Obituary: Tiberio Murgia

E’ morto Tiberio Murgia uno dei più straordinari caratteristi del cinema italiano La sua vita è stata come un suo film: agrodolce Dopo qualche tempo però inizia ad intrattenere una relazione con una compagna di partito, a seguito della quale, per lo scandalo destato, viene espulso dal PCI. Murgia emigra quindi in Belgio a Marcinelle, … Leggi tutto

Primarie fai date con il Fatto Quotidiano

Via il Fatto Quotidiano

Ci risiamo. Quando le elezioni si avvicinano davvero, a destra come a sinistra, i proclami delle segreterie di partito si rivelano per quello che sono: dei bluff. Tutti parlano di democrazia e di volontà degli elettori, ma alla fine nei comuni, come in Parlamento, ci finiscono quasi esclusivamente uomini e donne scelti dalla Casta. E anche quando scattano le primarie, le consultazioni dei cittadini diventano spesso una corsa pilotata per “dare la forza del mandato popolare” a candidati di fatto selezionati dai soliti noti.

Da oggi però vogliamo tornare noi a scegliere chi ci amministra. Grazie alla Rete. Per questo il Fatto Quotidiano lancia le primarie sul web. Per trovare nuovi candidati e nuovi programmi. Per spingere i cittadini a rimettersi in gioco suggerendo nomi o, magari, proponendosi essi stessi.

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Alla ricerca di una Arianna Huffington italiana

Via Rosebud Una analisi delle dinamiche che hanno portato a questo risultato, non potrebbe prescindere da un’analisi della figura che lo ha propiziato. Arianna Huffington, nata Arianna Stassinopoulos, non era infatti una novizia quando ha cominciato ad interessarsi di giornalismo online, quanto piuttosto una figura giornalistica di successo, che aveva già tentato finanche una sua … Leggi tutto

I misteri sull’asse San Marino-Londra

Via Il Manifesto

A volte seguire il filo di una giovane vita che si spezza in carcere, una delle tante morti che la cronaca è costretta a registrare, archiviata forse troppo facilmente come “suicidio”, può svelare, come nelle migliori spy story, uno dei più complicati e oscuri intrighi internazionali degli ultimi tempi. Una storia di ‘ndrine calabresi che parlano in perfetto londinese e riciclano soldi sporchi a San Marino grazie a colletti bianchi che lavorano nel settore della telefonia. Niki Aprile Gatti aveva 26 anni, era nato ad Avezzano, in provincia dell’Aquila, e per sua sfortuna aveva trovato lavoro come programmatore in un’azienda finita nel mirino degli inquirenti (la Oscorp SpA). Arrestato il 19 giugno 2008 in circostanze molto particolari, venne ritrovato quattro giorni dopo morto impiccato nei bagni del carcere fiorentino di massima sicurezza di Sollicciano. «Suicidio», per il Gip di Firenze che nel maggio scorso ha archiviato il caso. «Omicidio» per la madre Ornella Gemini che da allora non si è mai stancata di gridare la sua personale verità.

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Il geek Francesco Cossiga

Via Skytg24

Dagli smartphone agli auricolari bluetooth. Dai laptop alle connessioni a internet a banda larga. C’è una cosa di cui Francesco Cossiga, l’uomo a conoscenza di molti misteri, non faceva mistero: la sua passione per le nuove tecnologie. Un amore che lo spingeva a contattare le aziende per farsi mandare i prototipi di tutte le novità o a tirare giù dal letto i colleghi politici per vantarsi delle ultime conquiste digitali.

“A volte mi telefonava a casa alle 5 del mattino per raccontarmi di avere un cellulare che ancora non era in vendita in Italia”, ricorda Franco Grillini, ex deputato che con il presidente emerito della Repubblica condivideva la stessa passione per l’hi-tech. “Ci confrontavamo spesso sui nostri ultimi acquisti”, racconta Grillini. “Qualche anno fa, quando l’iPhone non era ancora in vendita in Italia, ero riuscito ad avere il telefonino della Apple. Appena Cossiga lo vide mi disse sorridendo: ‘Potresti regalarmelo, maledetto”.

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Il ricordo delle chat via Skype con Cossiga

Enrico Fedocci via Tgcom

Di lui, di Francesco Cossiga, da ragazzino mi piaceva la personalità, il piglio deciso, la profonda conoscenza dei segreti di Stato, la capacità di dire tutto ciò che pensava, senza ipocrisie. Ma che io potessi diventare suo “amico” tramite Messenger e Skype, questo proprio non me lo sarei mai aspettato. Già, riuscii a scoprire l’email personale del Presidente e gli scrissi una lunga lettera. Poche ore dopo mi arrivò la sua risposta.

Dopo questo incontro durato 4 ore nel suo appartamento romano, per mesi io e il Presidente Emerito abbiamo chattato parlando di terrorismo, Brigate Rosse, degli anni della contestazione. Lui mi raccontava di se stesso, a volte firmandosi, con ironia “L’EX POTENTE” o “L’EX LEADER”. I suoi argomenti preferiti? Il suo tumore, il rapporto – o meglio la sua passione – per l’Arma dei Carabinieri. Amava parlare dei suoi figli, dei loro studi. Diceva che lui e Berlusconi appartenevano allo stesso club. Il club K, ironizzando sul tumore che aveva colpito entrambi. Le videochiamate si susseguivano, soprattutto verso l’ora di cena o a tarda sera. Se ne stava seduto sulla poltrona in pelle rossa del suo studiolo, mentre guardava la televisione. Sulle gambe una coperta e uno dei suoi tanti computer portatili.

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Appello a Vendola e Di Pietro

Paolo Flores d’Arcais sul Fatto Quotidiano

Cari Antonio Di Pietro e Nichi Vendola, in caso di sfiducia parlamentare al governo Berlusconi la vostra proposta è chiarissima e convincente: subito elezioni democratiche. Dove l’avverbio “subito” è importante, ma davvero decisivo è l’aggettivo: elezioni DEMOCRATICHE. C’è dunque una domanda a cui non potete (non possiamo) sfuggire: nella situazione attuale, e con un governo Berlusconi dimissionario ma in carica per “l’ordinaria amministrazione” (questo significa elezioni subito), le elezioni sarebbero democratiche? Io credo di no. Non sono democratiche elezioni in cui uno solo dei contendenti controlla totalitariamente la risorsa elettorale decisiva, la comunicazione (e l’informazione). Non sono democratiche elezioni in cui, in sinergia con la prima e già decisiva “anomalia”, chi ottiene la minoranza dei voti può avere in Parlamento una maggioranza schiacciante (e oltretutto nomina direttamente i “suoi” deputati e senatori). Lo pensate anche voi, o siete invece convinti che le elezioni sotto totalitarismo televisivo e con la legge elettorale “porcata” sarebbero comunque democratiche?

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Il pizzino di Silvio a don Vito

Via Il Fatto Quotidiano Cento milioni di vecchie lire versati da Silvio Berlusconi alla mafia nel 2001. La relazione pericolosa per il premier sarebbe documentata in un pizzino consegnato da Massimo Ciancimino ai magistrati, secondo quanto rivelato oggi dal Corriere della Sera. Nel foglio dattiloscritto ma accompagnato da annotazioni autografe di don Vito che si … Leggi tutto