Chi abita in zona Parella sa cosa stiamo vivendo in queste settimane; chi non lo sa può divertirsi con questo dettagliato resoconto. Qualche giorno fa tornavo dal centro in bici per via Medici quando, in vista dell’incrocio con corso Lecce, ho incontrato una coda inusuale. In quel tratto c’è spesso coda, perchè il verde per via Medici è molto breve, ma stavolta la fila arrivava fin quasi in corso Svizzera. Risalita la coda, ho scoperto il motivo: all’incrocio, oltre al semaforo, c’erano i vigili.
Dovete sapere che in queste settimane il mio quartiere è devastato da lavori in corso ubiqui – credo per il teleriscaldamento. Avendo deciso che un collettore doveva passare necessariamente sotto il centro di corso Lecce (ma non potevano metterlo sotto il controviale?), uno dei principali assi di scorrimento cittadini è stato trasformato in una continua sorpresa di deviazioni, strettoie e, ovviamente, code, tutte artisticamente mutate ogni pochi giorni man mano che il cantiere si sposta.
Obituary: Nino Defilippis
Il ricordo di Maurizio Ternavasio Il suo rapporto con Torino sta tutto nel soprannome con cui è passato alla storia del ciclismo: Nino Defilippis divenne il «cit» nel ’52, quando a soli vent’anni fu (ed è tuttora) il più giovane a indossare la maglia rosa del Giro d’Italia. «Cit», ossia piccolo: ma era «piccolo così», … Leggi tutto
La scuola più innovativa d’Italia e forse d’Europa sta nel centro di Torino, all’angolo tra via XX Settembre e via Arcivescovado. È la sede di Unimanagement, il centro dedicato allo sviluppo delle competenze manageriali dei dipendenti del gruppo Unicredit. Per imparare lì arrivano da tutto il mondo, dai 22 Paesi in cui il gigante da 168 mila lavoratori è presente. Ma più che il «cosa» apprendono – dallo sviluppo della capacità di comando all’abilità nel prendere decisioni alla gestione delle complessità, ci sono cinque tipi di formazione offerti ai primi 4 mila manager o futuri manager del gruppo – merita decisamente un approfondimento il «come». Un inedito, a livello italiano: è una sorta di «modello Google» importato ai piedi delle Alpi, anche se in questo caso non si parla di ambienti di lavoro ma di luoghi per la didattica. Utilizzati spessissimo: 258 giorni all’anno.