Leggere le cose con gli occhi di un professionista

Matteo racconta la sua “presa in carico del caso Youtube – Mediaset”

Secondo il mio parere YouTube sopperisce in questo momento ad una mancanza ontologica nella gestione che Mediaset fa dei suoi Asset. Una volta “passati” i momenti storici della televisione non esistono metodi efficienti per recuperare le vecchie situazioni ed i vecchi filmanti.
Esiste Rivideo ed esistono anche altre realtà del portale di Mediaset, ma è mia opinione opinabile che queste non siano attualmente al pari con la piattaforma di Youtube.
Questo non è, però, un motivo sufficiente perché Mediaset sorvoli sul fatto che YouTube ospita filmati propri senza diritti… Un po’ come dire che siccome non esiste un modo efficiente per esporre le opere di Boccioni posso andare, copiarle e distribuirne copie nel mondo senza che l’artista ne riceva un euro…
E prima che lo diciate voi, che talune trasmissioni non sono equiparabili a Boccioni lo dico direttamente io! Ma sfortunatamente per la miopia legislativa italiana sono ambedue Opere di ingegno.
C’è addirittura una guerra terribile che sta andando avanti da anni su SKY e il Calcio, dove un tribunale cerca di dimostrare che le Partite di Calcio, anche con regia e commenti, NON SONO opere di ingegno…
Premesso che non ho nessun tipo di potere in merito e che non conosco (nè voglio conoscere) le strategie di Mediaset, spero ardentemente in un accordo che porti l’intero archivio di Pollon e Bim Bum Bam online su YouTube…

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Contro l’abusivismo qualcuno non fa solo parole

Nel nordest italiano si lotta fattivamente contro l’abusivismo: dove altri esempi virtuosi del genere ? Con il consenso del direttore responsabile, del Cdr e di larga parte della redazione, la società editrice del giornale l’Adige di Trento ha stipulato in maggio e giugno due contratti part-time a tempo determinato con altrettanti collaboratori del giornale, per … Leggi tutto

Academic BarCamp

E’aperto al pubblico il wiki ufficiale dell’Academic Barcamp. Sulle motivazioni che hanno spinto ad organizzare un BarCamp accademico pote leggere la sezione Perchè un BarCamp accademico sul wiki. La non-conferenza sarà ospitata dalla Facoltà di Sociologia dell’Università di Urbino il giorno 11 ottobre. Sono disponibili 100 posti.

Informazione liquida

Via Vittorio Zambardino Cosa dice ai giornali la teoria-Jarvis? Dice: accettate che il mondo, fra dieci anni, vivrà secondo una sensibilità e un approccio alla conoscenza che sarà così “liquido” da non poter più essere compatibile con la lettura sequenziale del giornale, con la sua chiave interpretativa del mondo e con le sue opinioni, che … Leggi tutto

L’ultima ribellione della tv alle corde

Gianluca Nicoletti sulla quelle Mediaset – Google Non è la prima volta che un editore televisivo si arrabbia quando vede che il suo costoso prodotto viene riutilizzato attraverso YouTube senza che lui ne abbia profitto o possa controllarlo. È persino divertente leggere i conteggi delle oltre 315 mila giornate televisive svanite per colpa del Web, … Leggi tutto

Letture preolimpiche: i siti oscurati

Via Lastampa.it L’ombra della censura sulle Olimpiadi di Pechino. Smentendo la promessa di lasciare piena libertà ai media durante i Giochi, la Cina ha annunciato – per bocca del responsabile del comitato organizzativo – che internet sarà sottoposto a censura. «Durante le Olimpiadi, forniremo un accesso a internet “sufficiente” per il lavoro dei giornalisti», ha … Leggi tutto

Interviste creative (meglio dire false)

Dal Manifesto del 20 luglio

Chapeau a la Repubblica, anzi al Venerdì di Repubblica.
In metà anno ha fatto una serie di scoop strabilianti. In sequenza: il 18 gennaio un incontro-intervista con Gabriel Garcia Marquez a Cartagena, notoriamente non facile da avvicinare; il 9 maggio un’intervista al venezuelano Hugo Chavez nel palazzo di Miraflores a Caracas; il 6 giugno un’intervista «in un luogo segreto della foresta amazzonica» con i due leader massimi delle Farc dopo la morte di Tirofijo, Alfonso Cano e Mono Jojoy; l’11 luglio incontro-intervista, in un luogo imprecisato di Bogotá, forse lo stesso palazzo presidenziale di Nariño, con il presidente colombiano Alvaro Uribe, l’eroe della cinematografica liberazione della Betancourt di qualche giorno prima (il 2 luglio), un altro che per avvicinarlo bisogna sputar sangue; il 18 luglio in un luogo imprecisato della selva forse in Colombia forse in Ecuador, un nuovo incontro-intervista con Alfonso Cano nel giro di un mese. Straordinario, considerato che mezzo mondo cerca Cano, a cominciare dagli efficientissimi reparti anti-guerriglia di Uribe. E che, a quanto si sa Cano sono (erano) 8 anni che non dava interviste.

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L’anomalia delle intercettazioni

Via Mimmo Candito Chi ha letto i titoli dei giornali di ieri avrà dunque pensato, inevitabilmente: “però, non era poi sbagliato quello che diceva Berlusconi e, dietro di lui, il governo”. E in testa gli sarà rimasto questo convincimento. Solo che la realtà è tutt’affatto diversa, come dicevo su. L’anomalia è nella diffusione, non nelle … Leggi tutto

Autocrazie pericolose e errori del turco

Via NoiseFromAmerika L’autocrata che governa l’Italia sta, ancora una volta, generando enormi costi pubblici per proteggere i propri interessi privati. Gli esempi vanno ben aldilà della progressiva macerazione del sistema giudiziario: bastino, in ciò che va del 2008, il caso Alitalia e la conferma “telefonica” della collusione RAI-Mediaset. Il Bel Paese sta diventando sempre di … Leggi tutto

Loro si salveranno

La stampa locale, il futuro possibile del giornalismo di carta (Via LSDI) Luci e ombre dal Rapporto 2008 del Readership Institute (Northwestern University) che traccia il quadro della situazione dei lettori dei giornali e dell’ online in 100 località degli Stati Uniti di varia dimensione. La readership dei quotidiani locali sul complesso della popolazione è … Leggi tutto

Ex Guru

Via Alberto Fattori

Tempo fa, leggendo un libro sul Made in Italy, con tanto di prefazione del Presidente di Confindustria Montezemolo, ho avuto modo di conoscere da vicino la storia di alcuni dei nostri “campioni” del Made in Italy, mostrati quali esempi da imitare per aver successo nel futuro globalizzato che avanza.

Una di queste storie, riguardava il giovanissimo Matteo Cambi, che attorno ad una semplicissima margherita stampata su una T-Shirt, ha creato un impero ad altissimo tasso VIP: la famosissima GURU.

Nella descrizione che lui stesso faceva del suo successo, mi avevano colpito due cose:

la prima, il ruolo dei genitori, reali “deux ex machina” della società, con una competenza del settore reale, con il risultato che il ruolo del figlio, poteva essere al massimo considerato quello di un semplice Public Relation, di alto profilo.

La seconda, che poco realmente fosse prodotto in Italia, ma in altri paesi ben più a basso costo del lavoro, fatto che lo stesso Cambi sottolineava, una anomalia non secondaria, in un libro riguardante il Made in Italy, oltretutto sottoscritto dal Presidente di Confindustria

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