
Ci si vede a Pisa ?
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Grandissima Malala Yousafzai: one child, one teacher, one book, and one pen can change the world
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Ci si vede a Pisa ?
La vita è strana. Ti trovi a fare in modo che tuo padre dopo un anno diffciile, dopo una operazione difficile, dopo una convalescenza difficile ritorni a casa per navigare a vista verso l’inverno che arriva. Lo porti a casa, lo saluti, gli dai appuntamento a più avanti nella settimana, dai indicazioni perchè riparta una piacevolmente noiosa normalità. Torni alla tua vita e dopo qualche ora ti arriva una telefonata che dice: Vittorio vieni tuo padre è morto. Allora corri sperando che si siano sbagliati, ma non si sono sbagliati. Tuo padre ha fatto una merenda sinoira, ha bevuto un po’. Poi qualcosa si è spento e cuore e respiro si sono fermati. Così in poche ore sei passato dalla gioia e dalla speranza di un ritorno, al discutere di rosari, funerali, casse da morto e simili amenità senza neanche accorgertene, in modo quasi omeopatico.
Poi si fa tardi e ti guardi indietro. Vedi un rapporto non mai facile fra un figlio e un padre per molte cose molto simili e per altri aspetti quasi agli antipodi, cresciuti in mondi, contesti, ere e vicende molto lontane. Vedi però di avere imparato e introitato geneticamente molte cose di quello che sei da tuo padre senza accorgetene: la precisione, l’amore per la concretezza, il senso etico di lavoro e dignità. Scavi nei ricordi e trovi le immagini e i racconti di una Torino e di un Piemonte dagli anni 60 agli anni 90 diverso da oggi, forse più ricco di uomini veri e di storie di persone con la schiena dritta e con la voglia di costruire senza mezzucci.
Si mormora che nel corso della preparazione dell’imminente viaggio del Presidente del Consiglio in Silicon Valley qualcuno abbia suggerito di impostare lo speech presidenziale partendo dalla “italianità” del Personal Computer e da un non meglio dettagliato auspicio di ritorno ai tempi olivettiani. Bene, benissimo. Innanzitutto, è vero: il PC è stato inventato in Italia, a Ivrea. Pier Giorgio Perotto, ingegnere Olivetti, lo progetta più o meno esattamente 50 anni fa e lo presenta, nel 1965, alla Fiera di New York.
E fu anche un discreto successo commerciale: la “Perottina” (così veniva confidenzialmente chiamato il P101 Olivetti, in omaggio al suo progettista) fu venduta in poco meno di 50.000 esemplari. E fu anche “scopiazzata” dalla Hewlett Packard (HP 9100A), tanto che in seguito a un contenzioso per violazione di brevetto HP dovette riconoscere a Olivetti ben 900.000 dollari di allora a titolo di royalty.
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