Il peccato orginale della storia dell’informatica italiana si chiama politica e finanza

Via Agenda Digitale

Si mormora che nel corso della preparazione dell’imminente viaggio del Presidente del Consiglio in Silicon Valley qualcuno abbia suggerito di impostare lo speech presidenziale partendo dalla “italianità” del Personal Computer e da un non meglio dettagliato auspicio di ritorno ai tempi olivettiani. Bene, benissimo. Innanzitutto, è vero: il PC è stato inventato in Italia, a Ivrea. Pier Giorgio Perotto, ingegnere Olivetti, lo progetta più o meno esattamente 50 anni fa e lo presenta, nel 1965, alla Fiera di New York.

E fu anche un discreto successo commerciale: la “Perottina” (così veniva confidenzialmente chiamato il P101 Olivetti, in omaggio al suo progettista) fu venduta in poco meno di 50.000 esemplari. E fu anche “scopiazzata” dalla Hewlett Packard (HP 9100A), tanto che in seguito a un contenzioso per violazione di brevetto HP dovette riconoscere a Olivetti ben 900.000 dollari di allora a titolo di royalty.

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Digit 2013 a Firenze: il giornalismo digitale galoppa

Il giornalismo digitale è da tutti considerato il futuro dell’informazione e della professione giornalistica. Dallo scorso anno in Toscana è nato Dig-It il primo e unico evento in Italia dedicato al giornalismo digitale che si svolgerà anche quest’anno a Firenze presso l’Auditorium di Santa Apollonia lunedì 16 e martedì 17 settembre. La due giorni è … Leggi tutto

L’integrazione carta – digitale ovvero l’abbraccio mortale per gli old media

Via Lsdi

Un errore fatale l’ integrazione fra carta e digitale? Lo sostiene Kevin Anderson –  un giornalista americano che si è occupato di strategia digitale per il Media Development Investment Fund,  il Guardian e la BBC.   In un articolo su TheMediaBriefing Anderson ricorda che, pur avendo ricevuto ripetuti stimoli a svegliarsi e a rispondere alla rivoluzione che la travolgeva,  l’ industria dei giornali, come la gran parte dei settori industriali travolti dall’ innovazione, ha sbagliato le strategie da adottare. E spiega che, invece,  i risultati migliori in termini economici sono stati realizzati proprio dalle aziende che hanno scelto la separazione, anche sul piano aziendale, fra il settore tradizionale e quello innovativo. Fra di esse il gruppo Schibstead in Scandinavia e il Deseret in Usa.

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La videochat su problemi e sviluppi del digitale a Torino

Via Quotidiano Piemontese Venerdì primo marzo 2013 dalle 17 Digital Festival e Quotidiano Piemontese, nell’ambito del Faber Off e con la collaborazione di Toolbox, organizzano un incontro online sul tema: Cultura digitale, sviluppo, economia, lavoro. Per inviare le vostre domande o le vostre proposte potete inserire commenti a questo articolo o proporle attraverso la nostra pagina Facebook o scrivendole via twittter con l’hashtag #culturadigitale. … Leggi tutto

Wi-next Forum a Torino: il wireless e l’economia digitale

Via Torino Digitale Mercoledì 27 febbraio, presso la Sala Conferenze dello Juventus Stadium, si terrà, a partire dalle 10.30 , il Wi-Next Forum: il Wi-Fi oltre la siepe…,  un incontro dedicato al futuro del Wi-Fi e al ruolo da protagonista che questo può avere per lo sviluppo dell’economia digitale del Paese. L’evento sarà inoltre un’occasione per la … Leggi tutto

Il conflitto di interessi digitale fra Monti e Bersani

Simonetta Zandiri pubblica su Facebook delle informazioni utili su Agenda Monti e il mondo PD Abbiamo fatto le pulci al PDF dell’Agenda Monti, scoprendo che era stato realizzato da Ichino (PD), abbiamo verificato che il dominio usato da Ingroia per il lancio della nuova lista (www.iocisto.com) è stato registrato da Gianfranco Mascia per IDV, potevamo … Leggi tutto

Giornalismo digitale e contratti esistenti: una FAQ utile

Via LSDI Il giornalismo online continua a crescere, ma ancora non è stato affrontato con chiarezza il problema della contrattazione. Un quadro, con luci e (molte più) ombre,  dei contratti in vigore e le prospettive della legge sull’ equo compenso: 1) Quanti e quali contratti esistono nel mondo del giornalismo? 2) Quali parlano esplicitamente di … Leggi tutto

Giornalismo digitale: un libro di Davide Mazzocco

Dalle Edizioni della Sera Il saggio affianca, agli aspetti teorici e alle idee più innovative provenienti dal dibattito sui new media, le pratiche quotidiane, le tecniche di gestione delle notizie e delle realtà redazionali. Strutturato in tre aree, il libro affronta la fase di progettazione e di ideazione fornendo gli strumenti atti a valutare il … Leggi tutto

La società dei dati ovvero vincere la battaglia delle troppe informazioni (salvando la privacy)

La nuova creazione cartacea dell’enciclopedico Vincenzo Cosenza La tecnologia si è sviluppata al punto da regalarci un sesto senso: possiamo ottenere informazioni con cui prevedere comportamenti, nostri e degli altri. Le aziende usano questo mare di dati per far crescere il proprio business. Le amministrazioni potrebbero farlo per abbattere i tempi della burocrazia e migliorare … Leggi tutto

E’ uscita la versione italiana dell’Huffington Post: commenti a caldo

Dopo una serie di comparsate tv di Lucia Annunziata, neo direttore della testata, è uscita l’edizione italiana dell’Huffington Post. Un carissimo in bocca al lupo all’avventura editoriale perchè ogni volta che nasce una nuova testata digitale in alternativa alla melassa che per anni abbiamo avuto su carta che ha contribuito alla situazione dell’Italia che vediamo, … Leggi tutto

Il Giornalista Fantasma e la fine di un modello di informare

Diclaimer: Carlo Felice Dalla Pasqua è un caro amico e un giornalista e un uomo che stimo moltissimo per cui potrebbe essere che dopo la lettura dell’e-libro Il Giornalista Fantasma mi esibisca in giudizi eccessivamente positivi: me ne scuso con i miei lettori

Via LSDI

Fino a dieci anni fa nelle redazioni c’era chi si vantava di non saper usare un computer. Ora – spiega una nota dell’ editore – senza conoscere la grammatica del digitale, un giornalista rischia di non poterci più stare, nelle redazioni. Il mestiere è cambiato, sono cambiati i tempi e gli strumenti. Sono cambiati pure i lettori: sempre più capaci di cercare e verificare da soli le notizie in rete. E se il giornalista non si adegua, rischia di diventare come quei fantasmi che vagano per la realtà senza abitarla davvero.

Da tempo penso che le redazioni siano – quando va bene – luoghi nei quali vivono persone competenti e preparate che però non hanno un futuro. Non per colpa loro, ma perché il mondo sta trascinando in un buco nero l’ informazione tradizionale (non a caso è sempre più difficile trovare modelli di business che stiano in piedi). Non è la fine di una colonna della democrazia contemporanea, è soltanto la fine di un modello recente di informare: sia che vogliamo farlo risalire ai canards francesi del ’200 sia che, più fondatamente, vogliamo partire dalla Relation aller Fürnemmen und gedenckwürdigen Historien di Johann Carolus, la storia del giornalismo, così come lo conosciamo, è una storia recente ed è legata a due fattori: la riproducibilità del giornale (o delle notizie via etere) e la possibilità di diffonderlo con una certa velocità.

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