Nepotismi newyorkesi

Via Corriere.it «Due settimane fa», racconta un reporter del New York Times, «rientrando dopo il weekend nei nostri cubicoli al terzo piano del nuovo grattacielo disegnato da Renzo Piano sulla Ottava Avenue, abbiamo notato con grande sorpresa una nuova targhetta fuori dalla newsroom: Arthur Gregg Sulzberger». Dallo scorso 23 febbraio, il 28enne primogenito dell’editore Arthur … Leggi tutto

Dell’inutilità di una nuova internet

Vittorio Zambardino risponde a John Markoff sul NYT

Mi riferisco a questo pezzo, in cui si parla dell’idea di costruire una nuova rete da zero, per ovviare ai problemi ed agli inconvenienti di quella attuale, in modo se non esplicitamente apologetico perlomeno piuttosto comprensivo e sostanzialmente favorevole.

Bisogna dire che non è la prima volta che vengono fatte affermazioni del genere. E bisogna anche dire che simili “alternative” ad Internet sono effettivamente esistite: chi sta nel giro da tempo sufficientemente lungo sa benissimo che Internet non è nata per decreto, ma si è affermata sul campo come sistema efficace e funzionante, contro altri che evidentemente erano meno efficaci e meno funzionanti. L’emergere di Internet come unica rete informatica non è stata nemmeno una scelta consapevole, ma il naturale risultato di una evoluzione dettata dalle leggi di mercato.

Il primo consiste nel pensare che i problemi di sicurezza siano della rete: al 90% almeno non sono problemi di sicurezza della rete, ma dei dispositivi che alla rete colleghiamo. Per parlare chiaro, il baco non è in TCP/IP, è in Windows, MacOS, Symbian, o qualunque altra diavoleria giri sul nostro attrezzo che ad Internet si collega; questo è un fatto talmente ovvio (tant’è che virus e compagnia bella esistevano ben prima della diffusione di Internet!) che non riesco a capacitarmi come qualcuno che conosca la storia della cosa non se ne possa accorgere.

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Google a processo a Milano

Oggi a Milano si apre il processo a quattro dirigenti di Google per la pubblicazione di un video relativo ai maltrattamenti di un ragazzo disabile torinese. Lo ricorda il NYT,  i giornali italiani se ne sono un po’ dimenticati. Four executives of Google begin trial Tuesday in Milan on criminal charges of defamation and privacy … Leggi tutto

Yahoo e NYT: ipotesi sul loro matrimonio

Vittorio Zambardino su Scene Digitali sulle voci di acquisto del New York Times da parte di Yahoo

Yahoo! che compra il New York Times? E va bene che c’è la crisi, sarà pur vero che ci avviciniamo a carnevale, ma l’ipotesi è fatta in tutta serietà da gente seria come quelli di Barron’s che la attribuiscono a un piano coltivato dalla nuova leader dell’azienda di Sunnyvale, Carol Bartz. L’avalla, pur sbeffeggiandola, anche Silicon Alley Insider . Il ragionamento che regge questa ipotesi è interessante. Anche se forse l’enunciazione iniziale andrebbe riformulata così: “Avrebbe senso per Yahoo acquistare il New York Times?”.

Da gigante web a Gruppo editoriale ? – E però non fa impressione il sol fatto che questo passaggio di bandiera sia possibile? La fa, ma va detto che l’ipotesi è del tutto praticabile. Le gravi difficoltà del giornale newyorchese, come di tutte le aziende editoriali, la rende almeno plausibile. Ma qui non è questione di numeri. L’ipotesi Bartz-Barron ragiona nei termini di ciò che è giusto fare per la salvezza di Yahoo! e introduce per la prima volta l’idea che per un gigante del web avrebbe un nuovo senso trasformarsi in gruppo editoriale multimediale.

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La crescita irrefrenabile dell’ebook

Via NYT

kindleEven authors who were once wary of selling their work in bits and bytes are coming around. After some initial hesitation, authors like Danielle Steel and John Grisham are soon expected to add their titles to the e-book catalog, their agents say.

“E-books will become the go-to-first format for an ever-expanding group of readers who are newly discovering how much they enjoy reading books on a screen,” said Markus Dohle, chief executive of Random House, the world’s largest publisher of consumer books.

Nobody knows how much consumer habits will shift. Some of the most committed bibliophiles maintain an almost fetishistic devotion to the physical book. But the technology may have more appeal for particular kinds of people, like those who are the heaviest readers.

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Adamo, l’anti Macbook Air

Via NYT e Engadget When Apple released the MacBook Air, someone viewed the sleek notebook as an opportunity to make fun of clunky, old Dell on YouTube with a parody ad. But what if Dell is about to have the last laugh in the ultra-light laptop race? A recent dig through Dell’s trademarks turned up … Leggi tutto

Welcome Hillary

Via NYT Hillary Rodham Clinton has decided to give up her Senate seat to become secretary of state in the Obama administration, making her the public face to the world for the man who dashed her own hopes for the presidency, confidants of Mrs. Clinton said Friday. The accord between the two leading figures of … Leggi tutto

A lezione di Giornalismo da Rupert Murdoch: muovendosi dietro alberi morti

A spiegare che succederà nel futuro del giornalismo ci voleva Rupert Murdoch che di mestiere fa l’editore, che non è per niente amato dai suoi giornalisti, ma che ha le idee chiarissime sul futuro dell’informazione (e non si può che dargli ragione) Trascrizione del suo intervento da Vittorio Zambardino

Today I would like to talk with you about a subject that always gets certain journalists going: the future of newspapers, and it’s a subject that has a relevance far beyond the feverish, sometimes insecure collection of egos and energy that is the journalistic profession.

Too many journalists seem to take a perverse pleasure in ruminating on their pending demise. I know industries that are today facing stiff new competition from the internet: banks, retailers, phone companies, and so on. But these sectors also see the internet as an extraordinary opportunity. But among our journalistic friends are some misguided cynics who are too busy writing their own obituary to be excited by the opportunity.

Self-pity is never pretty. And sometimes it even starts in journalism school—some of which are perpetuating the pessimism of their tribal elders. But I have a very different view.

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Noi non siamo come Berlusconi

Via Corriere.it «Lo ha fatto di nuovo». Il New York Times titola così, facendo il verso a una celebre hit di Britney Spears, il suo articolo dedicato a Silvio Berlusconi e alla battuta su Barack Obama «abbronzato», fatta a Mosca a margine del suo incontro con il presidente Dmitri Medvedev. Sul sito del più importante … Leggi tutto