Via Zeusnews
La banda larga di Telecom Italia è il titolo di una pubblicazione divertente, anzi tragicomica visto l’argomento, quanto seriamente documentata dedicata alla crisi finanziaria, manageriale, operativa che negli ultimi dieci anni (quelli della privatizzazione) ha colpito Telecom e i suoi dipendenti e clienti.
Per banda larga non si intende la tecnologia di cui avrebbe tanto bisogno l’economia italiana, ma la serie di personaggi dell’imprenditoria da Colaninno a Tronchetti, ovvero i manager che tra debiti e operazioni commerciali poco felici hanno praticamente affossato bilanci e organici – come lo stesso Bernabè, amministratore delegato della Telecom attuale, ha affermato a più riprese.
Il libro, scritto in modo particolarmente informato da un autore coperto dallo pseudonimo “Joe Basilico”, si apre con una prefazione del “Duke of Wellington”, altro pseudonimo dell’autore di una newsletter che mette alla berlina da mesi vizi, sprechi e stipendi dei manager Telecom e si chiama così dopo il caso “Napoletone” riferito al top manager di Tim che si inventò in una riunione aziendale che Napoleone avesse vinto a Waterloo.

Per quasi 50 anni Bernard Madoff, “Bernie” per gli amici, ha gestito la sua attività di brokeraggio a New York come “family business”. E come un affare di famiglia questo settantenne dall’aspetto bonario pensava di concludere la sua onorata carriera prima di consegnarsi alle autorità per quello che potrebbe rivelarsi come il più grande scandalo della storia di Wall Street. All’alba di giovedì, quando gli agenti federali sono entrati nel suo appartamento nel cuore di Manhattan per arrestarlo, Bernie ha dichiarato candidamente di non avere «spiegazioni innocenti» per giustificare un buco che, per sua stessa ammissione, ammonta ad almeno 50 miliardi di dollari, cinque volte, per avere un paragone, il crack di Worldcom del 2002.