Freccia grigia

Giovanni Cerutti su Lastampa.it

Ed eccoli tutti qui, in testa al binario 7 da un quarto d’ora, tutti fermi nell’attesa, chi con la macchinetta fotografica già pronta, chi con il biglietto elettronico in mano. Chi per caso, chi per scelta, chi per voglia, sono i pionieri della Freccia Rossa, i debuttanti dell’Alta Velocità, i primi viaggiatori pronti al brivido di un Roma Termini-Milano Centrale in 3 ore e mezzo senza fermate.

Sono pronti, ma il supertreno dov’è? «E’ qui che vi aspetta», dice l’addetta con il foulard rosso. Quello? Questo qui con la scritta Milano-Napoli sulla prima carrozza? Non è possibile. E’ un treno vecchio. Tutti fermi al binario 7. Non ci sono autorità, questo è il primo viaggio normale di gente normale. E allora succede che il signor Paolo, 71 anni, impermeabile bianco come il codino di capelli che sbuca dal basco blu, si avvicini alla signorina con il foulard con un fare piuttosto seccato: «Io so’ venuto qui per il treno rosso, cos’è questa ferraglia?», e va a strapazzare con il pugno la carrozza ferma. E invece è proprio così, spente le luminarie dell’inaugurazione la Freccia Rossa parte grigia. Via le macchinette fotografiche, adesso tutti sul treno 9510. Tranne il signor Paolo: «Che mi frega del viaggio, io lo volevo solo vedè».

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Telecom Italia, gli sprechi e i furbetti della banda (larga)

Via Zeusnews

La banda larga di Telecom Italia è il titolo di una pubblicazione divertente, anzi tragicomica visto l’argomento, quanto seriamente documentata dedicata alla crisi finanziaria, manageriale, operativa che negli ultimi dieci anni (quelli della privatizzazione) ha colpito Telecom e i suoi dipendenti e clienti.

Per banda larga non si intende la tecnologia di cui avrebbe tanto bisogno l’economia italiana, ma la serie di personaggi dell’imprenditoria da Colaninno a Tronchetti, ovvero i manager che tra debiti e operazioni commerciali poco felici hanno praticamente affossato bilanci e organici – come lo stesso Bernabè, amministratore delegato della Telecom attuale, ha affermato a più riprese.

Il libro, scritto in modo particolarmente informato da un autore coperto dallo pseudonimo “Joe Basilico”, si apre con una prefazione del “Duke of Wellington”, altro pseudonimo dell’autore di una newsletter che mette alla berlina da mesi vizi, sprechi e stipendi dei manager Telecom e si chiama così dopo il caso “Napoletone” riferito al top manager di Tim che si inventò in una riunione aziendale che Napoleone avesse vinto a Waterloo.

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La Juve si mette in scia all’Inter battendo il Milan

A Torino diluviava, si poteva aspettare una noiosa partita di pallanuoto. E invece è venuta fuori la partita con sei gol e molto spettacolo. Il Milan ha una difesa abbastanza instabile, la Juve una difesa rodata e sicura. Ma questo non basterebbe a giustificare la vittoria juventina che nasce dai giovani del centrocampo bianconero Deceglie, … Leggi tutto

Olivettiani

Olivettiani è un progetto che si propone di raccogliere e collegare – su base individuale e volontaria – quanti, nel corso della lunga vicenda di Olivetti, hanno partecipato con orgoglio, passione, dedizione ad un’avventura fra le più entusiasmanti del panorama economico, industriale e culturale in Italia e nel mondo.

L’uomo da 50 miliardi di dollari

Via Sole 24 Ore

Per quasi 50 anni Bernard Madoff, “Bernie” per gli amici, ha gestito la sua attività di brokeraggio a New York come “family business”. E come un affare di famiglia questo settantenne dall’aspetto bonario pensava di concludere la sua onorata carriera prima di consegnarsi alle autorità per quello che potrebbe rivelarsi come il più grande scandalo della storia di Wall Street. All’alba di giovedì, quando gli agenti federali sono entrati nel suo appartamento nel cuore di Manhattan per arrestarlo, Bernie ha dichiarato candidamente di non avere «spiegazioni innocenti» per giustificare un buco che, per sua stessa ammissione, ammonta ad almeno 50 miliardi di dollari, cinque volte, per avere un paragone, il crack di Worldcom del 2002.

La spiegazione “autentica” è quella che ha fornito lui stesso ad alcuni dei suoi più fidati collaboratori, quando, secondo l’atto di accusa depositato dalla Sec, li ha chiamati a raccolta per una confessione shock: la sua attività di investment advisory era semplicemente «una gigantesca bugia» dietro la quale si nascondeva la più classica delle truffe, la catena di Sant’Antonio meglio conosciuta negli Usa come il «Ponzi scheme».

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YouTelethon

Per tutti quelli che credono nella ricerca e nella solidarietà nasce Youtelethon.it, il social network aperto al contributo di tutti: dai ricercatori alle famiglie e ai malati, dai sostenitori della ricerca scientifica a chi vuole semplicemente apportare il suo contributo e raccontare la propria storia e di chi ci sta a cuore. Grazie a video, … Leggi tutto

Europei brava gente

Michael Arrington via Techcrunch The crowd jeered but the stark reality of it all is unavoidable. And the fact that the panelists on stage, all either American or living in America, suggested that you can somehow succeed with a startup while maintaining a healthy work-life balance is unfortunate. Too many people choose to be entrepreneurs … Leggi tutto

Senza Filtro

Giuseppe Granieri ha deciso di chiudere il Filter di Blognotes, il padre di tutti gli aggregatori italici Da oltre un anno sto pensando di fermare i motori del Filter (pezzettino di storia della blogosfera italica, nato nel marzo 2003) che sta lì solo come residuo affettivo ormai da tempo. Le condizioni che lo rendevano utile … Leggi tutto

Tutto da ritaggare

Questo blog è riuscito nella non facile impresa di danneggiare irreparabilmente alcune tabelle relative a tag a categorie. Ovviamente secondo le regolari applicazioni delle leggi di Murphy i backup non si sono dimostrati utili per risolvere il problema. Lentamente in un viaggio a ritroso provveremo a ritaggare e ricategorizzare i contenuti