Obituary: Giancarlo Livraghi, addio straordinario grandissimo Gandalf

livraghi-giancarloNon so perchè non so per come ma in questo periodo pensavo a Giancarlo Livraghi. Era tanto che non avevo sue notizie. Speravo stesse bene, ma in fondo essendo del 1927 si poteva temere il peggio e mi veniva la pelle d’oca al pensare di scivere le parole che sto per scrivere. Nel dopo pranzo l’occhio è scappato su un messaggio di Twitter che rimandava alla pagina Facebook dell’agenzia che lui aveva fondato. Giancarlo è morto il 22 febbraio.

Ma chi era Giancarlo Livraghi. Anzitutto era un grand’uomo d’intelletto e un gran signore, un uomo di un’apertura intellettuale a 720 gradi. E stato in una prima vita uno dei più grandi del mondo della pubblicità in Italia, Europ e mondo. Molti moltissimi hanno studiato sui suoi libri poi quando internet ha cominiiato i primi passi in Italia ha iniziato a occuparsene a tempo pieno analizzando fin da subito con lucidità non comune  i rapporti fra rete, comunicazione, marketing e impresa diventando una specie di faro per tutti noi. Come scrive Massimo Mantellini. Le cose raccolte sul suo sito web andrebbero salvate ed insegnate nelle scuole. A parlare con lui ci si sentiva come a parlare con un saggio sapiente e accogliente che interpretava le cose con a sua grande esperienza e le declinava sempre sul pratico, sui rapporti fra gli uomini.

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Il fondo straordinario per gli interventi a sostegno dell’editoria: i soliti soldi per gli amici degli amici

Da tempo si parla dell’abolizione dei finanziamenti pubblici ai giornali. Una cosa doverosa in quanto un clamoroso modi di distorcere il mercato e creare clientele. Ora occorre bloccare anche il decantato fondo straordinario per gli interventi a sostegno dell’editoria portato in palmo di mano dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Giovanni Legnini i cui interventi … Leggi tutto

Fima sostiene il Festival del Giornalismo di Perugia

Dal sito Fima

La Fima è stata fondata lo scorso anno durante il Festival internazionale del giornalismo di Perugia. Con questo intervento a firma degli organizzatori invitiamo tutti i soci della Fima a sostenere con una donazione questo importante appuntamento che rischia d’interrompersi per carenza di fondi.

Il Festival Internazionale del Giornalismo di Perugia è il più importante evento del settore in Europa. Nel 2013, durante la sua settima edizione, il Festival ha accolto 210 eventi in cinque giorni (tra conferenze, workshop ed eventi formativi), 479 relatori da tutto il mondo e 50mila partecipanti. IJF (International Journalism Festival) è un evento unico nel suo genere, perché in cinque giorni, da mattina a sera inoltrata, riesce a ospitare le voci più autorevoli del panorama giornalistico mondiale e lo fa gratuitamente: direttori di quotidiani italiani e internazionali, grandi editorialisti, intellettuali e professionisti nelle discipline dell’informazione si confrontano pubblicamente durante gli eventi, e poi dialogano con altri giornalisti e con il pubblico nelle strade e nelle piazze di Perugia, un vero e proprio salotto a cielo aperto, e un luogo d’incontro e apprendimento allo stesso tempo (ogni anno, per esempio, il Festival ospita la più completa scuola di data journalism d’Europa, in collaborazione con il Centro Europeo di Giornalismo e con la Open Knowledge Foundation).

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La fine dell’Ordine dei Giornalisti: se non cambia ed elimina i malfattori che vivono al suo interno è giusto sia demolito per il bene dell’Italia

Le riflessioni del nostro Guru Pino Rea

Nell’ era del giornalismo senza giornalisti c’ è un bisogno crescente di saperi giornalistici di alto livello e quindi di una alta professionalità giornalistica. E’ uno dei paradossi dell’ attuale sistema dell’ informazione e si intreccia ad un altro fenomeno molto rilevante, quello della ibridazione dei profili e delle competenze. L’ ibridazione è la natura del web e il web è l’ ecosistema produttivo e culturale in cui tutte le altre piattaforme (compresa la carta) dovranno muoversi.

In questo quadro è cruciale la questione dell’ egemonia del discorso giornalistico: dell’ impegno per la prevalenza, all’ interno dell’ industria dell’ informazione, dei valori di fondo che il giornalismo ha accumulato in decenni di attività e storie di eccellenza giornalistica, anche sul piano etico. Perché il giornalismo italiano è stato anche questo, non solo cattiva moneta.

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Dell’intoccabilità dei giornalisti, della loro difesa a oltranza di colleghi inguardabili e della caduta dal piedistallo

Alessandro Gilioli ha scritto un articolo da far leggere a tutte le persone che credono nella civiltà e nella civiltà dell’informazione. Per correttezza ne cito solo i passi salienti,  La forza e il contenuto della rivoluzione che propone sarebbe normalità altrove, qui è ancora atipia.

Quando ho iniziato a fare questo mestiere, noi venivamo educati all’idea che i giornalisti giudicano ma tendenzialmente non devono essere giudicati. Era una sorta di immunità presunta, derivata dal postulato secondo il quale il giornalista raccontava fatti e/o esprimeva opinioni sempre in buona fede, senza cointeressenze personali, senz’altre ambizioni che non fossero quelle di fare il cronista o di contribuire al dibattito politico, culturale, economico etc.  Era una balla, naturalmente: i giornalisti – in buona parte – non sono mai stati così, almeno in Italia. Siamo sempre stati una categoria in cui alle non moltissime schiene diritte si mescolavano le penne a zerbino: per conformismo, convenienza, ambizione personale, fedeltà di partito, subalternità ai poteri, complicità, privilegi piccoli o grandi e altre ragioni ancora.

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L’Ordine dei Giornalisti del Piemonte e il suo nulla pneumatico

Con tutto quello che sta succedendo e cambiando nel mondo del giornalismo e dell’edtoria l’oridne dei giornaliati del Piemonte riesce prima in tutto e per tutto a organizzare solamente una cermonia per i giornalisti anziani che viene raccontata in un articolo così scritto …   (il fatto che l’articolo è scritto due volte non è un erore del bloggante … è scritto proprio così .sul sito odg)

Martedì 10 dicembre si è svolta in Palazzo Ceriana Mayneri l’aanuale cerimonia che vede protagonisti i colleghi iscritti all’Albo dei Giornalisti da 40, da 50 e da 60 anni.

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L’informazione in Italia ha un sacco di problemi e occorre avere il coraggio di dirlo esplicitamente senza difese di casta di destra di sinistra o di altro

v-pr-vittorioBeppe Grillo ha inaugurato sul suo blog una rubrica che si chiama il giornalista del giorno in cui evidenzia un giornalista che ha criticato il M5S. La prima giornalista segnalata è stata  Maria Novella Oppo che è stata pesantemente coperta di insulti sul blog di Grillo  e in rete. Ovviamente nessuno può accettare gli insulti, ma il fatto che si sia parlato di schedatura e di fascismo a riguardo di Grillo mi sembra una forzatura radical chic. Il diritto di critica è dei giornalisti, degli uomini di spettacolo, dei politici e dei netturbini purchè esercitato secondo la legge in vigore.
Il mondo del giornalimo italiano dei parrucconi ha fatto quadrato intorno alla giornalista dell’Unità con parole forti. Peccato che non si siano parallelamente fatti grosse domande sulla qualità dell’informazione in questo paese colpendo spesso solo i Sallusti di destra e mai i Sallusti di sinistra, di centro o … secondo un relativismo qualitativo inquietante.
Anche di questo parleremo il 9 dicembre all’incontro su Informazione come bene comune: i problemi di Torino e del Piemonte, un incontro a Torino il 10 dicembre

L’editoriale firmato da Marco Travaglio in giorno 8 dcembre sul tema speficio esprime perfettamente il mio pensiero

L’abbiamo sempre scritto, e lo ribadiamo anche a Grillo come a tutti: nelle democrazie vere sono i giornalisti a dover criticare (quando lo meritano) i leader politici, e non viceversa. Anche quando i giornalisti meritano una critica – il che accade spesso, soprattutto in Italia – i leader politici dovrebbero astenersi dall’attaccarli pubblicamente.

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Informazione come bene comune: i problemi di Torino e del Piemonte, un incontro a Torino il 10 dicembre

In Piemonte e a Torino, più che in altre regioni e in altre città si sono vissuti e si vivono problemi legati all’informazione ed a chi cerca di fare buona informazione in condizioni spesso molto difficili, anche se negli ultimi anni si scorgono potenziali spazi di crescita e di miglioramente grazie alla Rete nel momento in cui i vecchi media stanno collassando. Ogni giorno ci si trova a condividere un difficile vissuto quotidiano di molti giornalisti e cittadini che si devono districare fra distorsioni dei rapporti fra notizie, conformismo informativo, rapporti fra testate, editori e centri di potere, attori istituzionali con spirito vecchi e spesso poco utili …

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