Premettendo che Beppe Grillo sta facendo, un po’ troppo a spallate ma quando ci vuole ci vuole, un grande lavoro per “visualizzare” importanti problemi dell’Italia. Al momento non è riuscito a risolvere nulla, forse non è neppure il suo ragionevole obiettivo, ma ha avuto anche la capacità di fare da ariete o paladino contro brutture, storture, clientele … e la capacità visionaria di capire l’importanza della rete per comunicare al grande pubblico.
Premettendo che “la casta giornalistica” in Italia è piena di problemi al suo interno e deve per amore o per forza trovare la capacità di rinnovarsi e ripulirsi per evitare il rischio di perdere credibilità e scomparire definitivamente sotto la “possente spallata” dei media elettronici.
Premettendo che oggi in Italia ci sono sicuramente giornalisti cialtroni, venduti e vergognosi, ma anche ottimi professionisti, non necessariamente i più visibili e famosi, che lavorano con grande capacità e deontologia, spesso rischiando la propria pelle per fare bene il loro lavoro.
Premendo questo e altro … Occorre leggere con attenzione e senza preclusioni, se possibile, la storia della tentata intervista di Alessandro Giglioli a Beppe Grillo
Il post mattutino che ricordava che oggi si svolgevano le primarie dei democratici era sostanzialmente la dimostrazione di un discreto senso di colpa. Il titolo originario del post era noi non ci saremo. Nel senso che coscientemente il bloggante non ha partecipato allo showdown democratico delle primarie condividendo in pieno i dubbi espressi da Fabio Fazio in un editoriale su La Stampa.