Ancora una volta Report e solo Report ha dimostrato la vera funzione del giornalismo

Domenica sera Report aveva raccontato la famiglia  Finmeccanica Oggi succede che (via corriere.it) Perquisizioni e una decina di indagati, tra cui presidente e amministratore delegato di Enav: si trasforma in una bufera giudiziaria il filone d’inchiesta per corruzione e frode fiscale collegato alla vicenda Digint, società partecipata da Finmeccanica. Dall’alba, finanzieri e carabinieri del Ros … Leggi tutto

L’amaro Giuliani di Fede

Via Repubblica Un cazzotto all’occhio sinistro e uno dietro all’orecchio. Quindici giorni di prognosi, collare e tachipirina per i dolori. È andata di traverso, martedì sera, la cena al direttore del Tg4, Emilio Fede, aggredito a pugni in mezzo ai commensali della Risacca 6, ristorante della centrale zona Monforte, dieci minuti dal Duomo. Ad aggredire … Leggi tutto

La sinistra della sinistra si federa

Via Il Manifesto Oggi e domani all’Ergife nasce la formazione di Ferrero, Diliberto, Salvi e Patta. Sulla centralità del lavoro non c’è problema. Su quella del governo invece sì. Fioccano i distinguo sulle alleanze col Pd e l’unità con Sel. Braccio di ferro sul nome del coordinatore unico. La Federazione della sinistra riparte oggi dall’hotel … Leggi tutto

Le motivazioni della condanna di Dell’Utri: mediava tra mafiosi e Berlusconi

Via ANSA

Il senatore Marcello Dell’Utri avrebbe svolto una attivita’ di ”mediazione” e si sarebbe posto quindi come ”specifico canale di collegamento” tra Cosa nostra e Silvio Berlusconi. Lo scrivono i giudici della Corte d’Appello di Palermo nelle motivazioni, depositate oggi e in possesso dell’ANSA, della sentenza con la quale Dell’Utri e’ stato condannato il 29 giugno scorso a sette anni di reclusione per concorso esterno in associazione mafiosa.

Non c’e’ una prova certa ”ne’ concretamente apprezzabile” che tra il senatore Marcello dell’Utri e Cosa nostra sia stato stipulato un ”patto” politico-mafioso. Lo scrivono, nelle motivazioni, i giudici che hanno condannato in appello il senatore del Pdl. Il mafioso Vittorio Mangano fu assunto, su intervento di Marcello Dell’Utri, come ”stalliere” nella villa di Arcore non tanto per accudire i cavalli ma per garantire l’incolumita’ di Silvio Berlusconi. Lo scrivono nelle motivazioni della sentenza di condanna del senatore del Pdl, i giudici della corte d’appello di Palermo presieduta da Claudio Dall’Acqua.

E la Carfagna che forse va

Via Repubblica Il ministro delle Pari Opportunità Mara Carfagna è sul punto di dimettersi dal governo e dal Pdl. Lo riporta l’agenzia Ansa. La Carfagna starebbe valutando l’ipotesi di lasciare l’esecutivo e il partito, all’indomani della votazione di fiducia al governo prevista per il 14 dicembre, a causa di insanabili contrasti con il Pdl campano … Leggi tutto

Rileggere la storia della giornalista Paola Caruso

Paola Caruso, una giornalista, una donna, sabato scorso ha iniziato uno sciopero della fame e della sete, che prudentemente si è trasformato in un solo sciopero della fame.

Sciopero della fame e della sete, le prime 24 ore. ?Mi sento un po’ debole, ma sto bene.

La storia è questa: da 7 anni lavoro per il Corriere e dal 2007 Sciopero della fame e della sete, dopo le prime 24 ore. La novità è che ho bevuto. Mi hanno convinto gli amici, ma vado avanti con lo sciopero della fame.
Per chi mi ha chiesto i motivi della protesta ecco qualche dettaglio. Spero di essere chiara: al momento sono un po’ cotta e parecchio stanca. ?sono una co.co.co. annuale con una busta paga e Cud. Aspetto da tempo un contratto migliore, tipo un art. 2. Per raggiungerlo l’iter è la collaborazione. Tutti sono entrati così. E se ti dicono che sei brava, prima o poi arriva il tuo turno. Io stavo in attesa.
La scorsa settimana si è liberato un posto, un giornalista ha dato le dimissioni, lasciando una poltrona (a tempo determinato) libera. Ho pensato: “Ecco la mia occasione”. Neanche per sogno. Il posto è andato a un pivello della scuola di giornalismo. Uno che forse non è neanche giornalista, ma passa i miei pezzi.
Ho chiesto spiegazioni: “Perché non avete preso me o uno degli altri precari?”. Nessuna risposta. L’unica frase udita dalle mie orecchie: “Non sarai mai assunta”.

Il suo gesto è andato avanti per cinque giorni. Ieri, mercoledì, Paola ha sospeso il suo sciopero.

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