“Oggi l’informazione online deve essere primariamente riconosciuta e secondariamente inserita in un quadro normativo che non solo riformi il mondo dell’editoria ma che lo faccia tenendolo in pari considerazione rispetto agli altri media tradizionali. Altrimenti parlare di pluralismo dell’informazione nel nostro paese rischia di diventare un puro e semplice esercizio di stile”.
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“Lo ribadiremo finchè non sarà chiarita questa ambiguità: le testate giornalistiche online non possono essere equiparate, in ogni obbligo di legge, alle testate tradizionali; abbiamo una serie di peculiarità e caratteristiche che nessun altro media possiede. La possibilità per gli utenti di interagire con la redazione, di instaurare un confronto e un dialogo tra loro, di pubblicare contenuti propri, di utilizzare account di altri servizi (ad esempio Facebook) per commentare notizie: sono tutte opportunità che solo i quotidiani online offrono e sulle cui responsabilità va fatta chiarezza”.
La crescita sotterranea del telelavoro
Via Ennio Martignago La mancanza di una disciplina seria e della diffusione del telelavoro è un caso di evidente concorrenza sleale di cartello del top management nei confronti dei propri impiegati. Di fatto il telelavoro è ovunque! A parte l’executive e lo specialista DOC che non hanno un vero ufficio e sono sempre in telelavoro, … Leggi tutto