I finanziamenti di Wikileaks

Via ilPost

In un lungo articolo pubblicato oggi sul sito del Wall Street Journal, Jeanne Whalen e David Crawford cercano di ricostruire l’intricato percorso che segue il denaro utilizzato dai responsabili di Wikileaks.

La principale fonte di finanziamento dell’organizzazione è una fondazione creata in Germania, la Wau Holland Foundation. La fondazione raccoglie le donazioni e grazie alle leggi tedesche può mantenere il segreto sui nomi dei donatori. Ma non c’è solamente la Germania, spiegano sul Wall Street Journal citando le parole di Assange:

«Siamo registrati come una biblioteca in Australia, come una fondazione in Francia, come un quotidiano in Svezia» dice Assange. Wikileaks ha due organizzazioni non profit negli Stati Uniti, che lavorano come «testa di ponte» per il sito web. Assange non ha però detto i nomi delle due organizzazioni, sostenendo che avrebbero potuto «perdere parte dei loro finanziamenti a causa degli interessi politici»

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Maglione: il paese tagliato fuori da Telecom

Via LaStampa

Per un po’ hanno pazientato, cercando di far buon viso a cattiva sorte. Poi, con il passare dei giorni, anche la calma più olimpica è andata a farsi benedire. Così, è scoppiato il caos: c’è chi è andato in Comune a battere i piedi e chi si è presentato dai carabinieri per fare denuncia. E chi, esasperato, si è addirittura trasferito dai parenti che vivono in altri Comuni per far fronte all’emergenza. Il sindaco, dopo aver scelto la diplomazia, è passato alle vie di fatto presentando due esposti: uno indirizzato al Prefetto, l’altro alla Procura di Ivrea.
Benvenuti a Maglione, paese di 480 anime, ultimo della Provincia di Torino prima di sconfinare nel terre del Vercellese e del Biellese. Qui, dall’8 agosto, i telefoni suonano muti e la popolazione (cellulari a parte, ma anche in questo caso la copertura è minima) risulta isolata dal resto del mondo. Alcuni turisti inglesi, arrivati fin qui per ammirare i murales, non hanno risparmiato qualche battuta sarcastica ironizzando sull’efficienza della burocrazia italiana. Ma c’è poco da scherzare: l’ufficio postale minaccia di chiudere, da giorni dal Comune non si possono né ricevere né effettuare telefonate e l’unico ristorante del paese è tagliato fuori, così come i quasi 50 produttori agricoli di pesche e tutti i privati che con il telefono lavorano e fanno affari. Per non parlare della popolazione anziana, che qui rappresenta il 50 per cento dei residenti. Pochi giorni fa, tanto per fare un esempio, una novantenne che vive sola ha dovuto ricorrere ai carabinieri della stazione di Borgomasino per poter telefonare alla figlia.

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Alla ricerca di una Arianna Huffington italiana

Via Rosebud Una analisi delle dinamiche che hanno portato a questo risultato, non potrebbe prescindere da un’analisi della figura che lo ha propiziato. Arianna Huffington, nata Arianna Stassinopoulos, non era infatti una novizia quando ha cominciato ad interessarsi di giornalismo online, quanto piuttosto una figura giornalistica di successo, che aveva già tentato finanche una sua … Leggi tutto

I misteri sull’asse San Marino-Londra

Via Il Manifesto

A volte seguire il filo di una giovane vita che si spezza in carcere, una delle tante morti che la cronaca è costretta a registrare, archiviata forse troppo facilmente come “suicidio”, può svelare, come nelle migliori spy story, uno dei più complicati e oscuri intrighi internazionali degli ultimi tempi. Una storia di ‘ndrine calabresi che parlano in perfetto londinese e riciclano soldi sporchi a San Marino grazie a colletti bianchi che lavorano nel settore della telefonia. Niki Aprile Gatti aveva 26 anni, era nato ad Avezzano, in provincia dell’Aquila, e per sua sfortuna aveva trovato lavoro come programmatore in un’azienda finita nel mirino degli inquirenti (la Oscorp SpA). Arrestato il 19 giugno 2008 in circostanze molto particolari, venne ritrovato quattro giorni dopo morto impiccato nei bagni del carcere fiorentino di massima sicurezza di Sollicciano. «Suicidio», per il Gip di Firenze che nel maggio scorso ha archiviato il caso. «Omicidio» per la madre Ornella Gemini che da allora non si è mai stancata di gridare la sua personale verità.

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Internet: la rivoluzione dell’Informazione a Verucchio il 27 agosto

Con il passare degli anni Internet si è affermato come canale mediatico di informazione e comunicazione. Tuttavia la rete possiede caratteristiche che stravolgono la logica dei mezzi di comunicazione di massa tradizionali. Infatti, mentre giornali, radio e T.V. presentano l’informazione veicolata, filtrata da pochi operatori, con Internet, invece, chiunque può pubblicare e divulgare notizie. L’informazione … Leggi tutto

La fine di Internet secondo Wired

Chris Anderson via Wired.com

Two decades after its birth, the World Wide Web is in decline, as simpler, sleeker services — think apps — are less about the searching and more about the getting. Chris Anderson explains how this new paradigm reflects the inevitable course of capitalism. And Michael Wolff explains why the new breed of media titan is forsaking the Web for more promising (and profitable) pastures.

You wake up and check your email on your bedside iPad — that’s one app. During breakfast you browse Facebook, Twitter, and The New York Times — three more apps. On the way to the office, you listen to a podcast on your smartphone. Another app. At work, you scroll through RSS feeds in a reader and have Skype and IM conversations. More apps. At the end of the day, you come home, make dinner while listening to Pandora, play some games on Xbox Live, and watch a movie on Netflix’s streaming service. You’ve spent the day on the Internet — but not on the Web. And you are not alone.

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Una Rete per i giornalisti in Rete

Via LSDI

Lsdi lancia una rubrica fissa – Giornalisti digitali –  dedicata all’ informazione online – L’ obbiettivo è dar vita ad un punto di aggregazione dove confluiscano e prendano corpo – anche organizzativamente – le tematiche professionali (e le richieste di riconoscimento) che investono tutti coloro che – professionisti o no, iscritti all’ albo o meno – fanno giornalismo sul web

Quando getti un sasso nello stagno, sulla superficie si formano tanti cerchi concentrici che si vanno via via ad ingrandire in modo inversamente  proporzionale alla distanza dal punto in cui il sasso è affondato. Ebbene, noi pensiamo possa essere questa, in estrema sintesi, l’ operazione che vorremmo fare con l’avvio su Lsdi di una rubrica fissa dedicata all’ informazione on line.

Cercare di dar vita ad un punto di aggregazione dove confluiscono e prendono corpo – anche organizzativamente – le tematiche professionali (e le richieste di riconoscimento) che investono tutti coloro che – professionisti o no, iscritti all’ albo o meno – fanno giornalismo on line.

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Il grande fratello Google

Via Repubblica.it

Ecco il Grande fratello Google  Ci scheda per la pubblicità Google ci spia. Traccia e registra i nostri movimenti sulla rete. Vede quello che cerchiamo, vede quello che leggiamo o guardiamo. Sa dove siamo. Conosce i nostri interessi, anche quelli che vogliamo tenere nascosti. Controlla il contenuto e i destinatari delle nostre email. Pochi lo sanno, qualcuno lo sospetta, quasi tutti lo ignorano, ma è proprio così. Ci spia. E poi ci scheda, conservando la mole di informazioni che ci riguardano in un database per un anno e mezzo. Otto italiani su dieci che usano Internet sono finiti nei database di Google. Più riesce a conoscerci, più specifica, corrispondente ai nostri gusti e quindi efficace sarà la pubblicità che ci farà trovare sui siti che visitiamo. Per i cervelloni del marketing è semplicemente behavioral advertising, pubblicità personalizzata. I difensori della privacy, invece, usano un termine più sinistro: profiling. Profilazione degli utenti. Ormai lo fanno quasi tutti i più grossi operatori del web. Ma nessuno in maniera capillare quanto il gigante di Mountain View. Ma quante informazioni riesce a raccogliere il colosso della rete?

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il Wi-Fi gratis in autostrada

Via Zeusnews Grazie a un accordo tra Wind e Autostrade per l’Italia il Wi-Fi gratuito arriva nelle aree di servizio della rete autostradale. Sono già attivi 35 hotspot, battezzati HiPoint, che olte alla connettività offrono gli aggiornamenti sulla situazione del traffico, le previsioni meteorologiche e le indicazioni sui prezzi del carburante. Altre aree di servizio … Leggi tutto

Quotidiani online italiani: molti progressi ma posizioni ancora arretrate

Via LSDI

Nonostante i notevoli passi avanti compiuti dal 2006 ad oggi, i siti web dei quotidiani italiani sono ancora in posizione piuttosto arretrata rispetto alla scena globale dell’ editoria online, e in particolare di quella Usa con cui possono competere solo i siti dei due giornali più diffusi, la Repubblica e il Corriere della Sera, caratterizzati da editori disposti a investire nella rete e da giornalisti competenti.

E’ il giudizio complessivo che emerge da un aggioramento della ricerca “I quotidiani italiani e Internet” effettuata quattro anni fa da Luca Conti  (Luca Conti, I quotidiani italiani e Internet, 7 agosto 2006, reperibile interamente all’indirizzo http://www.lsdi.it/wp-content/lsdi-conti-giornalionline.pdf).

L’ aggiornamento è uno dei capitoli di un’ ampia tesi dal titolo “Il quotidiano online in Italia: stato dell’arte e possibili evoluzioni”, con cui Roberta Bertero* si è appena laureata in Comunicazione per le istituzioni e le imprese all’ Università di Torino (relatore il professore Enrico Postiglione), e che pubblichiamo su Lsdi.

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Per Negroponte i libri di carta hanno cinque anni di vita

Per i giornali cartacei non fa previsioni (via techcrunch) Today at the Techonomy conference in Lake Tahoe, CA, CNBC’s Maria Bartiromo sat down with a panel including Bill Joy, Kevin Kelly, Nicholas Negroponte, and ?Willie Smits. The topic was basically the future of technology. And Negroponte had the most interesting (or at least the most … Leggi tutto