In Italia la libertà di stampa sempre peggio

Nella tradizionale classifica di Reporters sans Frontieres dedicata alla libertà di stampa l’italia si posiziona al posto numero 49 in gentile compagnia del Burkina Faso e dietro a Namibia, Suriname, Ghana, Mali e Jamaica. Forse sono colpevoli, forse sono colpevoli gli editori, ma di certo sono anche colpevoli i giornalisti, certi giornalisti, che o hanno … Leggi tutto

Telegenova a rischio chiusura

Via IlSecolo XIX Un allarme per il rischio che la storica emittente televisiva TeleGenova chiuda per mancanza di risorse e la città perda in un colpo 33 posti di lavoro, tra giornalisti e tecnici specializzati, di cui 15 già in cassa integrazione dall’estate 2009, è stato lanciato oggi dal sindacato dei giornalisti, dai sindacati confederali … Leggi tutto

La corruzione evidente o subdola delle redazioni dei giornali

Via LSDI

Un Rapporto realizzato per il Center for International Media Assistance (CIMA) denuncia la sottovalutazione del problema della corruzione nel giornalismo – ‘’ Siamo stati tanto impegnati a difendere i giornalisti da diventare troppo timidi nell’ analisi e nella denuncia di questo aspetto del nostro mestiere”, denuncia la Ricerca e indica una serie di misure per combattere ‘’il lato oscuro della professione’’ – Un ampio paragrafo viene dedicato alla situazione in Europa e Nord-America che risulta altrettanto – se non più –  preoccupante rispetto al resto del pianeta.

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Il 25 ottobre parte lo switch-off al digitale terrestre di Lombardia e Piemonte orientale

Dal 25 ottobre al 26 novembre ci compirà il percorso che porterà allo switch-off al digitale terrestre della Lombardia, esclusa la provincia di Mantova, delle province del Piemonte orientale e di quelle di Parma e Piacenza. In tutto saranno coinvolti 600 comuni piemontesi, 1500 comuni lombardi e 90 comuni emiliani.

Ecco tutte le date dello switch-off in Lombardia, Piemonte orientale e Emilia

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Silvio Berlusconi al tavolo sindacale

Via Primapagina Noi apparteniamo alla Mondadori storica di Arnoldo e poi a quella del libertario Mario Formenton. Uomini a cui non era certo necessario chiedere garanzie, loro stessi erano il nostro passaporto nei confronti del potere economico e politico. Ma su Berlusconi gravano sospetti di natura politica, di aver fatto parte della P2 di Licio … Leggi tutto

Basta il 20% della redazione

Via LSDI Il futuro dei giornali non si basa sulle dimensioni delle redazioni ma è nella riorganizzazione del processo di produzione. Lo rileva Benoit Raphaël su Owni.fr, osservando come la produzione dei contenuti di base non sia più l’ elemento distintivo e preponderante del lavoro giornalistico, come quando l’ ambiente dell’ informazione giornalistica era un … Leggi tutto

Le relazioni pubbliche vincono contro il giornalismo di qualità

Via sito Ferpi

Ho trovato un altro studio in merito l’altro giorno che, più o meno conferma le conclusioni di Cardiff. Uno studio australiano negli anni novanta ha rilevato che un terzo dei contenuti sui media nazionali australiani deriva in tutto o in parte da comunicati stampa. La cifra sale al 70% in alcuni piccoli media. Un altro risultato fornito dallo stesso studio mostra un ulteriore effetto dell’industria delle Rp: solo nove comunicati stampa su 150 monitorati non sono stati utilizzati dai media. Significa il 6% per cento, che tradotto in altre parole vuol dire un 94% di tasso di successo. Un comunicato stampa, comprensivo di foto fornite dalla società – in questo caso un produttore di vino – è stato pubblicato sui giornali ben 69 volte. Se la percentuale di notizie “ufficiali” o generate dalle Rp è in crescita, come credo che sia… perché accade?

Innazitutto questa non è una novità. Per esempio, da che io posso ricordare, le campagne politiche sono state dominate dai sondaggi. I sondaggi sono acquistati o forniti gratuitamente da un gruppo di interesse e non sono mai particolarmente degni di fiducia, perché possono essere manipolati in qualsiasi modo. I proprietari di giornali hanno pregiudizi politici. Un giornale liberale dà spazio a moltissime notizie ufficiali di un governo liberale. Un giornale di destra darà spazio a molte più notizie ufficiali di un governo di destra.

Conoscendo le opinioni politiche dei proprietari, i giornalisti spesso si dedicano a ciò che io chiamo “censura preventiva” – scrivendo contenuti che compiaceranno il proprietario, il che, in effetti è un altro modo di fornire notizie ufficiali ai lettori. Il Times di Londra è controllato da Rupert Murdoch. Senza alcuna sorpresa, il giornale è stato molto critico verso la BBC in Gran Bretagna e Silvio Berlusconi in Italia, per citare solo due concorrenti.

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Family horror show

Mercoledì 13 ottobre dalle ore 20.30 alle ore 22.30 circa andrà in onda in diretta su Quartarete TV, la puntata di Balon “Family horror show” : il caso Sarah Scazzi, i limiti dell’informazione, i problemi della comunicazione in famiglia. Saranno presenti: Franco Prina, sociologo della devianza, Pier Maria Furlan, psichiatra, Mariella Piccione, resp. familia Vittorio … Leggi tutto

Pasteris in the Sky with HD

Da una settimana, ora più o ora meno, la famiglia Pasteris in  Torino è dotata di un prestigioso servizio di Sky con ottimo decoder My Sky HD che attraverso una iniziativa con Liquida soggiornerà nelle brume torinesi per la metà di un anno per permettere di partecipare alla stesura a più mani di un magazine sull’esperienza di utilizzo di Sky.

Qualcuno obietterà: ma un tipo tecno-giornalistico come VP non aveva a casa propria SKY? Esatto ! Non c’era ombra. La scelta di ascesi mistica auto privatoria si era sviluppata nel tempo in maniera conservativa. Per buona parte del giorno in redazione la televisione teneva costantemente sotto controllo Sky News 24, tanto da far pensare che a casa ci si potesse disintossicare. Poi in casa di tempo e voglia di guardare la televisione ne resta pochina. Per quello che mi cale: molto sport, qualche programma di approfondimento, niente cinema o serie televisive.

Da tempi immemorabili in casa Pasteris si trovava però una parabola, prima addirittura con decoder analogico, poi convertita al digitale . Tra l’altro il posizionamento della parabola stessa aveva creato problemi con i vigili urbani torinesi. La parabola puntava sia su Hotbird che su Astra ricevendo i canali free to air, quelli non criptati per intenderci, per curiosi zapping fra telegiornali arabi, programmi di intrattenimento tedeschi e canali musicali russi. Il tutto condito con le tradizionalmente insuperbili BBC, CNN, France 24 e il meglio di RAI sul satellite. Ce n’era già da divertirsi. In effetti le tragiche esperienze con Mediaset Premium riccamente descritte in questo blog avevano fatto pensare più volte a Sky, ma avevamo retto alla tentazione mediatica con risolutezza.

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