Il digitale terrestre all’italiana

Via Camminando Scalzi

Il digitale terrestre (DDT) arriva finalmente anche nel nostro paese. Decantata come una tecnologia innovativa negli spot, presentata nel 2003 dal ministro Gasparri come “paradiso digitale terrestre”, è in realtà una tecnologia vecchia, le cui sperimentazioni risalgono addirittura ai primi anni ’70. Già verso la fine degli anni ’90, paesi come Stati Uniti, Inghilterra, Finlandia, Svezia e Svizzera hanno effettuato il passaggio globale a questa tecnologia. L’Italia come suo solito arriva in mostruoso ritardo: proviamo a ripercorrere le tappe di questo storico passaggio, e a capire cosa comporterà per il futuro della fruizione televisiva.

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Giornalismo partecipativo ai sabati di Blumouse

Ai Sabati di Blumouse, oggi 24 ottobre dalle 11 alle 12.30, si parlerà di Giornalismo partecipativo. Che cos’è il giornalismo partecipativo? In che maniera sta cambiando il nostro modo di fruire e fare informazione? In che misura la professione del giornalista dovrà confrontarsi col cosiddetto citizen journalism? Quali sono le iniziative più siginficative di giornalismo … Leggi tutto

Il Cielo del digitale terrestre di Sky

Via Davide Maggio Il nome – forse – non vi dirà molto ma traducendolo in inglese tutto vi sarà più chiaro. Dovrebbe chiamarsi, infatti, Cielo la versione terrestre della pay tv satellitare dello squalo Murdoch. Come anticipato da Dagospia, infatti, Sky (non è noto sapere se “Cielo” sia un unico canale o un bouquet di … Leggi tutto

Sito oscurato contro Berlusconi: in effetti gli hanno solo cambiato nome

Via Alessio Jacona

Update: Repubblica ha raccolto la segnalazione (pur evitando accuratamente di citare la fonte) e aggiornato il pezzo, raggiungibile sempre allo stesso link che trovate qui sotto (qui invece lo screenschot del pezzo com’era prima). Al momento CNRMedia porta ancora la “notizia” sbagliata.

Scrive stamani Repubblica:

Facebook oscura il gruppo “Uccidiamo Berlusconi”
ROMA – Il gruppo nato su Facebook “Uccidiamo Berlusconi” è stato oscurato. Ne dà notizia CnrMedia.com. “Restano alcuni ‘cloni’ simili -viene rilevato- ma la denominazione originaria è stata cancellata dal social network. L’azienda di Palo Alto ha quindi risposto subito agli inviti del Governo italiano”.

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Bruno Vespa vale 12 mila euro a puntata ma vuole l’aumento

Via Pollicino Il contratto di Bruno Vespa scade nell’agosto 2010 ma se ne parla già oggi quando intere categorie di lavoratori attendono il rinnovo contrattuale da anni. Il Poverino ha chiesto un piccolo ritocco del suo contratto, passando da un milione e duecentomila euro a 1 milione e seicentomila euro, il tutto per 100 puntate … Leggi tutto

La parola coraggio

Il programma di cose da fare per i media del futuro proposto da Luca Sofri è semplice, ma quasi completo. Manca un accenno all’uso spinto della parola CORAGGIO nel lavoro di molti, troppi, giornalisti.

Per una cultura (selettiva) dell’ascolto inrete

Via Gaspar Torriero La parte più qualificante della conversazione non è il dire, ma è l’ascoltare con attenzione, rispetto ed empatia l’interlocutore che hai davanti. Se non c’è ascolto, non c’è conversazione. Sulla base di questa definizione, ci sono le conversazioni, e poi ci sono (scusa il tecnicismo) gli stronzi. Il bello di internet non … Leggi tutto

Il sano ritorno alle origini: il futuro dei media è fare le cose bene

Via Luca Sofri

Quindi per capire cosa saranno i media del futuro, vediamo di capire cosa sono i media del presente, e provo a spiegare perché ho chiamato questo mio intervento “il darwinismo applicato ai media”. Inciso: sì, dico “midia”, nella pronuncia inglese. Un po’ per abitudine e perché penso che le pignolerie linguistiche siano una delle grandi pigrizie che sostituiamo a impegni più ambiziosi, e un po’ perché la natura dei media di cui parliamo ha molto più a che fare con la cultura americana che con quella degli antichi romani.
Mi interessa fare un discorso che abbia a che fare peculiarmente con l’Italia, perché penso che il nostro paese meriti maggiori chances di partecipazione all’innovazione tecnologica e culturale di quelle in cui lo hanno rintanato le mediocrità umane che ne hanno governato politiche e cultura negli ultimi decenni. E credo che ci siano gigantesche opportunità di miglioramento in questo senso.

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The Huffington Post ha superato il Washington Post

Via Primaonline.it L’audience di The Huffington Post, il blog/aggregatore di notizie di Arianna Huffington ha superato quella del sito del Washington Post. Lo confermano i dati di settembre di Nielsen Online relativi ai siti di informazione americani, diffusi nei giorni scorsi da Editor & Publisher. Nell’ultimo anno l’Huffington Post è cresciuto del 26%, raggiungendo in … Leggi tutto

Nook il Kindle di Barnes & Noble con Android

Via Ars Technica ; da leggere Nook vs Kindel dal blog si Simplicissimus book store

Barnes & Noble puts Android on an e-reader with the Nook

Like the Kindle, the software will synchronize content among a variety of devices, including PCs and Macs, as well as Blackberries, iPhones, and iPod touches. But it also allows users to lend their purchased items to friends with linked accounts. So, for example, you can choose a book and send it to a friend via the touchscreen interface. Once sent, your friend has 14 days to read it (presumably, the work is inaccessible to you during that period).

Back in July, Barnes & Noble made it clear that it, too, had designs on the developing e-book market, as it launched an e-book store and released reading software for a variety of platforms, from traditional PCs to the iPhone. Today, the company is releasing its dedicated e-book reader, called the Nook, at an event in New York City. The device has many features that distinguish it from its competitors, including a small color touchscreen for control, the use of the Android operating system, all at a $259 price.

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