E ora i politici si accorgono che i cittadini se ne fregano delle celebrazioni per i 150 anni dell’unità d’Italia

Bastava chiedere alla gente comune che da un lato pensa che l’Italia sia mediamente cosa buona e giusta. Ma che pensa anche che tutti questi festeggiamenti e questi soldi spesi servano per pagare sipendi ai soliti noti e a fornire denaro fresco per aziende vicine ai poteri più o meno forti. (via Lastampa.it). Poi le … Leggi tutto

Torino: terra di matematici

Via Lastampa.it

Sembra davvero di stare in un’arena dove si va a caccia di medaglie. Solo che qui non è Pechino, ma Cesenatico, Romagna sonnolenta che si prepara ad accogliere orde di turisti. Qui non si corre, non si salta, non si lanciano giavellotti; si sta curvi su un brandello di carta fino a farsi scoppiare il cervello. Sei problemi, quattro ore e mezzo: geometria, algebra, teoria dei numeri, calcolo combinatorio.

Ci sono trecento ragazzi tra 15 e 18 anni che trasudano tensione. Sono passati attraverso due fasi di qualificazione, stage, ore di esercizi, volumi imparati quasi a memoria. Tutto per essere qui, alle Olimpiadi della matematica, una gara individuale e una a squadre per scegliere i migliori giovani d’Italia. Quella a squadre, ieri mattina, ha stabilito che i migliori stanno a Torino, liceo Cattaneo, in testa dall’inizio alla fine, mai una sbavatura. Oggi è il giorno della verità per l’individuale.

Leggi tutto

Stupidario olimpico invernale

Flavio Vanetti sul Corriere.it Però, udite udite, una medaglia d’oro l’abbiamo finalmente centrata. Gold medal and olympic champion, representing Italy: Giovanni Morzenti, presidente della Fisi. In quale disciplina: la gaffe. Speciale e gigante, qui le specialità sono unite. Tutto accade al parterre del fondo. Morzenti alla moglie, vedendo avvicinarsi Mario Pescante: “Cara, ti presento l’onorevole … Leggi tutto

Guida alle Olimpiadi di Vancouver 2010

Dal 12 al 28 febbraio 2010 si svolgono a Vancouver i XXI giochi olimpici invernali. Una serie di link utili per seguirli Sito ufficiale dei Giochi di Vancouver I giochi di Vancouver su Facebook I giochi di Vancouver su Youtube Il gruppo di fotografie olimpiche di Flickr Le olimpiadi di Vancouver su Wikipedia in italiano … Leggi tutto

A Torino nasce il Museo Olimpico

Via Futura C’era il pubblico delle grandi occasioni mercoledì 3 febbraio all’inaugurazione del primo Museo Olimpico italiano, ospitato dal museo di Scienze naturali di via Giolitti. Giornalisti, sportivi di ieri e di oggi, autorità, ma anche tanti appassionati torinesi che volevano rivivere le emozioni delle XX olimpiadi invernali Torino 2006. A fare da “gran cerimoniere” … Leggi tutto

Torino 2006, 4 anni dopo: il quasi abbandono

Da Repubblica (tutti ce ne siamo accorti. ma nessuno ha scritto) Un cartello affisso su una grata metallica che transenna l’ingresso dei trampolini olimpici di Pragelato avvisa: “pericolo valanghe, vietato l’accesso”. Un monito più che reale: sulle rampe di lancio dei saltatori con gli sci, e sulla pista di atterraggio, si sono staccate due slavine. … Leggi tutto

Ha vinto Torino (di una volta)

Aldo Cazzullo su Corriere.it

Alla fine non è stata la nuova Torino a conquistare l’America, ma l’antica. A vincere non è la città neogozzaniana mai stata così bella, con le mostre sul barolo e sul cioccolato, i caffè restaurati, le signorine sempre più graziose che mangiano le paste nelle confetterie.

È la sapienza tecnica della metropoli industriale aspra e sobria, squadrata come la città dell’Apocalisse, l’abilità dei capisquadra che sapevano fe’ i barbis a le musche, rifilare i baffi agli insetti, e dei geni ignoti come Dante Giacosa che disegnavano le auto più belle al mondo e nel contempo sapevano progettare un carburatore. Non la città delle Olimpiadi e del turismo e neppure quella inquietante dell’occulto (tutte frottole in verità come i torinesi sanno benissimo) e della movida notturna che ispira l’ultimo preoccupato romanzo di Culicchia: lo sballo all’ombra dei Murazzi del Po, feste, alcol e gioventù bruciata. Bensì la Torino dell’Avvocato, che ovviamente è molto cambiata ma dev’essere ancora parente di quella che Giovanni Agnelli raccontava come «una città di guarnigione, in cui i doveri vengono prima dei diritti, l’aria è fredda e la gente si sveglia presto e va a letto presto, l’antifascismo è una cosa seria, il lavoro anche e anche il profitto».

La Torino di oggi ha un clima più mite e non solo. La vita sociale è più ricca, come testimonia l’antico centro storico, il quadrilatero romano, un tempo deserto già alle sette di sera e divenuto ora una Brera torinese. L’economia si è diversificata. È cominciata l’era terziaria, se è vero che a Torino ci sono più dipendenti comunali (comprese le aziende controllate) che operai Fiat. Non si tratta ovviamente di mettere in contrapposizioni due città e due epoche. Ma forse adesso si capisce meglio che la nuova Torino è figlia di quella antica. Che le eccellenze di oggi —il design, il Politecnico, la ricerca, la comunicazione, il cinema, l’arte contemporanea, financo le Olimpiadi —non ci sarebbero state senza la grande industria, insomma senza quella Fiat con cui la borghesia torinese ha sempre avuto un rapporto ambivalente: da un lato, era spaventata dall’immigrazione e dalle trasformazioni imponenti; dall’altro, orgogliosa per ciò che la Fabbrica Italiana Automobili Torino rappresentava nel resto del Paese.

Leggi tutto