Le interviste inutili

Via Linkiesta La lettura domenicale dei quotidiani ci regala tre interviste. Ovviamente, come sapete, le interviste sui grandi giornali ai cosiddetti leader non sono frutto di improvvisazioni, sono concordate. E “uscire” di domenica è frutto di un ragionamento, di una scelta meditata. L’obiettivo, come si dice in gergo giornalistico, è cercare di dare respiro ai … Leggi tutto

Sopravvivere è un successo per il giornalismo nativo digitale

Via Corriere.it

Nel nostro Paese le testate nate esclusivamente online di respiro nazionale sono molto poche: per anni il mercato è stato dominato da Dagospia, che, a partire dal 2000, è stato per almeno 10 anni il solo esempio, nonostante la sua connotazione tutta dedita a gossip e notizie dai corridoi di palazzo. Dal 2010, con la nascita de Il Post e di Lettera43, e dal 2011, con l’arrivo di Linkiesta, anche l’Italia si è aggregata al resto d’Europa, presentando valide testate giornalistiche online molto più tardi rispetto agli altri Paesi. Per loro, la difficoltà è stata anche maggiore rispetto alle colleghe tedesche o francesi, arrivando in un Paese in cui le testate cartacee tradizionali dominano il mercato anche dell’online, dove il sistema di informazione televisivo è ancora più forte rispetto a quello cartaceo e internet. Per i tre casi esaminati in Italia, come sostengono gli autori della ricerca è ancora molto presto per capire se e quali sopravviveranno o cambieranno il sistema dei media italiani. Spiccano anche le differenze tra le singole testate: un giornalismo di denuncia per Linkiesta, con pochi lettori e una redazione scarna, pochi giornalisti e una copertura globale per Il Post, un po’ a modello di super-blog, capitali forti iniziali e una redazione molto estesa invece per Lettera43, impegnata peraltro a diversificare lanciando nuovi canali e testate verticali nei prossimi tempi.

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Il 25 aprile del giornalismo italiano

Dal sito del Festival del Giornalismo

Questo è stato l’anno in cui i freelance e i precari sono finalmente diventati protagonisti del dibattito sul lavoro giornalistico in Italia, evidenziando la necessità di porre maggiore attenzione ai diritti dei giornalisti e alla legalità della professione.

A Perugia, in occasione del Festival del Giornalismo si incontreranno per la prima volta, i giornalisti precari nelle loro diverse anime. All’incontro, aperto a tutti i partecipanti al festival, ci saranno i portavoce e rappresentanti dei vari coordinamenti e movimenti di giornalisti precari e freelance italiani. L’obiettivo del meeting è di descrivere il mondo professionale e umano in cui si trovano a lavorare i giornalisti freelance italiani, fotografando non solo la realtà lavorativa di provenienza ma anche il malessere generale che vive il mondo dell’informazione e del giornalismo in Italia.

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Il 6 e 7 luglio a Firenze il punto sul giornalismo digitale in Italia

Si svolgerà venerdì 6 e sabato 7 luglio nell’ Auditorium di Via San Gallo, a Firenze, l’ incontro nazionale sul tema Giornalismo digitale: nuovi modelli economici, nuove professionalità, nuova cittadinanza, a cui stanno lavorando il gruppo Digiti, l’ Associazione Stampa Toscana con la collaborazione della Regione Toscana. L’ iniziativa è stata al centro dell’ ultima riunione di Digiti, che si è tenuta nella sede dell’ Ast giovedì scorso 12 aprile e a cui hanno partecipato rappresentanti delle Associazioni stampa romana (col segretario Paolo Butturini), di Emilia-Romagna (col presidente Camillo Galba), di Calabria (con presidente Carlo Parisi) e Umbra (con Andrea Baffoni), oltre al segretario nazionale aggiunto della Federazione della stampa Giovanni Rossi e a Marco Gardenghi, responsabile del settore emittenza locale per la Fnsi.

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Un problema di format non di supporti

Perchè le testate dei vecchi media si estingueranno  (via Giuseppe Granieri) L’opposizione tra carta e bit, infatti, non è una banale questione di supporto, o di affezione a un’idea. È prima di tutto un problema industriale: l’adozione delle nuove tecnologia porta a un modello di informazione diverso: man mano che il pubblico dei giornali cambia … Leggi tutto

Un Reporter un po’ troppo YouReporter

Youreporter sul lancio di Reporter di Repubblica Anche Repubblica sposa la frontiera del citizen journalism. Non possiamo che compiacercene, segno che YouReporter, la piattaforma di “giornalismo partecipativo” per immagini italiana on line dal 2008, ha fatto scuola anche a testate prestigiose. Dobbiamo però prendere atto con rammarico e grande sorpresa che Repubblica.it ha scelto di … Leggi tutto

Iperlocale.info: la bibbia dell’informazione locale

Iperlocale.info è un osservatorio spontaneo, un quaderno d’appunti condiviso, nato per studiare la dimensione locale e iperlocale dell’informazione sul web. Si tratta di un progetto indipendente e autofinanziato, aperto alle riflessioni, alle segnalazioni e ai contributi di tutti. È nato nel marzo del 2012, per iniziativa di Sergio Maistrello.

Iniziate a pensare come salvare il vostro dinosauro, pardon giornale

Via il Giornalaio In prospettiva, a medio-lungo termine, ritengo che resteranno pochi giornali generalisti in grado di fare grandi volumi di traffico a livello internazionale, magari risolvendo da qui ad allora qualche “problemino“; per gli altri sarà d’obbligo la specializzazione, la focalizzazione su interessi specifici delle persone e la capacità di coinvolgere e realizzare una … Leggi tutto

I pirati di Maxim

Via l’isola dei Cassintegrati

Arianna Ciccone ci ha segnalato un post intitolato “Come vengono fottuti i giornalisti free lance in Italia #1“, testimonianza di Alberto Puliafito, giornalista freelance che collabora con diverse testate italiane e a cui la rivista Maxim Italia deve ancora pagare un reportage su L’Aquila pubblicato un anno fa. Quella di Alberto è una situazione comune a molti freelance in Italia, ma non è questa la normalità che vogliamo.

Dopo una telefonata al numero della redazione indicato sul sito maxim.it, Arianna scopre che Maxim Italia S.r.L. è fallita a novembre 2011 e che la rivista attualmente in edicola (che porta lo stesso nome) non è responsabile dei debiti contratti dal precedente gruppo editoriale (qui potete leggere il tumblr di Arianna). A quanto pare, infatti, la nuova società Editoriale Mode S.r.L. avrebbe acquistato la licenza direttamente dall’America, senza farsi carico dei debiti contratti dal precedente proprietario.

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Obituary: Miriam Maffai

Ci mancherà la sua capacità di analisi critica dei bubboni italiani e della sinistra in particolare. Si è spenta a Roma la giornalista e scrittrice Miriam Mafai. Aveva 86 anni. Era una delle firme più prestigiose del giornalismo italiano. Attenta osservatrice dei cambiamenti della politica e della società del nostro Paese, fotografati e analizzati con … Leggi tutto