Come salvare un giornale: inchieste e informazione locale

Federico Rampini su Repubblica.it (in effetti un piccolo inghippo c’è: il competitor si è rifugiato solo sul web)

La storia del Seattle Times diventa un caso da studiare per tutta l’industria dei mass media. Il quotidiano della West Coast è sempre stato considerato una delle migliori testate regionali. Per garantire un’informazione di qualità, e continuare la tradizione del giornalismo investigativo di cui va fiero, l’editore Blethen ha voluto mantenere una redazione in apparenza sovra-dimensionata per un giornale locale: 210 giornalisti. E’ vero che i tagli di organico hanno colpito anche lì: fino a cinque anni fa i redattori a tempo pieno erano 375. Ma adesso Blethen si dice convinto che in casa sua la cura dimagrante è finita, proprio mentre altri editori devono varare piani di ristrutturazione per far fronte alla crisi delle entrate.

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Il futuro del giornalismo è non-profit

Bernardo Parrella fa il punto sul futuro di modelli di business possibili per il giornalismo.

“I nuovi modelli di aggregazione del pubblico e le nuove forme di finanziamento guideranno il giornalismo su strade inesplorate. E ci stupiranno”, spiegava recentemente Clay Shirky. Ed è proprio proseguendo sui tali percorsi (tutt’altro che teorici) che torna assai utile un elenco di risorse e segnalazioni sul The Future of Nonprofit Journalism. Proposto dall’autorevole Poynter Institute, il cui sito offre un marea di strumenti e info di prima qualità, la lista copre una varietà di fonti e cita articoli dal 2007 ad oggi in cui si sottolinea, fra l’altro, la
Growing Importance of Nonprofit Journalism o si dettaglia il Case for a free/paid hybrid model. Ancora, un recente pezzo del New York Times svela come il quotidiano stia meditando addirittura di bussare alalporta di fondazioni ed enti filantropici: “We’ve begun to ask ourselves whether it would be possible to get the kind of support that NPR does from foundations for its journalism.”

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Per una Informazione Pulita

Questo blog aderisce alla  Campagna “Informazione Pulita”. Le richieste della campagna – Chiedo che in Italia i finanziamenti alle imprese editoriali siano stabiliti dai cittadini in base a indicazioni espresse nella dichiarazione dei redditi con un meccanismo simile a quello del cinque per mille. Voglio decidere io quale quotidiano, associazione culturale, casa editrice o rivista … Leggi tutto

L’Ansa fa sciopero

Dal sito dell’Ansa Il cdr dell’ANSA proclama due giorni di sciopero, dalle ore 7 di oggi alle ore 7 di sabato 8 agosto. Questo il comunicato dell’organismo sindacale: “Il Cdr dell’Ansa respinge l’ipotesi avanzata dall’azienda di ricorrere a una ‘riorganizzazione in presenza di crisi’ in base alla legge 416, come prospettato oggi dall’ad, Giuseppe Cerbone, … Leggi tutto

Modelli possibili interconnessi di informazione

Via Bernardo Parrella

Non è certo un mistero che, in questi tempi di crisi economica e di information overload, ogni entità attiva nel mondo dell’informazione, dalle testate mainstream ai citizen media, debba darsi da fare in maniera creativa e innovativa per le modalità di autosostentamento. È quanto va facendo nel suo piccolo anche Global Voices Online, il cui post odierno (in italiano) illustra i passi attivati in questa direzione. “Siamo lieti di annunciare che, nonostante la crisi economica in corso, quasi tutte le nostre spese per il 2009 sono coperte, grazie al supporto delle organizzazioni filantropiche elencate qui. Per assicurare una sostenibilità a lungo termine, stiamo tuttavia cercando di raggiungere un equilibrio fra supporto filantropico, commissioni editoriali, partnership e redistribuzioni di contenuti, buttandoci dentro un pizzico di pubblicità” – spiega la managing director di GV, Georgia Poppelwell (traduzione di Eleonora Pantò). A ribadire insomma che i modelli possibili sono interconnessi, variegati e flessibili, piuttosto che mettersi alla vana ricerca del Sacro Graal, cioè dell’unico business model buono per tutti – così come non esiste “la” killer application del giro high-tech e/o online.

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La Stampa a un euro e venti centesimi

Il direttore Calabresi annuncia l’aumento del giornale in edicola a 1.20 Euro Da domani mattina La Stampa cambierà il suo prezzo e costerà venti centesimi di più (1,20 euro). E’ sempre spiacevole annunciare un aumento, soprattutto per chi come me è direttore da meno di cento giorni e sta cercando di dimostrarvi passione e attenzione. … Leggi tutto

Le notizie un tanto al chilo modello e-commerce

Luca De Biase segnala che Ap ha rilasciato il suo sistema per far pagare le notizie a chi le vuole ripubblicare. Il sistema prevede che l’utente scelga la notizia che vuole pubblicare, definisca in che contesto andrà a pubblicarla e successivamente decida come vuole pagarla. Un po’ come coprare un mp3 o un video su … Leggi tutto

Corri in edicola …

Via Massimo Mantellini e il Giornalaio L’idea dell’editore Riffeser Monti di perseguire legalmente la lettura dei quotidiani nei bar così da aumentare il numero di copie vendute in edicola è una grande idea. Al vaglio anche l’ipotesi di stipendiare un energumeno dislocato davanti alle rivendite che prima colpisce i passanti allo stomaco e poi sussurra: … Leggi tutto

Franco Abruzzo: il vero giornalista di oggi è sul web

Via Affari Italiani Il 3 agosto Francesco “Franco” Abruzzo compie 70 anni. E’ stato il primo giornalista “autoassunto” in Italia. Cronista, caposervizio, caporedattore, inviato, ha scritto di mafia, finanza criminale, terrorismo, massoneria e politica interna. Presidente dell’Ordine dei Giornalisti della Lombardia per 18 anni, ha combattuto il lavoro nero e in difesa delle buone regole. … Leggi tutto

Il Linkedin del Wall Street Journal

In America gli editori cercano nuove strade. In Italia …

The Wall Street Journal has long envied the success of professional social network LinkedIn and its 15 million or so monthly visitors (WSJ.com has just a third of that). In late 2008 they launched WSJ Community, a social network bolted onto the main WSJ site. That community is a ghost town – raise your hand if you’ve even heard of it, let alone visited it. At some point, they’ll likely shut it down as quietly as possible.

But they are still serious about gunning for the LinkedIn crowd and all those monetization opportunities (jobs, ads and a heck of a marketing pool for WSJ subscriptions). They’ve been working on a new social network, to be called WSJ Connect, we’ve confirmed. And instead of building it internally, like they did with WSJ Community, they’ve enlisted the help of another arm of parent company News Corp. – Slingshot Labs. And yes, they call it “LinkedIn Killer” internally.

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Mobile anche il TGcom

Oramai molti si stanno accorgendo seriamente e forse un po’ in ritardo dell’importanza strategica del mercato dell’informazione su terminali mobili nel presente e  nel futuro. Anche TGcom ha realizzato il suo sito ottimizzato per terminali mobili.  Basta digitare www.tgcom.it oppure mobile.tgcom.mediaset.it per avere tutte le informazioni di cronaca, economia, politica, spettacolo, televisione, gossip della testata.