Lavoro: quello che non c’è, quello che si perde, quello che uccide.

Dal 28 agosto al 12 settembre, ai Giardini Reali di Torino, si continua a parlare di lavoro: quello che non c’è, quello che si perde, quello che uccide. Proiezioni, dibattiti e mostre fotografiche a cura dei lavoratori della società Agile ex-Eutelia delle sedi di Torino e Ivrea. Nello stand dei lavoratori Agile ex-Eutelia, tutte le … Leggi tutto

La Festa Democratica a Torino dal 28 agosto al 12 settembre

Il saluto di Bersani alla Festa Democratica 2010 che si svolge a Torino

La Festa Democratica nazionale 2010 del Pd si svolgerà quest’anno a Torino e vogliamo che sia un grande evento popolare. L’appuntamento sarà dedicato al 150° anniversario dell’Unità d’Italia e, per questa ragione, abbiamo scelto come slogan della Festa: “L’Italia si riunisce a Torino”, città indissolubilmente legata al processo di unificazione italiana. Unità d’Italia che, come ha richiamato più volte il Presidente Napolitano, ha bisogno di essere non solo difesa ma ricostruita a partire da una nuova reciprocità tra il Nord e il Sud del Paese.

La Festa Democratica vuole ripartire, quindi, dalla coesione e dall’identità nazionale per aprirsi consapevolmente al futuro. Torino è però anche la città industriale che, nel corso del tempo, ha saputo modificarsi profondamente trovando dentro di sé le risorse e la capacità per diventare un laboratorio di idee e creatività. Questo patrimonio è fondamentale in un paese come l’Italia che ha bisogno di puntare su energie e speranze nuove per rispondere in questo modo alla crisi economica.

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Marchionne media fra Melfi e patto sociale

Via Corriere.it «L’unica area del mondo in cui Fiat e in perdita e l’Italia». Lo ha evidenziato l’amministratore delegato di Fiat, Sergio Marchionne, intervenendo al meeting di Comunione e Liberazione in corso a Rimini. «Trovo assurdo che la Fiat sia apprezzata e riceva complimenti ovunque fuorché in Italia – ha sottolineato il numero uno del … Leggi tutto

Il ticket Chiamparino – Vendola e altre storie

Sui giornali si è parlato di un possibile ticket Chiamparino – Vendola, una cosa che solo giornalisti politici e politici travestiti da giornalisti potrebbero pensare nelle elecubrazioni auto erotiche notturne. Che si direbbero a pranzo il bugianen camaleontico sabaudo e il creativo carismatico pugliese ? Come amministrerebbero lo stato ? in camere separate ?

Nel frattempo dopo la fantomatica candidatura di Evelina Cristillin sindaco a Torino, si parla di una ancor più fantomatica candidatura a sindaco per il pdl di Patrizia Sandretto. Per dirla alla Moretti: facciamoci del male !

La Festa nazionale del Pd di Torino, già colpita, ancor prima di cominciare, dalle polemiche per il mancato invito al governatore del Piemonte Cota, potrebbe far da madrina a una novità di cui si sta vociferando parecchio, nell’estate infuocata del duello Berlusconi-Fini e della latente crisi di governo. Si tratta dell’inedito ticket Chiamparino-Vendola che nell’ipotesi, ormai concreta, di elezioni anticipate entro l’anno, sarebbe pronto alla doppia sfida, all’interno del partito per imporsi nel vuoto di candidature condivise per la premiership del centrosinistra, e fuori, contro l’ennesimo ritorno di Berlusconi.

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Gli sdoppiati

Via LoSpiffero

Come chiamarli? Innamorati delle poltrone. O dei  gettoni. O di entrambi. Difficile a dirsi. In Piemonte è scivolata via senza lasciare la minima traccia tutta la polemica sui privilegi e sui costi della casta e cioè del ceto politico italiano. Dalle nostre parti la malattia è ancora più grave e si allunga ogni giorno l’elenco di parlamentari, consiglieri regionali e titolari di altre cariche che siedono contemporaneamente su due o tre poltrone e non fanno nulla per nascondere la loro bramosia di incarichi e relativi stipendi. Nell’accaparramento delle cariche il centrodestra non ha rivali e distanzia di molte lunghezze sia i rappresentanti del centrosinistra che gli alleati della Lega.

Incominciamo dai deputati del Pdl Osvaldo Napoli,  Maria Teresa Armosino e Marco Zacchera. Napoli siede in Parlamento dopo aver lasciato in eredità, come fosse un feudo personale, il Comune di Giaveno alla ex compagna Daniela Ruffino, che indossa anche i panni di consigliera provinciale (e ambisce a un incarico nel sottogoverno regionale) ed essersi fatto eleggere primo cittadino di Valgioie, carica quest’ultima che gli ha consentito di diventare vicepresidente dell’Anci (un posticino di potere discreto ma parecchio influente). Maria Teresa Armosino, una volta la piemontese preferita dall’ex potente ministro Claudio Scajola, divide la sua settimana tra le presenze a Montecitorio e la carica di presidente della Provincia di Asti. Marco Zacchera, un tempo fedelissimo di Gianfranco Fini è deputato da 5 legislature: recentemente ha pensato bene di farsi eleggere anche sindaco di Verbania, la sua città. Ma forse tra i parlamentari il caso più clamoroso di cumulo delle cariche è quello che vede protagonista l’ex missino diventato leghista Gianluca Buonanno, che ha lasciato la Regione per restare onorevole e simultaneamente è sindaco di Varallo, vicesindaco di Borgosesia e come se non bastasse fino al giugno 2009, poco prima del commissariamento, era anche il numero due dell’amministrazione provinciale di Vercelli.

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Torino può farcela a patto che … decentramento, sostenibilità ambientale e ricerca

Promemoria per i candidati a sindaco (e aspiranti consiglieri) alle prossime elezioni. La situazione è difficile: la futura amministrazione comunale avrà risorse limitatissime e potrà offrire poco in termini di quantità di denaro spendibile per i cittadini. Le proposte di Rinaldi, economista dell’Ateneo torinese  Via Lospiffero

Due osservazioni circa il quadro generale in cui la futura amministrazione comunale si troverà ad operare:
a) cambiamento climatico; già nel 1993 sapevamo che il clima stava cambiando e che almeno in parte ciò era causato dall’ uomo, oggi però ne abbiamo la quasi assoluta certezza; inoltre documenti come il rapporto Stern o le previsioni del Pentagono vengono ad evidenziare come la lotta al cambio climatico debba essere la priorità numero uno di ogni amministrazione ad ogni livello.
b) La crisi economica va intesa sopratutto come crisi italiana; l’economia globale è cresciuta molto negli ultimi quindici anni, non così quella italiana. La crescita economica è il presupposto per aumenti salariali e per la spesa pubblica ed essa dipende da sviluppo tecnologico e accumulazione di capitale. Negli ultimi anni in Italia entrambi sono stati scarsi. Quindi la crescita è destinata ad essere modesta. Chi vuol godere perché forse nel 2010 e nel 2011 cresceremo dell’1% dopo due anni in cui abbiamo perso il 7%, faccia pure; si tratta comunque di una magra consolazione. Tra tutti i paesi sviluppati l’Italia è quello che dal 1980 al 2009 ha più ridotto la sua quota nella produzione mondiale: di ben il 37%, contro il 33 % della Germania, il 31% della Francia, il 20% del Regno Unito e l’11% degli USA. In queste condizioni le risorse di cui disporrà qualunque governo e quindi qualunque amministrazione locale saranno limitatissime.

Alcune implicazioni e proposte:

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Prove tecniche di telefonia 4G a Torino

Via Repubblica.it

Non se ne accorge nessuno, ma in buona parte di Torino si può navigare in internet con il telefonino (o con la chiavetta) circa dieci volte più veloce del normale. In realtà nessun cellulare può riuscirci, perché si tratta solo di una sperimentazione. Il Telecom Italia Lab, storico centro di ricerca torinese, ha installato 17 antenne in grado di trasmettere il segnale in modalità “Long term evolution”. È la quarta generazione della telefonia mobile.
“Oggi l’utente comune può sfruttare le tecnologie “umts” e “hi-speed”, con chiavette che al massimo possono raggiungere i 14,4 megabit al secondo. Noi invece stiamo lavorando su un sistema di trasmissione che parte da 100 megabit e che siamo già riusciti a spingere fino a 140″, spiega Sandro Dionisi, responsabile del TiLab. I suoi tecnici (30 ingegneri iper-specializzati) stanno testando telefonini, chiavette e antenne sfornate da partner come Alcatel-Lucent, Ericsson, Huawei e Nokia-Siemens. E, spiega Dionisi, “la città di Torino ci consente di fare le prove all’interno di uno scenario urbano”.

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A volte ritornano: Salza e Cantarella

Via Lastampa.it Sono state presentate 3 liste di candidati per la carica di consigliere di amministrazione di Iren, l’ex municipalizzata ligure-piemontese-emiliana, frutto della fusione tra Aem Torino e Amga (Genova) e della successiva integrazione con Enia (Parma, Piacenza e Reggio Emilia), che terrà l’assemblea degli azionisti il 27 agosto in prima e il giorno successivo … Leggi tutto

Firmato il protocollo per la Città della Salute e della Scienza a Torino

E’ finalmente stato firmato il protocollo d’intesa che individua nel quadrante sud-est della città di Torino, che attualmente comprende le strutture ospedaliere Molinette, S. Anna e Regina Margherita e l’area sportiva comunale “Bacigalupo”, l’ambito di localizzazione prioritaria delle attività di assistenza sanitaria, didattica e di ricerca costituenti il primo nucleo della Città della Salute e … Leggi tutto

Rimescolamenti organizzativi per i 150 anni dell’Unità d’Italia

Maurizio Tropeano via Lastampa.it

Quando mancano 226 giorni all’avvio ufficiale delle celebrazioni per i 150 anni dell’Unità d’Italia cambia la macchina organizzativa con il coinvolgimento diretto di alti dirigenti degli enti locali e la Regione che giocherà un ruolo centrale nella comunicazione istituzionale. Nascono anche due cabine di regia politiche con il compito di assicurare l’unità di indirizzo ma, soprattutto, la giunta Cota corregge la filosofia che ispira la mostra sull’«Italia che verrà», Una correzione decisa all’unanimità dal Comitato esecutivo che ha dato anche il via libera alla scelta di un secondo curatore, Riccardo Luna, direttore della rivista Wired, che affiancherà Vittorio Bo nella messa in pratica di «Stazione futuro».

Un progetto fortemente voluto dall’ex presidente della Regione, Mercedes Bresso come laboratorio per «costruire la nuova identità nazionale». L’allora assessore all’Innovazione, Andrea Bairati l’aveva pensato come un percorso che «al di là di inni, ideologie, dialetti e bandiere ci sono temi/problemi comuni che riguardano Nord e Sud, italiani e stranieri. Le celebrazioni dovranno servire a far vedere come staremo insieme nel futuro». Un percorso che avrebbe dovuto far capire come muoversi, vestirsi, curarsi, divertirsi, istruirsi e comunicare nel futuro. Un percorso multiculturale e multinazionale che adesso subirà una profonda revisione.

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