The ‘world’s cheapest laptop’, developed in India, was unveiled by Union Minister for Human Resources Development Arjun Singh at the Tirupati temple on Tuesday evening The laptop, jointly developed by several organisations, such as the University Grants Commission, the Indian Institute of Technology-Madras, and the Indian Institute of Science, Bangalore, will be priced at around $10 to $20 (about Rs 500 to Rs 1,000), officials said.
S K Sinha, joint secretary in the ministry for education, giving a demonstration of the device which is smaller than the normal laptop, said that it will need some more fine-tuning. He said the laptop is expected to reach the market in about six months. Arjun Singh had an interaction with the vice chancellors of the remote states like Jammu and Kashmir and Manipur to prove the point that the device will be able to bring about high quality networking among the various institutions of higher education and also increase the skills of e learning of the students in rural areas.
The laptop has 2 GB onboard memory with wireless Internet connectivity. To make it useful for the students, especially in the rural areas, the scientists have made it low power consuming gadget.
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Vittorio Pasteris
Le lezioni di Scidecom
Post di servizio per gli studenti di Scidecom: alla pagina dedicata trovate il calendario delle lezioni del corso di Editoria Multimediale.
Vocazioni e foche monache
Una intelligente ed esplosiva Litizzetto
Il computer da 10 dollari è realtà in India
Alle 17.00 ora di Nuova Delhi alla Sri Venkateswara University di Tirupat, Shri Arjun Singh, ministro delle risorse umane, presenta il piano Education through Information and Communication Technology del Governo Indiano. La chicca è che durante l’evento sarà anche presentato il laptop da 10 dollari , forse più realisticamente da 20
Google a processo a Milano
Oggi a Milano si apre il processo a quattro dirigenti di Google per la pubblicazione di un video relativo ai maltrattamenti di un ragazzo disabile torinese. Lo ricorda il NYT, i giornali italiani se ne sono un po’ dimenticati. Four executives of Google begin trial Tuesday in Milan on criminal charges of defamation and privacy … Leggi tutto
Salvi i giornalisti de La7
Via Corriere Dopo una vertenza durata diversi mesi è stata firmato al ministero del Lavoro dalle organizzazioni sindacali e da Telecom Italia Media l’intesa per La7. L’accordo di solidarietà – che evita il licenziamento di 25 giornalisti, previsto inizialmente dalla procedura di licenziamento collettivo avviata dall’azienda – prevede una riduzione dell’orario di lavoro e del … Leggi tutto
Dedicato a Paoletta
Paola Pasteris oggi compie 4 anni
Google Ocean: ora Earth anche sotto i mari
E ora Google Earth permette di esplorare gli oceani e vedere visioni storiche dei luoghi visitati
La necessità delle rotative
Via Reflections of a Newsosaur A. Why it would be suicidal for any reasonably profitable publisher to stop its presses in perpetuity. B. Why a paper going to digital-only publication would have to eliminate roughly half of its editorial staff to achieve even a modest profit on that operation. Notwithstanding the above realities, this is … Leggi tutto
Netbook da quarantenni
Via Lastampa.it Secondo alcune società d’ analisi la nuova moda dei quarantenni americano ed europei è il netbook, a metà strada tra smartphone e pc portatile è piccolo, performante e connesso al web. Secondo una ricerca condotta da PriceGrabber.com negli Stati Uniti, mercato di punta attualmente per questo prodOtto, i principali acquirenti di netbook sono … Leggi tutto
La balcanizzazione dello stivale
Via Vittorio Bertola
Ho apprezzato molto l’editoriale di Barbara Spinelli sulla prima pagina de La Stampa di oggi, intitolato Gli eroi non vivono in branco (era online stamattina sul sito ma l’hanno tolto, spero ricomparirà presto nel blog della Spinelli). In pratica sottolinea ciò che è evidente a tutti, cioé che la società italiana è ormai completamente balcanizzata, divisa in gruppi e gruppetti a cui ogni persona sente di appartenere, e che si pongono in antagonismo forzato sia verso gli altri gruppi che verso il concetto stesso di collettività.
L’Italia è da sempre il paese del tifo: invece di discutere civilmente e pietosamente sul conflitto tra israeliani e palestinesi e su come ricomporlo, ci si divide tra chi tifa per i primi e chi tifa per i secondi; e lo stesso per qualsiasi altra questione politica o sociale. Sempre più spesso, però, il tifo è assoluto: arruolandosi in una squadra si nega la legittimità stessa dell’altra, e ci si pone come obiettivo non la mediazione, ma la sconfitta assoluta dell’avversario.
Qualsiasi discussione, insomma, deve concludersi con la propria vittoria, con l’ottenere ragione completa, e con la sconfitta dell’avversario; se così non avviene, se un terzo osservatore o la collettività prendono un’altra via, si va automaticamente a concludere che essi sono stupidi, ignoranti o direttamente corrotti e in malafede.