Iniziate a pensare come salvare il vostro dinosauro, pardon giornale

Via il Giornalaio In prospettiva, a medio-lungo termine, ritengo che resteranno pochi giornali generalisti in grado di fare grandi volumi di traffico a livello internazionale, magari risolvendo da qui ad allora qualche “problemino“; per gli altri sarà d’obbligo la specializzazione, la focalizzazione su interessi specifici delle persone e la capacità di coinvolgere e realizzare una … Leggi tutto

Il marchettificio dei giornali di moda e non solo

Via Linkiesta

Dicesi marchetta quel pezzo che non parte esattamenteda un confronto genuino delle idee all’interno una redazione, ma che viene confezionato strumentalmente per assecondare interessi altrui, completamente distanti e diversi da quelli dei lettori. C’è la marchetta a un politico, c’è la marchetta a un attore o a un film in uscita, c’è la marchetta alla nuova macchina, c’è la marchetta economico-finanziaria, c’è la marchetta di moda, ecc, ecc.

Laddove esistono consistenti interessi economici, la marchetta è sempre in agguato. E badate bene, nei giornali non è detto che tutto ciò che non va parta necessariamente da un direttore, spesso tra le seconde e terze linee decisionali si annidano giornalisti infedeli che sono in grado di confezionare polpette avvelenate senza che il numero uno ne sia esattamente a conoscenza. Insomma, come vedete il mondo della marchetta è assai complesso.

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Il crollo di gennaio della pubblicità dei quotidiani cartacei

Via Prima Comunicazione Il fatturato pubblicitario del mezzo stampa in generale registra un calo del -9,6%. In particolare i quotidiani nel loro complesso registrano un -8,3 % a fatturato e un +3,4% a spazio, con la conseguente diminuzione del prezzo medio. L’andamento è confermato dai dati relativi alle singole tipologie: La tipologia Commerciale nazionale ha … Leggi tutto

Se nel 2014 il Corriere uscisse solo in forma digitale

Francesco Piccinini via Fanpage

Il 2014 sarà l’anno della verità per molti: per i quotidiani locali così come per le grandi testate nazionali. C’è chi si sta preparando al meglio e chi “aspetta” come nella migliore tradizione italiana. Chi si sta muovendo rapidamente è il Corriere della Sera che deve combattere un sensibile calo delle vendite in edicola; in pochi mesi il giornale di Via Solferino è passato dalle 498.000 copie di luglio 2010 alle 465.000 di dicembre 2011 (dato Prima Comunicazione Febbraio), perdendo in poco meno di un anno e mezzo quasi l’8% dei suoi lettori. Se utilizziamo un arco temporale più ampio l’emorragia di lettori è ben più forte: solo nel 2006 il quotidiano milanese raccoglieva intorno a sé un dato di diffusione di ben 624.000 copie. In cinque anni sono quasi 200.000 i lettori che non acquistano più il giornale del gruppo RCS (-30%). Un dato preoccupante che si riversa nei bilanci e che ha fatto registrare al gruppo editoriale, a settembre 2011, una perdita netta di 25,5 milioni di euro (fonte affaritaliani). Un dato importante causato anche dal rallentamento della vendita pubblicitaria su carta, il cui mercato, nel 2012, non sarà più secondo a quello televisivo ma verrà scalzato proprio dal web. I segnali di una possibile “dismissione” della parte “stampata” del giornale, si leggono anche tra le pieghe di questa nota sindacale. RCS vorrebbe cartolarizzare lo stabile – rinnovato di recente – trasferendo la redazione a Crescenzago e lasciando in centro città la tipografia. Una scelta in controtendenza – come detto – con la recente ristrutturazione atta a ospitare le varie anime del Gruppo – dal Corriere alla Gazzetta, passando per la Web-Tv . Uno scenario che non può non lasciare colpiti gli osservatori. Uno scenario da “dismissione” al quale il giornale sta associando una forte spinta verso il digitale. La scelta, ad esempio, di regalare per un anno la versione tablet ai nuovi utenti di un noto gestore telefonico – i beni informati dicono che lo sfoglio del giornale sui dispositivi mobili sarà gratuito anche per i nuovi clienti dei treni NTV – ha permesso al Corriere di avere, ad oggi, circa 55 mila abbonati su iPad/TabletAndroid, di cui 30/35 mila gratuiti.

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Il peso della carta strozza l’economia dei media tradizionali

Via Ejo Un recente studio del Pew Center’s Project for Excellence in Journalism solleva alcuni dubbi sulla capacità del giornalismo digitale di risollevare le sorti economiche dell’editoria USA, quanto meno nel breve e medio periodo. Nonostante l’investimento sulla componente digitale continui a rafforzarsi – grazie a una diversificazione e consolidamento di più canali di informazione, … Leggi tutto

Se piove compriamo gli ombrelli, se succedono fatti eclatanti la gente legge di più i giornali

Stupisce il trionfalismo con cui certi old media commentano la crescita dei loro lettori nell’ultimo periodo del 2012. E’ evidente che se succedono fatti eclatanti come la grave crisi economica o l’avvicendamento del governo Monti la gente si infrormi, allo stesso modo è successo che nel gennaio siano cresciuti gli accessi dei siti dei quotidiani generalisti per il disastro della Costa Concordia.

La Gazzetta dello Sport si conferma il giornale più letto d’Italia e inverte il trend negativo delle ultime rilevazioni, mettendo a segno un buon rialzo dei lettori nell’ambito di un andamento complessivamente positivo per i quotidiani. Secondo posto per La Repubblica in crescita, così come il Corriere della Sera, terzo. Sale anche La Stampa che consolida il quarto posto, mentre Il Sole 24 Ore realizza un vero e proprio boom con un incremento a doppia cifra, +16%. E’ quanto emerge dai dati Audipress 2011/III sui lettori medi dei quotidiani, che sono la risultante delle rilevazioni del secondo ciclo 2011 (4 aprile-10 luglio) e del terzo ciclo 2011 (19 settembre-18 dicembre), basate su 32.625 interviste complessive. In totale i lettori crescono del 3% arrivando a quota 24.928.000 (+717.000). Secondo l’ultima indagine, la ‘rosea’ ha 4.377.000 lettori medi giornalieri, con un incremento rispetto alla precedente rilevazione di 326.000 unita’ (+8%).

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La redazione di City occupa il proprio sito web

Il comunicato sindacale della redazione La redazione di City, riunita in assemblea, proclama lo stato di agitazione permanente e vara un pacchetto di proteste multimediali: occupazione del proprio sito web, profilo facebook, colonna degli sms. L’iniziativa è stata decisa dalla redazione dopo l’annuncio della sospensione delle pubblicazioni del quotidiano free press di Rcs Mediagroup entro… … Leggi tutto

Ora si inventano anche i finanziamenti ai giornali vecchi e inutili per la transizione al digitale

Una intervista al sottosegretario Malinconico sul Fatto Quotidiano

Altro che acqua gelida. C’è bisogno di milioni freschi per evitare che la carta bruci. Decine di quotidiani, consumati anni di sprechi pubblici, chi per colpe proprie chi per errori altrui, rischiano di scomparire. Carlo Malinconico, sottosegretario per l’Editoria, annuncia una riforma del sistema per il 2014 e consola i parlamentari in Commissione: “Il fondo reale è di 53,5 milioni di euro”. Al Fatto Quotidiano racconta di strade imboccate senza possibilità di ritorno. Non si torna indietro.
Sottosegretario, come spiegare l’editoria assistita?
Non va spiegato perché non esiste. Le testate che ricevono i contribuiti pubblici sono una parte consistente, non l’unica.
Perché sostenere i giornali di partito?
Noi dobbiamo difendere il pluralismo, assicurare la diversità al massimo.
Non basta la legge del mercato?
Il mercato va oltre le regole perfette. E noi interveniamo per difendere le voci che si esauriscono. Spesso il mercato è falso e spietato.

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La notiziabilità nei media subalpini

Un curioso giornale-sito torinese che sta operando pratiche dicutibili su internet si distingue pero (senza accento) per una vivace descrizione dei criteri di notiziabilità nei media subalpini Una ragazza dice di essere stata violentata da due stranieri, forse Rom. Il quotidiano della Fiat fiuta la storia, nota che la Compagnia di Sanpaolo, il Lingotto, la Fondazione … Leggi tutto

Fenomeni a catena: le liberalizzazioni delle edicole, lo sciopero degli edicolanti e la crisi della carta stampata

Per combattere le corrette proposte di liberalizzazione di mercato del governo Monti che ha però ha piegato la testa, speriamo per ora, di fronte a farmacisti e tassisti, le organizzazioni sindacali degli edicolanti italiani hanno previsto una serrata per i giorni il 27, 28 e 29 dicembre con la chiusura totale dei punti vendita. Lo … Leggi tutto