Un premier con un po’ troppo traffico in casa

Via Corriere.it «La mia sola colpa è stata quella di aver mentito sull’età. La colpa di Silvio, invece, è quella di fare entrare in casa sua gente che non conosce. Lui è un’istituzione, dovrebbe comportarsi di conseguenza. Casini come Noemi e la D’Addario se li è cercati. Non può pretendere discrezione da gente sconosciuta». Così … Leggi tutto

Everybody Bunga Bunga

Due fra le infinite cose uscite in questi giorni sulla vicenda RubyBunga Bunga

Via Concita De Gregorio

Ce lo possiamo permettere? Chiediamoci questo. L’Italia, noi italiani viviamo in un paese così prospero, così egualitario, così giusto, così salubre e così efficiente, in un paese così ricco di tutte quelle ricchezze che fanno dignitosa la vita degli uomini da poterci permettere – in questa democrazia avanzata e matura, solida e coesa – la bizzarria di avere a capo del governo un uomo anziano ossessionato dalla sua stessa vecchiaia, avvelenato di farmaci che gli assicurano apparente vigore e devastato dalle plastiche che ne fingono l’eterna giovinezza, un ex chansonnier piduista di tortuose fortune e discutibili amicizie oggi impegnato a tempo pieno a garantirsi l’impunità dai molti processi e a comprarsi le alleanze che lo portino al Quirinale oltrechè, da una certa ora del giorno in poi, ad organizzare notti in villa e trasferte in dacia così da poter ricevere in accappatoio bianco le ospiti procacciate a nugoli dai suoi servitori intanto messi a capo di imprese commissioni parlamentari reti televisive e ministeri, riceverli con il calice in mano e fare le sei del mattino raccontando barzellette di sapore africano dei tempi di Macario, e tutti giù a ridere prima di tuffarsi in piscina o nel letto?

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Pulizia fra i numeri degli italiani in rete

Il sempre imperdibile Roberto Venturini fa un po’ di ordine fra i numeri degli italiani in rete (via Apogeonline) Sulla base del principio lies, damned lies and statistics, ecco i numeretti che potreste usare per convincere il cliente. Scegliete quello che vi fa più comodo (ma assicuratevi di comprare l’eccellente libretto, guida fondamentale per Product … Leggi tutto

La storia del papello perduto

Via Il Fatto Quotidiano Il papello? Trovato cinque anni fa e rimesso a posto in cassaforte. Tutto “per ordini superiori”. Ma l’ufficiale dei carabinieri che se lo ritrovò tra le mani, nella peggiore tradizione dell’Arma, lo fotocopiò trattenendone la copia. Sono le clamorose rivelazioni di due militari, uno dei quali partecipò alla perquisizione a casa … Leggi tutto

Terzigno infernale

Questo reportage, realizzato dall’Associazione Cittadini Giornalisti e da Valigia Blu, è stato finanziato dai cittadini, soprattutto di Terzigno, Boscoreale, Napoli e Caserta, attraverso la piattaforma internet per il finanziamento solidale delle inchieste giornalistiche, YouCapital

Ruby, baby when will you be mine ?

E’ il titolo della canzone cantata da molti dai Drifter a Donald Fagen che ci è venuto in mente alla conoscenza della nuova bravata del premier (via Repubblica)

UPDATE: Ruby alias Karima El Mahroug è diventata maggiorenne

Alla questura di Milano, nello stanzone del “Fotosegnalamento”, c’è solo Ruby R., marocchina. Dire “solo” è un errore, perché Ruby è molto bella e non si può non guardarla. Se ne sta sulla soglia, accanto alla porta, e attende che i due agenti in camice bianco eseguano il loro lavoro, ma è come se occupasse l’intera stanza. E’ il 27 maggio di quest’anno, è passata la mezzanotte e i poliziotti hanno già fatto una prova: la luce bianca, accecante, funziona alla perfezione. La procedura è rigorosa, nei casi in cui un minorenne straniero viene trovato senza documenti: finiti gli accertamenti sull’identità, se non ha una casa o una famiglia, sarà inviato, dopo aver informato la procura dei minori, in una comunità. È quel che gli agenti si preparano a fare, perché Ruby ha diciassette anni e sei mesi (è nata l’11 novembre del 1992) e all’indirizzo che ha dato, in via V., non ha risposto nessuno. Era anche prevedibile: ci abita un’amica che, dice Ruby, è una escort e se ne sta spesso in giro. All’improvviso, il silenzio dello stanzone si rompe. Una voce si alza nel corridoio. E, alquanto trafelata, appare una funzionaria. Chiudete tutto e mandatela via!, è il suo ordine categorico. Gli agenti sono stupiti. L’altra, la funzionaria, è costretta a ripetere: basta così, la lasciamo andare, fuori c’è chi l’aspetta!

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Un silenzio assordante sulla situazione dell’informazione italiana

Via Il Giornalaio

Apparentemente contraddittorio, il silenzio assordante è una sensazione che sono certo ciascuno di noi ha vissuto almeno una volta nella vita. E’ esattamente questo stato d’animo che mi ha mosso ad approfondire il silenzio stampa, trasversale ad ogni orientamento politico, sulle gravi carenze, sulle limitazioni, che presenta l’informazione nel nostro paese.

In una nazione dove l’informazione è troppo spesso merce di scambio, che il silenzio dell’editoria nostrana potesse essere il prezzo del favore ricevuto amareggia ma non sorprende. Decisamente più anomalo il silenzio sul web dove apparentemente nessuno sembrava interessato. Tra i diversi quotidiani on line l’unico accenno viene fatto dal neo nato Lettera43 che tratta la notizia parlando della Francia senza riferimento alcuno alle dinamiche del nostro paese.

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Un paese neanche lontanamente multietnico

Via Nonunacosaseria

In Esercizi di stile, Raymond Queneau presenta lo stesso episodio in novantanove modi differenti. E’ chiaro che ognuna di queste modalità enfatizza un aspetto anziché un altro e, quindi, la percezione stessa che dell’episodio si ha all’esterno.

Un uomo colpisce una donna, questa cade e, dopo giorni di sofferenza, muore.
Messa così, si tratta di un episodio che può trovare spazio in prima pagina sulla cronaca cittadina di un quotidiano locale (e nelle pagine interne di qualche giornale a diffusione nazionale – qualche, non tutti) esaurendosi nel giro di pochi giorni.

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A proposito di Banca Arner

Fino a ieri pochi ne conoscevano l’esistenza. Da ieri tutti cercano di conoscere Banca Arner.
Vediamo che ne dice Wikipedia

UPDATE: la lettera dei dipendenti di Banca Arner sui quotidiani italiani (via il Post)

Banca Arner SA è una banca privata svizzera con sede a Lugano, nel palazzo di casa Airoldi sul lungolago. Ha filiali a Milano e Nassau (Bahamas), Dubai (Emirati Arabi Uniti) e San Paolo (Brasile).

Nell’esercizio chiuso al 31 dicembre 2008, il Gruppo Arner ha registrato ricavi per 108,5 milioni di franchi svizzeri, un utile lordo di 35,9 milioni e un utile netto di 23,2 milioni. Al 31 dicembre 2009, il Gruppo Arner aveva una massa amministrata di 3,4 miliardi di franchi svizzeri e impiegava complessivamente 230 professionisti, 29 dei quali operativi in Banca Arner (Italia) Spa.

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