanti e quali politici italiani vengono ospitati nei vari programmi televisivi;
2) quanti e quali personaggi pubblici vengono invitati perché notoriamente connessi a leader o partiti politici, perché parenti (figli, mogli, ecc.) di politici, o perché legati ai vari leader e partiti per amicizia o ragioni professionali;
3) cosa i leader politici e i personaggi pubblici dicono e fanno di preciso in trasmissione, anche se non parlano esplicitamente di politica, ma si limitano a giocare, scherzare e interagire con altri ospiti in studio o con il pubblico su temi di intrattenimento e spettacolo;
4) quante e quali volte, anche in assenza di leader politici o personaggi pubblici a loro connessi, uomini e donne di spettacolo (cantanti, attori, attrici, presentatori, ecc.) parlano di o alludono a personaggi, eventi e contenuti della politica italiana, anche in contesti di intrattenimento che non avrebbero nulla a che fare con la politica;
5) cosa dicono di preciso uomini e donne dello spettacolo quando parlano di politica o anche soltanto vi alludono. 

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Fenomeni a catena: le liberalizzazioni delle edicole, lo sciopero degli edicolanti e la crisi della carta stampata

Per combattere le corrette proposte di liberalizzazione di mercato del governo Monti che ha però ha piegato la testa, speriamo per ora, di fronte a farmacisti e tassisti, le organizzazioni sindacali degli edicolanti italiani hanno previsto una serrata per i giorni il 27, 28 e 29 dicembre con la chiusura totale dei punti vendita. Lo … Leggi tutto

Le (non) dimissioni Mentana raccontate in ordine cronologico

Arianna (Ciccone) sta raccontando con Storify tutta la vicenda delle dimissioni o meno di Mentana dalla direzione de La7 … Se ne va perché denunciato dal sindacato e dal comitato di redazione per comportamento antisindacale. Ma il sindacato smentisce e anche l’azienda smentisce di aver ricevuto le dimissioni. E intanto il titolo crolla in borsa…

Io so quello che tu scarichi da Bittorrent

Via TorrentFreak Most people know that BitTorrent is far from anonymous, but seeing all your recent downloads listed on a public website is still quite a revelation. This is exactly what Youhavedownloaded.com does. The developers of the site want to make people aware of the public nature of BitTorrent, and are currently working on a … Leggi tutto

Dai titoli alle vie di fatto passando dalle scuse a posteriori. Ecco perchè il giornalismo italiano perde credibilità

Via QP “Inconsapevolmente” è parola da usare con cautela, soprattutto se a farlo sono dei professionisti della comunicazione come i giornalisti. Perchè ci hanno insegnato a non giocare con le parole, a pensarci su centinaia di volte prima di titolare un pezzo, scegliere un aggettivo, virgolettare le frasi sentite per strada, interpretare i pensieri delle … Leggi tutto

Wolfgang Achtner si candida alla direzione del TG1: il direttore tecnico che serve

Ricevo e pubblico. Per quelli che non sapessero chi è Wolfgang Achtnerun breve CV di Wolfgang

Caro Vittorio,  Ti scrivo per informarti che ho deciso di avvisare il CdA della Rai che sono disponibile ad accettare l’incarico di direttore del TG1.

Credo di avere le carte in regola per questo incarico: sono indipendente politicamente, la mia carriera di giornalista televisivo include oltre vent’anni di esperienza con alcune delle principali testate giornalistiche televisive mondiali tra cui l’ABC News, la CNN e la Press TV, sono uno dei pionieri del videogiornalismo – il giornalismo televisivo praticato da un giornalista che effettua da solo le riprese per i suoi servizi sul campo – e autore di numerosi documentari d’attualità. Inoltre, ho una notevole esperienza nel campo della formazione: sono l’autore dell’unico testo accademico sul giornalismo televisivo in italiano e, oltre ad essere stato titolare di corsi universitari, ho gestito corsi di formazione per videogiornalisti e sulla comunicazione televisiva per il Gruppo Espresso e altri importanti aziende italiane.

Nel momento in cui un nuovo governo è al lavoro per salvare il Paese, sono convinto che un buon esito dipenda da una consapevole partecipazione dei cittadini italiani e questo richiede una buona informazione, in particolar modo televisiva, che attualmente non c’è. Per cui, ritengo che sarebbe indispensabile offrire agli italiani quello che in questo Paese è sinora sempre mancato: un telegiornale pubblico comparabile per qualità giornalistica e tecnica ai migliori telegiornali internazionali, come la BBC, la CNN, o Al Jazeera International, tanto per fare alcuni esempi.

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I blog e i siti con il bollino di Timu

Una bella idea, basata sulla sottoscrizione di una serie di principi

Via Luca De biase

Se una persona scrive qualcosa su un blog può anche voler concedere agli altri la possibilità di riutilizzare la sua opera. Per questo mette uno dei possibili bollini di creative commons. È un gesto di generosità nei confronti dei suoi lettori.

Se una persona vuole fare informazione in rete può voler dichiarare che intende anche verificare le fonti, tentare di dare notizie accurate e complete per quanto possibile, dichiarare in modo trasparente i suoi eventuali conflitti d’interesse, rispettare la legge. Per questo mette il bollino di Timu. È un altro gesto di generosità nei confronti dei suoi lettori.

Via Il Fatto Quotidiano

Un “bollino blu” per i blog, per Facebook, per Twitter. Perché in rete circola tanta informazione, ma spesso è inquinata da bufale, distorsioni ideologiche, inesattezze nei dati, mancata citazione delle fonti, circoli viziosi di notizie non verficate che di link in link si gonfiano nei risultati di Google, fino ad assomigliare pericolosamente a verità rivelate. Da qui l’idea di un codice di condotta basato su accuratezza dell’informazione, imparzialità nella lettura dei fatti, indipendenza da interessi nascosti, legalità. L’idea è di Timu (“squadra” in lingua Swahili), la piattaforma di informazione aperta che fa capo alla fondazione Ahref, lanciata dal provincia di Trento attraverso la Fondazione Bruno Kessler, impegnata nella ricerca scientifica e tecnologica.

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