No panico, ma un po’ d’influenza è inevitabile

Via Repubblica

Un’ondata di influenza A/H1N1 arriverà “inevitabilmente” in Europa all’inizio dell’autunno, “in anticipo rispetto all’influenza stagionale”. A lanciare l’allarme è il rapporto sulla valutazione del rischio pubblicato oggi dall’Ecdc, il Centro europeo per il controllo delle malattie di Stoccolma. Sulla base delle medie registrate finora, l’ondata pandemica del 2009-2010 potrà colpire dal 20% al 30% della popolazione (contro il 5%-10% dell’influenza stagionale).

I gruppi a rischio. Il rapporto individua i gruppi a rischio che comprendono anche i bambini al di sotto di due anni, indicati nel documento fra coloro che possono subire le conseguenze più gravi dell’infezione, dopo le persone con malattie croniche e le donne in gravidanza. “Non sono stati pubblicati studi in proposito – rileva il rapporto – ma è degno di nota il fatto che in relazione all’ondata pandemica negli Stati Uniti il gruppo che ha mostrato il più alto tasso di ospedalizzazione è stato quello dei bambini con meno di due anni”.


Il vaccino. Dosi massicce di vaccino sono in viaggio verso i principali paesi europei: circa 200 mila sono state già consegnate in Gran Bretagna, uno dei paesi più colpiti nel continente. Non sono previste chiusure nelle scuole ma molti paesi stanno organizzando campagne informative e preventive per insegnanti e studenti.

Ricoverati in 7 a Brindisi dopo vacanza in Grecia. In Italia, il ministero della Salute ha deciso che il piano vaccinazioni partirà dal 15 novembre. Proprio oggi, sette giovani italiani sbarcati nel porto di Brindisi dopo una vacanza in Grecia, sono risultati positivi all’influenza A e sono ora ricoverati in città nell’ospedale Perrino. Il loro stato clinico, secondo quanto riferisce la Asl di Brindisi, è buono.

L’Oms. Come ha fatto il Centro europeo per il controllo delle malattie (Ecdc), anche l’Oms ha diffuso oggi un documento sull’andamento del virus pandemico con l’arrivo dell’inverno nell’emisfero Nord.
Nel suo ultimo aggiornamento l’Oms riporta 2.185 vittime nel mondo per l’influenza suina. Molti paesi nell’emisfero meridionale – aggiunge il bollettino – hanno comunque superato il picco. I Paesi dell’emisfero settentrionale devo prepararsi ad affrontare una seconda ondata dell’influenza che potrà colpire un grande numero di persone e avere quindi un impatto decisamente peggiore rispetto a quello che nei mesi scorsi ha avuto la prima ondata.

Il virus non si è modificato. Una notizia positiva è che i laboratori dell’Oms accreditati nel mondo indicano che il virus non si è modificato: “Non si rilevano segni che sia mutato in una forma più virulenta o letale”. Ovunque nel mondo, inoltre, l’infezione continua a dare sintomi lievi. “Sebbene – osserva l’Oms – possa causare sintomi molto severi o fatali anche nelle persone giovani e in buona salute, il numero complessivo di questi casi resta limitato”.

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