L’obbligo di una laurea, almeno triennale, per i giornalisti professionisti, e quello di passare un esame di cultura generale, che attesti anche la conoscenza dei principi di deontologia professionale, per gli aspiranti pubblicisti. Sono fra i punti della Riforma dell’Ordine dei giornalisti, approvata oggi alla Commissione Cultura della Camera, che ha deliberato in sede legislativa, con un solo astenuto (il deputato Renato Farina del Pdl (meglio noto come Betulla n.d.b). Unanime la soddisfazione in Commissione e da parte di Enzo Iacopino, presidente dell’Ordine, che però auspica (insieme a molti in Commissione) in Senato vengano recuperate la parti cancellate dalla proposta, come «la commissione deontologica e il giurì per la correttezza dell’informazione». Per Giancarlo Mazzuca (Pdl), relatore della riforma, «non si poteva andare avanti con regole vecchie di 50 anni, varate con la legge Gonella del 1963.
Svenare a oltranza quelli meno influenti
Via Alessandro Gilioli Diciamolo pure chiaro: il super prelievo l’hanno cancellato perché l’establishment dei manager importanti e dei giornalisti in alto grado – cioè quelli più influenti – si sedasse e la smettesse di parlar male della manovra. Sì, siamo al limite della corruzione. Lo stesso vale per le province: rinviata a un’improbabilissima revisione costituzionale … Leggi tutto