La Norvegia. Che rispetta la natura e non fa affari con i dittatori. Dove i poliziotti girano disarmati. Un Paese mite. Nel quale nessuno potrebbe immaginare, “ragionevolmente”, un’esplosione di violenza tanto cieca, covata al proprio interno. Già: al “proprio interno”. Perché è difficile rassegnarsi a questa evidenza. Visto che il “riflesso condizionato” degli osservatori e dei commentatori, di fronte a tanto orrore, ha reagito, dapprima e a lungo, cercando una spiegazione coerente – e in fondo rassicurante – con le proprie ragioni, i propri giudizi – e pregiudizi… Richiamando il fantasma delle cellule Qaediste, la Jiad. In altri termini: il Terrore Islamico che aizza lo Scontro di Civiltà. Il Nemico evocato, subito, sulle cronache delle edizioni on-line (talora, anche cartacee) dei giornali. Alcuni, in particolare, particolarmente riluttanti – e renitenti – a rassegnarsi, anche di fronte all’evidenza. Invece no. L’assassino, il Mostro, è un giovane norvegese. Biondo, cristiano fondamentalista, anti-islamico.
Svenare a oltranza quelli meno influenti
Via Alessandro Gilioli Diciamolo pure chiaro: il super prelievo l’hanno cancellato perché l’establishment dei manager importanti e dei giornalisti in alto grado – cioè quelli più influenti – si sedasse e la smettesse di parlar male della manovra. Sì, siamo al limite della corruzione. Lo stesso vale per le province: rinviata a un’improbabilissima revisione costituzionale … Leggi tutto