Santoro lascia la RAI

via Reuters Michele Santoro ha risolto il rapporto di lavoro con la Rai, ha annunciato oggi la stessa azienda pubblica radio-tv in un comunicato, e la trasmissione “Annozero” non andrà più in onda, almeno sulle reti pubbliche, hanno detto due fonti vicine alla materia. La Rai e il giornalista tv hanno “hanno inteso definire transattivamente … Leggi tutto

Ricordati di fare il giornalista … ricordalo …

Via Lsdi Non credo che WikiLeaks abbia inaugurato un nuovo modo di fare giornalismo. Credo invece che abbia ricordato a certi giornalisti come si fa il proprio mestiere. Lo sostiene Fabio Chusi, blogger e autore di ‘’Nessun Segreto’’ , il saggio-biografia su Julian Assange edito da Mimesis per la collana ”Il caffè dei filosofi”. Certo … Leggi tutto

Giornalisti da watchdog a escort

Via L’Indro “Se in America il giornalismo è il cane da guardia del potere, in Italia è il cane da compagnia. O da riporto” parola di Marco Travaglio. E francamente credo sia impossibile anche al più faccia di tolla dargli torto. Diciamo pure che il 90% del giornalismo italiano più che un watchdog è una … Leggi tutto

Italic di giugno in edicola

Giungono da ogni pulpito le accuse contro il “mostro” chiamato consumismo. Ma acquistare prodotti e consumarli è parte integrante della nostra vita quotidiana. A questo paradosso è dedicato il dossier del numero di giugno del mensile Italic.

La prima presentazione di Quotidiano Piemontese

Via QP Mercoledì 25 maggio dalle ore alla Fnac di Torino si è svolta la prima presentazione ufficiale di Quotidiano Piemontese. A Torino Vittorio Pasteris, Vittorio Bertola e Franco Borgogno, con alcuni dei componenti la redazione del giornale digitale. Collegati via Skype: Massimo Mantellini, Betto Liberati e Marco Renzi. [audio:http://www.quotidianopiemontese.it/wp-content/uploads/2011/05/presentazione-qp-fnac-audio.mp3] sul sito anche video e … Leggi tutto

I respingimenti dei giornalisti dai centri per migranti

Via repubblica.it

La circolare 1305 del ministero dell’Interno che vieta l’accesso ai giornalisti nei centri per migranti è “un bavaglio inaccettabile” per tutta la stampa italiana. Ne è certo Roberto Natale, presidente del sindacato di giornalisti italiani, la Fnsi. Dal 1° aprile la disposizione firmata dal ministro Roberto Maroni consente l’ingresso nei Centri di accoglienza per richiedenti asilo (Cara) e nelle strutture di detenzione (Cie, centri di identificazione e di espulsione) “esclusivamente” a soggetti pubblici, come organismi internazionali quali Oim, Cri, Amnesty International, Caritas, e ad individui singoli, come parlamentari europei, deputati e senatori della Repubblica e consiglieri regionali. “Chiediamo ufficialmente al ministero che questi immotivati restringimenti vengano rimossi  – ha detto Roberto Natale – l’accesso è stato ristretto per impedire all’informazione di fare il suo mestiere. Le disposizioni sine die non sono da paese civile”.

Gli episodi di respingimento dei cronisti. In forza di questa disposizione del Viminale, la prefettura di Roma ha negato l’ingresso nel Cie di Ponte Galeria, oggetto di denunce delle associazioni umanitarie per abusi e violazioni dei diritti. Da Crotone è arrivato il diniego per visitare il Cara di Sant’Anna di Isola Capo Rizzuto (Kr), una struttura militarizzata in un’ex base dell’aeronautica con una capienza di quasi 1500 posti. Prima dell’apertura del mega campo di Mineo

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Santoro (e Fazio) verso la7 ?

Via Nuova Società Dopo essere stato di nuovo messo sotto inchiesta da quattro commissari dall’Agcom per la puntata di Annozero andata in onda il 26 maggio, con l’ormai famoso intervento di Adriano Celentano che ha sposato la causa di Pisapia nei ballottaggi, si parla con insistenza di trattative già in corso tra Michele Santoro e … Leggi tutto

Il copia, incolla e traduci compulsivo non è buon giornalismo: Semprini e le cameriere

Wolfgang Achtner ha pubblicato sulla sua pagina Facebook questa storia sul comportamento di Francesco Semprini della Stampa. Approfittiamo per aprire una sezione che chiameremo clonazioni in cui metteremo insieme i copia incolla e traduci che ci verranno segnalati debitamente documentati

Una delle pratiche del giornalismo italiano che maggiormente mi da fastidio, e che denuncio da un ventennio, è la brutta abitudine degli inviati italiani a New York di copiare di sana pianta la maggior parte dei loro servizi. Questa pratica molto diffusa riguarda la quasi totalità degli inviati italiani e di solito si esercita in due modi. Nel primo caso, si copia integralmente un unico articolo, originariamente scritto da un giornalista americano, e dopo averlo opportunamente tradotto, l’articolo appare con la firma dell’inviato nella versione cartacea e online del quotidiano italiano per conto del quale lavora. Nel secondo si crea un collage di brani rubati da diversi quotidiane e/o riviste americane. Anche in questo caso, l’articolo appare sul medium italiano indebitamente firmato dall’inviato a New York.

Nel caso in questione, nell’edizione online de La Stampa del 23 maggio 2011, ho trovato un articolo intitolato “Vita da cameriera d’albergo” firmato da Francesco Semprini. Dato che so che gli inviati italiani lasciano di rado i loro uffici, la cosa che mi ha immediatamente insospettito è stata la ricchezza di citazioni dirette di cameriere indicate con nome e cognome, che lavoravano in varie città.

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Il Vatican Insider per La Stampa

Via Prima Comunicazione Alla ‘Stampa’ era necessario che tutti condividessero quello che si stava facendo, perché in ballo c’era la possibilità di continuare a fare del buon giornalismo e di farlo in piena libertà. E ci compravamo anche la garanzia di stare in questo gruppo, perché sul mercato ci sono acquirenti interessati a un giornale … Leggi tutto