Islanda, l’isola senza bavaglio

Via Repubblica.it

Alle tre di quella notte, quando il parlamento è stato chiamato a votare, la deputata anarchica Birgitta Jonsdottir non era affatto certa che la sua proposta sarebbe passata. E un mese dopo ancora si chiede se tutti i colleghi avessero capito l’entità della sfida che la piccola Islanda si impegnava a lanciare all’universo mondo – a Stati di polizia e a compagnie petrolifere, al Pentagono e a grandi banche, giù giù digradando fino all’Italia di Silvio Berlusconi. Ma fosse pure con il contributo di una scarsa consapevolezza, del sonno o della fretta di andare in ferie, sul tabellone elettronico è apparso, ricorda Birgitta, “un mare verde. Approvato all’unanimità. Ero stupefatta”. Da quel 16 giugno, un Paese di trecentomila abitanti promette uno scudo quasi totale ai disvelatori di segreti – segreti militari, segreti istruttorii, segreti societari, segreti di Stato.

Se documenti sottratti per un interesse pubblico saranno immessi in Internet da un server con base in Islanda, la giustizia dell’isola non potrà impedirne la divulgazione, tentare di scoprire chi li abbia rivelati, dare seguito a condanne comminate da tribunali esteri in base a leggi contrarie alle norme islandesi. Ancora: se uno Stato o un privato si ritenesse diffamato e ricorresse davanti ad una corte straniera, la società islandese proprietaria del computer (il server) che ha immesso in Rete carte segrete non solo non potrà essere intimidita con la minaccia di quei processi dai costi esorbitanti che stanno costringendo all’autocensura molto giornalismo occidentale, ma sarà autorizzata a rispondere con una contro-citazione davanti ad una corte dell’isola, dichiarandosi vittima di una minaccia alla libertà d’espressione.

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La morte nei social network

Via Pandemia La morte è un tabù. Meno se ne parla, meglio è, sembra. Eppure, in tema di social network, il tema è destinato a diventare di forte discussione. Cosa succede alla nostra identità digitale dopo la morte? Chi gestisce i nostri spazi? Meglio chiudere tutto o lasciare memoriali? Le domande sono tante, quante le … Leggi tutto

Tronchetti Provera ancora indagato per dossieraggio illegale

Via Corriere.it

Marco Tronchetti Provera e Carlo Buora sono indagati a Milano nell’inchiesta sul dossieraggio illegale praticato dalla «Security» di Telecom negli anni in cui a guidarla era Giuliano Tavaroli. E la loro messa sotto inchiesta non avviene ora, ma è rimasta «blindata» da almeno 6 mesi. A cavallo, peraltro, degli uffici giudiziari di Roma e Milano.

Gli ex presidente e vicepresidente di Telecom, infatti, non sono indagati ora come conseguenza del supplemento di indagini sollecitato di fatto alla Procura milanese dal giudice Mariolina Panasiti con la trasmissione il 28 maggio ai pm di alcuni atti dell’udienza preliminare, e in particolare degli interrogatori dei testi ammessi dal gup su richiesta delle difese degli imputati (come lo 007 privato Cipriani) o delle parti civili (come il giornalista Mucchetti) più attive nel sostenere la consapevolezza dei vertici aziendali rispetto agli illeciti commessi dalla loro «Security» e sinora sanzionati con sedici patteggiamenti (tra cui quelli di Tavaroli e delle persone giuridiche Telecom e Pirelli per corruzione in base alla legge 231) e dodici rinvii a giudizio al 22 settembre.

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E’ ora di combattere con forza contro il comma ammazza blog e libertà di espressione

Via Valigia Blu

Le buone non sono servite a nulla: l’estensione dell’obbligo di rettifica previsto dalla legge sulla stampa del 1948 ai blog sta per diventare legge. E nella sua versione originaria, che prevede una sanzione fino a 12.500 euro per qualunque gestore di siti informatici “ivi compresi i giornali quotidiani e periodici diffusi per via telematica” che non proceda alla rettifica entro 48 ore dalla richiesta e secondo precisi criteri di grafici, di posizionamento e visibilità. Gli emendamenti proposti al testo del comma contenente la norma (il 29 dell’articolo 1), sia quelli abrogativi avanzati dal PD che quelli migliorativi, come quello dell’On. Cassinelli del PDL, sono stati ritenuti infatti “inammissibili” dall’On. Bongiorno. Con un provvedimento che l’avvocato Guido Scorza non esita a definire “lapidario” e “pressoché privo di motivazione”. Ad aggiungere al danno la beffa, tutto questo avviene proprio mentre “cade il bavaglio alla stampa”, grazie anche ai voti di PD e UDC all’emendamento del Governo. Che naturalmente non conteneva alcuna previsione riguardante la Rete. Nella battaglia scatenata dai giornali negli ultimi mesi, del resto, non se ne è mai letto praticamente nulla. Come se la libertà di espressione nel nostro Paese non si misurasse già oggi, e sempre più in futuro, su Internet.

In arrivo Google Editions

Via All Thing Digital Someday soon–later this summer perhaps–there will be a major new development in the evolution of e-books: the launch of Google (GOOG) Editions. The initial success of Amazon’s (AMZN) Kindle, Apple’s (AAPL) iPad, and the e-book runners-up like Barnes & Noble’s (BKS) Nook and the Sony (SNE) Reader has established that consumers … Leggi tutto

Il Times a pagamento perde il 90% dei lettori

Via Il Guardian

The Times has lost almost 90% of its online readership compared to February since making registration mandatory in June, calculations by the Guardian show.

Unregistered users of thetimes.co.uk are now “bounced” to a Times+ membership page where they have to register if they want to view Times content. Data from the web metrics company Experian Hitwise shows that only 25.6% of such users sign up and proceed to a Times web page; based on custom categories (created at the Guardian) that have been used to track the performance of major UK press titles online, visits to the Times site have fallen to 4.16% of UK quality press online traffic, compared with 15% before it made registration compulsory on 15 June.

These figures can then be used to model how this may impact on the number of users hitting the new Times site. Based on the last available ABCe data for Times Online readership (from February 2010), which showed that it had 1.2 million daily unique users, and Hitwise’s figures showing it had 15% of UK online newspaper traffic, that means a total of 332,800 daily users trying to visit the Times site.

Il dato interessante da capire è se la perdita degli accessi,  e delle entrate pubblicitarie del sito free è pareggiata o meno dai ricavi del sito pay

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Burnout precoce

Via Nyt The pace has led to substantial turnover in staff at digital news organizations. Departures at Politico lately have been particularly high, with roughly a dozen reporters leaving in the first half of the year — a big number for a newsroom that has only about 70 reporters and editors. At Gawker, it is … Leggi tutto

Per quelli che vogliono iscriversi al Master in Giornalismo di Torino

È stato pubblicato sul sito Corep il nuovo bando per l’ammissione di venti allievi per il biennio 2010/2012 al Master Universitario di primo Livello in Giornalismo di Torino. Il master è istituito dall’Università degli Studi di Torino e dall’Ordine Nazionale dei Giornalisti – in collaborazione con l’Ordine dei Giornalisti del Piemonte e gestito da Corep. … Leggi tutto

Diversi in un paese libero e non omologato

Segnala Anellidifum0 Oggi ho fatto una cosa che non avevo mai fatto prima: ho controllato la prima pagina de Il Post con quella de Il Fatto Quotidiano. Fatelo anche voi. Sembrano due giornali di due Paesi diversi. Almeno a loro volta sembrano diversi dai siti online dei maggiori quotidiani tradizionali italiani: dicesi pruralismo informativo

World Wide We

I media digitali impongono un passaggio da una logica di controllo e stabilità a un contesto di libertà, fiducia e fluidità. Questo libro vuole aiutare le aziende a cambiare punto di vista e a imparare a vivere questo momento non come cambiamento drammatico, ma come evoluzione della relazione alla base della loro esistenza: quella con … Leggi tutto