Meno burocrazia per i giornali online

Via QP

Il Parlamento ha approvato in via definitiva la conversione in legge del decreto editoria che limita i vincoli burocratici a carico dei piccoli periodici online e che prevede diverse gestioni della pubblicità online per gli operatori del settore.

Con la “Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 18 maggio 2012, n. 63, recante disposizioni urgenti in materia di riordino dei contributi alle imprese editrici, nonché di vendita della stampa quotidiana e periodica e di pubblicità istituzionale” dunque, come già visto, diminuiscono per le piccole testate online “realizzate unicamente su supporto informatico e diffuse unicamente per via telematica, i cui editori non abbiano fatto domanda di provvidenze, contributi o agevolazioni pubbliche e che conseguano ricavi annui da attività editoriale non superiori a 100.000 euro” gli obblighi burocratici, dal momento che non dovranno registrarsi al tribunale e al registro degli operatori di comunicazione (ROC), né a quelli sulla titolarità dell’impresa previsti dall’articolo 5 della legge 8 febbraio 1948 n.47, dall’articolo 1 della legge 5 agosto 1981, n. 416, dall’articolo 16 della legge 7 marzo 2001, n. 62 nonché dalla delibera dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni n. 666/08 del 26 novembre 2008.

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Un questionario per misurare quando sono digitali i giornalisti italiani

Il primo tentativo di misurare l’indole digitale dei giornalisti italiani Che grado di confidenza con le tecnologie digitali  hanno i giornalisti italiani? Fino a che punto utilizzano internet come fonte di notizie? E quanto usano strumenti digitali, come Skype, gli aggregatori, i canali di newsfeed nel loro lavoro? Hanno una presenza personale sulla Rete, attraverso … Leggi tutto

Dig.it: il giornalismo digitale italiano si riunisce a Firenze il 4 e 5 luglio

Per informazioni, per iscriversi

L’ Associazione Stampa Toscana in collaborazione con Digiti, Lsdi, con il patrocinio della Regione Toscana, della Provincia di Firenze e dell’ Università degli Studi di Firenze organizza il primo evento nazionale dedicato a al giornalismo digitale in Italia.

Dig.It – Giornalismo digitale: nuovi modelli economici, nuove professionalità, nuova cittadinanza: a 15 anni dall’ inizio dell’ era digitale facciamo il punto sulla trasformazione in atto nel mondo dell’ editoria e del giornalismo online e nel rapporto fra informazione e società.

A Firenze si parlerà di cultura editoriale, cultura del giornalismo professionale, cultura della politica e dei governi locali.

Cercheremo di fare insieme un’analisi concreta di opportunità, problemi, esperienze.

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La vergogna delle nomine Agcom e l’insipienza digitale dei politici italiani

Massimo Mantellini analizza la pagliacciata politica delle nomine Agcom e non solo

3) Che il PDL sia allergico ad ogni decenza in fatto di nomine e nominati è storia nota, se vogliamo dedurne qualcosa di attuale possiamo dire che la nomina di Martusciello e quella di Preto (i due nuovi membri Agcom in quota PDL) non ha fatto eccezione ad uno schema secondo il quale la fedeltà sopravanza di gran lunga ogni richiesta competenza. Ma qualsiasi sottolineatura al riguardo rischia di scatenare un ping-pong imbarazzante: per dirne una, il nuovo Presidente dell’Autorità per la privacy è un dermatologo del PD. Manca solo che faccia irruzione Beppe Grillo urlando “sono tutti uguali” e il cerchio si chiude.

4) Che il PD sia un partito perduto è invece uno dei piccoli colpi di scena di questo giro di nomine: il fatto è che dimostra fragorosamente di esserlo in uno dei pochi campi davvero rilevanti per la crescita del paese. Lasciamo perdere Maurizio Decina che è persona degna e competente, ma tutto il resto del teatrino andato in onda nei giorni scorsi, con ogni piccolo capetto che combatteva la fiera battaglia per sponsorizzare il proprio candidato incompetente (fino alle fantozziane “primarie interne per Agcom” ) e con il successivo mercato delle vacche con Casini (acrobaticamente trasversale fra poltrone di Autorità differenti) ha chiarito definitivamente quello che molti sospettavano: inutile annunciare fieramente molto ipotetici passi indietro in Rai e altre questioni simili, Bersani, D’Alema e compagnia ragionano oggi esattamente come dieci anni fa, sono un altro specchio della decadenza del paese mentre se ne proclamano i salvatori.

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Vittime del digitale: chiude definitivamente Blockbuster Italia

Via Corriere.it Blockbuster Italia chiude i battenti. Ne dà notizia lo stesso sito internet della catena di videonoleggio: «L’avventura di Blockbuster Italia finisce qui. È stato per noi un piacere divertirvi o semplicemente tenervi compagnia in questi 18 anni». … Una sconfitta partita dall’America e arrivata da tempo anche in Italia. Negli Stati Uniti Blockbuster è … Leggi tutto

Il 6 e 7 luglio a Firenze il punto sul giornalismo digitale in Italia

Si svolgerà venerdì 6 e sabato 7 luglio nell’ Auditorium di Via San Gallo, a Firenze, l’ incontro nazionale sul tema Giornalismo digitale: nuovi modelli economici, nuove professionalità, nuova cittadinanza, a cui stanno lavorando il gruppo Digiti, l’ Associazione Stampa Toscana con la collaborazione della Regione Toscana. L’ iniziativa è stata al centro dell’ ultima riunione di Digiti, che si è tenuta nella sede dell’ Ast giovedì scorso 12 aprile e a cui hanno partecipato rappresentanti delle Associazioni stampa romana (col segretario Paolo Butturini), di Emilia-Romagna (col presidente Camillo Galba), di Calabria (con presidente Carlo Parisi) e Umbra (con Andrea Baffoni), oltre al segretario nazionale aggiunto della Federazione della stampa Giovanni Rossi e a Marco Gardenghi, responsabile del settore emittenza locale per la Fnsi.

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Prove generali di un’Edicola Italiana digitale

Via Corriere.it I quattro principali gruppi italiani di editoria d’informazione – L’Espresso, Mondadori, RCS e Sole 24 Ore – hanno definito con una lettera d’intenti la costituzione di un consorzio per la realizzazione di un’edicola digitale. Ciò consentirà agli utenti di acquistare semplicemente, in un unico luogo online e in formato digitale, i prodotti giornalistici … Leggi tutto

Il 12 e 13 aprile è tempo di Veneziacamp

Continuano le iscrizioni all’edizione 2012 di VeneziaCamp, Festival dell’innovazione digitale, organizzato da Nord-est Digitale e che si terrà il 12 e 13 aprile al Vega Park di Marghera. La partecipazione è gratuita ma l’iscrizione è obbligatoria per meglio organizzare gli spazi. Per iscriversi si può utilizzare questo link. Per partecipare in qualità di relatore è sufficiente inviare una e-mail con i propri dati e il tema che si intende presentare a info[chiocciola]nordestdigitale.com. Il programma verrà continuamente aggiornato a questo indirizzo.

Altri Link

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Se nel 2014 il Corriere uscisse solo in forma digitale

Francesco Piccinini via Fanpage

Il 2014 sarà l’anno della verità per molti: per i quotidiani locali così come per le grandi testate nazionali. C’è chi si sta preparando al meglio e chi “aspetta” come nella migliore tradizione italiana. Chi si sta muovendo rapidamente è il Corriere della Sera che deve combattere un sensibile calo delle vendite in edicola; in pochi mesi il giornale di Via Solferino è passato dalle 498.000 copie di luglio 2010 alle 465.000 di dicembre 2011 (dato Prima Comunicazione Febbraio), perdendo in poco meno di un anno e mezzo quasi l’8% dei suoi lettori. Se utilizziamo un arco temporale più ampio l’emorragia di lettori è ben più forte: solo nel 2006 il quotidiano milanese raccoglieva intorno a sé un dato di diffusione di ben 624.000 copie. In cinque anni sono quasi 200.000 i lettori che non acquistano più il giornale del gruppo RCS (-30%). Un dato preoccupante che si riversa nei bilanci e che ha fatto registrare al gruppo editoriale, a settembre 2011, una perdita netta di 25,5 milioni di euro (fonte affaritaliani). Un dato importante causato anche dal rallentamento della vendita pubblicitaria su carta, il cui mercato, nel 2012, non sarà più secondo a quello televisivo ma verrà scalzato proprio dal web. I segnali di una possibile “dismissione” della parte “stampata” del giornale, si leggono anche tra le pieghe di questa nota sindacale. RCS vorrebbe cartolarizzare lo stabile – rinnovato di recente – trasferendo la redazione a Crescenzago e lasciando in centro città la tipografia. Una scelta in controtendenza – come detto – con la recente ristrutturazione atta a ospitare le varie anime del Gruppo – dal Corriere alla Gazzetta, passando per la Web-Tv . Uno scenario che non può non lasciare colpiti gli osservatori. Uno scenario da “dismissione” al quale il giornale sta associando una forte spinta verso il digitale. La scelta, ad esempio, di regalare per un anno la versione tablet ai nuovi utenti di un noto gestore telefonico – i beni informati dicono che lo sfoglio del giornale sui dispositivi mobili sarà gratuito anche per i nuovi clienti dei treni NTV – ha permesso al Corriere di avere, ad oggi, circa 55 mila abbonati su iPad/TabletAndroid, di cui 30/35 mila gratuiti.

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In primavera incontro nazionale a Firenze sul Giornalismo digitale

Via Sito AST Un semi­na­rio nazio­nale sull’ evo­lu­zione del gior­na­li­smo online da tenersi a Firenze in pri­ma­vera. E’ que­sta una delle pro­po­ste emerse dalla riu­nione del gruppo DiGiTi (Gior­na­li­sti digi­tali toscani) che si è svolta ieri sera (23 gen­naio) nella sede dell’ Asso­cia­zione stampa Toscana. L’ incon­tro dovrebbe segnare il lan­cio su scala nazio­nale dell’ espe­rienza … Leggi tutto

Gli auguri digitali di un tardivo digitale

Ilvo Diamanti su Repubblica

Durante queste festività ho ricevuto meno messaggi augurali, rispetto agli ultimi anni. Quasi metà, in confronto all’anno scorso. Alla ricerca di spiegazioni accettabili, ho escluso subito che possa trattarsi di ragioni che mi riguardano direttamente. La mia rete di relazioni  –  pubbliche e private  –  è la stessa degli ultimi anni.

Ho pensato, allora, che si stia consumando, rapidamente, la “fine degli auguri”. Coerente con la nostra era secolarizzata, senza santi e senza sacro. Ma si tratta di una tendenza in atto da tempo. Perché mai dovrebbe produrre questi effetti proprio ora? Stessa obiezione all’ipotesi che il rito degli “auguri” sia frustrato dalla paura del futuro. L’anno appena iniziato, d’altronde, non promette niente di buono: Ma lo scenario degli ultimi due anni non era molto più rassicurante. E allora perché questo calo improvviso?

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Messa digitale con omelia in streaming

Via Il Fatto Quotidiano

Don Abbondio, se fosse vissuto nel 2011, forse avrebbe recitato le preghiere del suo breviario leggendole su un iPad. Viene da crederlo ascoltando don Franco Matrolonardo, 42 anni, e don Daniele Missiroli, trentacinquenne. I due preti, illustrando le innovazioni digitali introdotte nelle loro chiese, parlano alternando il lessico della fede a quello delle nuove tecnologie. Padroneggiano quest’ultimo non peggio di quegli adolescenti che passano buona parte del loro tempo libero in chat.

Altro che i preti di una volta, altro che digital divide della Chiesa: don Franco e don Daniele sono due ecclesiastici progressisti, perfettamente a loro agio nell’universo tecnologico. Lo prova il fatto che, se si esplora il sito www.parrocchiagesuredentore.it (una delle due chiese che si affacciano sul mare di Riccione) ci si trova di fronte a una schermata ricca di informazioni sulla vita e sulle iniziative della comunità parrocchiale, che conta circa 4600 abitanti.

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